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venerdì 27 febbraio 2009

JUVE,SPUNTA L'IDEA DECO


Mentre Diego tiene la Juve in sospeso con frasi 'diplomatiche' ai microfoni Mediaset ("Felicissimo che i bianconeri mi cerchino, ma per ora penso al Werder"), Alessio Seccoinsegue anche altri obiettivi. Il ds juventino ha chiesto al Chelseanotizie su Diego. Il portoghese, voluto da Scolari, fatica a trovare spazio con Hiddink. Costa meno, ma guadagna di più. Questo il profilo diDeco rispetto a Diego. La soluzione potrebbe essere il prestito.

Il Chelsea l'estate scorsa non dovette svenarsi per arrivare al brasiliano naturalizzato portoghese, che il Barcellona lasciò partire per una cifra intorno ai 10 milioni di euro. Il Werder Brema per Diegochiede più o meno il doppio. Detto che un acquisto non esclude l'altro, visto che si tratta di due giocatori con caratteristiche abbastanza diverse, la Juve sta facendo due conti, pensando anche agli ingaggi.

Alessio Secco, insieme a tutta la dirigenza bianconera, sta insomma allargando gli orizzonti, al fine di costruire per il prossimo anno una squadra ancora più competitiva, che sappia anche far fronte all'addio annunciato di Pavel Nedved. Nella rosa dei possibili candidati a vestire la maglia della Juve per la prossima stagione è anche Bosko Jankovic, che al Genoa ha finalmente trovato la sua dimensione ideale.

LIVERPOOL TENTA MOU


"Un giorno tornerò in Premier".Mourinho ha confessato la sua voglia di allenare ancora in Inghilterra, magari sedendosi sulla panchina dell'amato Chelsea. Eppure nelle ultime ore la stampa britannica parla di un possibile approdo del portoghese al Liverpool in caso di divorzio a fine stagione tra Benitez e i Reds. I proprietari statunitensi del club di Anfield sono pronti a sondare il terreno, in attesa della prossima mossa dello spagnolo.

Sulle ali dell'entusiasmo per la bella vittoria al Bernabeu contro il Real, Rafa Benitez ha detto che resterà al Liverpool. Eppure, nonostante questo, i proprietari americani del Reds non si fermano e secondo la stampa d'Oltremanica sono pronti a sondare il terreno per l'allenatore dell'Inter Josè Mourinho. Contando anche sul fatto che il portoghese ha recentemente dichiarato di voler tornare a sedersi su una panchina di Premier League.  In attesa dunque di novità concrete su fronte Benitez, che al di là delle buone intenzioni non ha ancora trovato un accordo con la società per il rinnovo del contratto (l'attuale scade nel 2010) per altri quattro anni e mezzo, è spuntata l'affascinante idea Mourinho. Tom Hicks George Gillett vogliono capire le reali volontà del portoghese: se il suo desiderio di Inghilterra era un'affermazione come tante o una concreta possibilità per il suo futuro professionale. Aspettando Benitez...

ANCELOTTI:"DOBBIAMO RIPRENDERCI SUBITO"


''Se facessimo adesso il bilancio della stagione, sarebbe negativo''. Dopo l'eliminazione dalla Coppa Uefa e l'obiettivo scudetto ormai lontano 11 punti, Carlo Ancelotti prende atto del fallimento del suo Milanaddossandosi tutte le responsabilità. E, affinchè la situazione non si aggravi, il tecnico rossonero avverte:''dobbiamo cercare di raggiungere l'ultimo obiettivo rimasto, il terzo posto in campionato, giocando ogni partita al massimo''.

Dissipare due gol di vantaggio in casa come è successo contro il Werder Brema è molto raro per ilMilan. Ma Ancelotti si espone con stile a tutte le critiche. ''Non sono deluso con i miei giocatori, ma dispiaciuto e rammaricato - assicura -. Capisco i fichi del pubblico. Mi sento il più responsabile, perché sono alla guida di un gruppo che non sta facendo bene e ha avuto un calo inspiegabile nella qualità del gioco''.

Subito dopo la gara il tecnico ha avuto un faccia a faccia con Adriano Galliani, ma assicura di non sentirsi in discussione. Nelle prossime settimane si capirà di più del suo destino. Intanto restano i dubbi sulla scelta (che Ancelotti non rinnega) di mandare in campo dall'inizio Dida Favalli. E, in generale, restano soprattutto i dubbi su una squadra vittima dei suoi troppi difetti, dall'età anagrafica alla scarsa prestanza fisica. ''Non è mai successo in casa nostra che non avessimo il coraggio per imporre il nostro gioco - ammette Ancelotti -. E anche quando siamo andati in vantaggio nel primo tempo sapevamo che non era un risultato giusto e non eravamo tranquilli perché eravamo sicuri che il Werder avrebbe moltiplicato i suoi sforzi nella ripresa e alla fine ha meritato di passare il turno''.

