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giovedì 19 febbraio 2009

MIHAJLOVIC ASPETTA L'INTER DI MOU


In tanti anni di carriera Sinisa Mihajlovic ha vissuto momenti esaltanti e di grande conflitto. Basta ricordare la sua "querelle" con Vieira da giocatore della Lazio, i "chiarimenti" con lo spogliatoio interista da vice da Mancini o lo scambio di battute a distanza con Mourinho sugli scudetti del recente passato interista. Ora che il serbo ha la piena gestione tecnica di una squadra, il Bologna, la sfida alla sua ex squadra è un motivo per parlare di vecchie emozioni, ma anche di "ferite".
"COSCIENZA SPORCA" - "Non so se loro vorranno stringermi la mano - ha detto dice Mihajlovic a Sky riferendosi ai giocatori dell'Inter - io la stringerò a tutti, perché a Milano ho passato 4 anni bellissimi e sono rimasto in buoni rapporti quasi con tutti. Io ho la coscienza pulita, ho dato il massimo sia da giocatore che da allenatore e posso guardare dritto negli occhi sia i calciatori che i dirigenti. Non so se loro potranno fare lo stesso. È ovvio che, dovendo gestire lo spogliatoio, sono andato a volte in conflitto con qualche giocatore, ma sono cose che capitano e per me sono finite lì. Io non porto rancore, sono abituato a dire le cose in faccia nel bene e nel male, perchè è sempre bene essere chiari piuttosto che dire le cose alle spalle. Forse qualcuno di loro ha la coscienza sporca".
IL LEGAME CON L'INTER - Questa partita la aspettava dal 3 novembre, da quando il Bologna gli ha dato l'opportunità della sua carriera, cioè di diventare un allenatore di serie A e di smettere di fare il vice all'ombra di Roberto Mancini. L'Inter a Sinisa Mihajlovic ha dato molto, a cominciare dall'opportunità di chiudere la carriera di calciatore ad alti livelli concludendo con quella di vincere tre scudetti (due sul campo), due Coppe Italia e una Supercoppa italiana, ma l'addio è stato da dimenticare. L'esonero in estate di Mancini, che ha coinvolto ovviamente lui insieme a tutto il resto dello staff tecnico, ha aperto nel serbo una ferita forse non ancora del tutto rimarginata, in particolare con una parte dello spogliatoio. Mihajlovic è pronto a ricevere la capolista a testa alta e con un progetto ben chiaro: "Per noi è una partita che significa tanto, perché ci servono tre punti e quindi dobbiamo vincere. Ma sappiamo anche che incontreremo una delle squadre più forti d'Italia e del mondo".
"COME LE MIE TASCHE" - "Sarà una gara speciale per me, è una mia ex squadra, nella quale ho finito la carriera di calciatore calci e cominciato quella di allenatore. Non finirò mai di ringraziare soprattutto Mancini, che mi ha voluto nell'Inter e nel suo staff tecnico, ma anche il presidente Moratti, lui è stato sempre molto gentile con me e c'è una stima reciproca". Ma sabato pomeriggio questi dolci pensieri abbandoneranno la panchina rossoblù: "Quando comincerà la partita mi passerà e saremo tutti concentrati - conclude - Conosco l'Inter come le mie tasche, a memoria".

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