''E' un colpo duro, che fa male, e dobbiamo essere bravi a riprenderci subito, anche se non sarà facile'', allarga le braccia Ancelotti che domenica a Genova contro la Sampdoria dovrà fare ancora a meno di Kakà Ronaldinho e probabilmente anche di Seedorf Ambrosini.

giovedì 26 febbraio 2009

NOTTE DI UEFA A SAN SIRO


Dopo l'1-1 dell'andata, contro il Werder Brema a San Siro il Milan deve vincere. Lo sa bene Carlo Ancelotti che parla di "gara di Champions" e carica i sui: "Più siamo soto pressione, più stiamo bene". E lo stress non manca di certo. I rossoneri, senza Ronaldinho, conPato e Inzaghi davanti e con il ritorno di Seedorf dopo i fischi di domenica, affrontano i tedeschi con una certezza: scendere in campo in cerca di applausi.

Tutto in una notte: contro il Werder, il Milan o continuerà l'avventura in Europa, oppure si troverà senza l'impegno infresettimanale e con ben 11 punti dalla capolista in campionato.

Per questo in casa Milan tuti sanno che l'impegno di stasera ha grande importanza. Ancelotti senzaDinho, con Shevchenko che parte dalla panchina, schiera davanti Inzaghi e Pato con Seedorf,reduce dalla contestazioni di domenica, trequartista. L'olandese è carico e promette di scendere in campo per superare l'ostacolo tedesco e proseguire l'avventura in Europa.  In campo dal primo minuto ci sarà anche David Beckham, così come promesso dall'allenatore rossonero all'andata. Aspettando di conoscere il suo fututo l'inglese parte quindi titolare a centrocampo con Pirlo e Ambrosini. Dietro Favalli e  Zambrotta esterni con Maldini e Bonera centrali.

NEDVED LASCIA A FINE STAGIONE


Pavel Nedved e la Juve. Un addio che si avvicina quello del centrocampista ceco alla Vecchia Signora. A fine stagione il quasi trentasettenne Pavel dirà stop, lasciando il calcio giocato al termine di una grande carriera e dopo 13 anni in Italia, prima alla Lazio, poi aTorino. Lo scorso anno l'ultimo rinnovo di contratto, poi tante voci su una possibile offerta "a gettone" per il 2009/2010, bocciata immediatamente dal suo procuratore, Raiola.

Fra due settimane, Nedved proverà contro il Chelsea a proseguire la caccia a quel sogno che porta con sè da sempre, e che non è mai riuscito a conquistare, la Champions League. Impresa non facile, vista la sconfitta esterna subita dalla Juve a Stamford Bridge, ma che per Pavel vale tanto, tantissimo.

Già perché la coppa dalle grandi orecchie è un trofeo che manca nella bacheca personale del ceco, capace di vincere tanto prima nel suo Paese, poi in Italia. Scudetto alla Lazio, scudetti alla Juve(compresi quelli poi sottratti ai bianconeri dalle sentenze di Calciopoli). Pavel è stato uno dei 5 big bianconeri (con Del PieroTrezeguetBuffon e Camoranesi) che nel 2006 scelsero di rimanere aTorino malgrado l'onta della retrocessione forzata in Serie B.

Nel suo palmares, anche un grande trionfo personale, il Pallone d'Oro, conquistato nel 2003.

SCONTRO GATTUSO-AMAURI


Gattuso è contrario all'ipotesi che Amauri giochi per l'Italia. "Il campione non si discute - spiega - ma ha gestito male la vicenda. Prima aspetta il Brasile... ma noi non siamo Azerbaigian o Finlandia, siamo l'Italia, abbiamo vinto quattro Mondiali e il nostro calcio non ha nulla da invidiare a nessuno. E' giusto che lui giochi col Brasile". "Non me ne frega nulla di quello che dice Gattuso" - la replica del brasiliano.

Il centrocampista del Milan, ancora fermo per infortunio, commenta poi l'andamento della sua squadra e gli obiettivi per questo finale di stagione: "Non arrivare in Champions League e magari non vincere nemmeno la Coppa Uefa sarebbe davvero un fallimento".

Una battuta anche per i fischi riservati dal pubblico rossonero a Clarence Seedorf: "Sono prevenuti. E' difficile sentire un compagno che viene beccato alla prima palla che sbaglia".

DROGBA NON PERDONA LA JUVE:1-0


Ci sono sconfitte e sconfitte. Questa della Juve Stamford Bridgenell'andata degli ottavi diChampions, tutto sommato, può anche essere digerita. Il centro diDrogba al 12' del primo tempo decide l'incontro. Ma decide nulla sul discorso qualificazione. Un kappaò non è mai leggero da deglutire, però a guardare con la lente d'ingrandimento la partita si può fare un'eccezione questa volta.

Perché il Chelsea, nel suo primo tempo giocato su una ruota sola in impennata, in continua accelerazione, avrebbe potuto fare molto più male. Sempre con Drogba che di testa è andato vicino al raddoppio in due occasioni limpide. Sempre su palle alte, dove Legrottaglie Molinaro gli hanno concesso spazio e aria. In linea generale la Juve della prima frazione è apparsa distaccata dall'evento. Meno rapida degli avversari, pressata e di conseguenza senza la possibilità di ragionare con una mediana asfissiata (nemmeno Tiago è riuscito a mettere ordine), la squadra di Ranieri ha patito anche lungo le fasce dove Anelka e Bosingwa si sono districati bene. Nedved da una parte e Camoranesidall'altra, per motivi diversi, sono stati stantuffi pallidi.

E dire che nell'unica occasione, nata sull'asse Tiago-Del Piero, Cech si è dovuto allungare per evitare il 'one shot-one goal'. La ripresa è stata più convincente, perlomeno sotto l'aspetto caratteriale. Più coraggio, qualche spunto con buona soluzione di continuità. Di occasioni limpide nemmeno un lontano zio d'esportazione, però la Juve si è confrontata sullo stesso piano, approfittando anche di una condizione atletica decisamente migliore che l'ha portata a chiudere in crescendo. Segnali, appunti di viaggio, speranze, margini di miglioramento evidenti (nel complesso e singolarmente). Ecco perché questo 0-1 non è da affogare nella pozzanghera del dispiacere.

LE PAGELLE

Legrottaglie 5 Nell'ammasso difensivo bianconero spicca per i ritardi al posto giusto nel momento sbagliato. In occasione del gol sale frettolosamente scordandosi completamente di guardare - almeno quello - dove fosse Drogba. Si perde l'ivoriano in almeno altre tre circostanze palesi, due delle quali di testa. Serata a metà strada tra la spaesata allegria fanciullesca e la drammatica tragicità di un noir.

Drogba 7,5 Un gol di rapina, schiacciando la sfera che prende un rimbalzo impossibile per Buffon. Un paio di colpi di testa fuori solo per frenesia e centimetri. Due mezzi rigori chiesti per spintarelle da concerto folk-rock-jazz di paese che lui, non certamente fatto di marzapane, accentua (soprattutto la seconda). Il pericolo è costante perché prende sempre il tempo ai centrali juventini togliendo tranquillità e serenità all'apparato difensivo. 

Lampard 6,5 Recupera, suggerisce, apre, imposta, ragiona, attacca lo spazio. Un robottino da cucina mica male per le signore (o anche per i maschietti, ci mancherebbe). Da segnalare un paio di cose: l'invito in profondità per Drogba tra le maglie dorate ferme come coriandoli per terra e un recupero signorile rifinito da un'apertura gentile. Mourinho continua a pensarlo: in effetti è un pensiero stupendo.

Del Piero 5,5 Non arriva alla sufficienza nonostante un destro in diagonale nel primo tempo che è stato l'unico acuto bianconero. Poi inventa un assist per Trezeguet che il francese cicca al volo. Manca il colpo che il gruppo forse reclamava, lo spunto che uno come lui ha regalato in altre occasioni. Prestazione opaca. Amauri 5,5 Avrebbe sul testone una palla buona (con Terry che scivola a terra), la striscia e finisce sul secondo palo. Contro i due centraloni Blues fatica sulle palle aeree. Allora prova a disimpegnarsi sulla sinistra, dove confeziona un buon numero poi finito nel nulla. Gara di sacrificio e di sportellate. Il Drogba della Juve esce ammaccato. 

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BENAYOUN COMPLICA LA VITA AL REAL


Con un gol di Benayoun all'82' ilLiverpool si impone per 1-0 sul Real Madrid al Bernabeu nell'andata degli ottavi di finale di Champions League. Tutto facile per il Bayern Monaco, che travolge per 5-0 lo Sportingall'Alvalade di Lisbona. Grandi protagonisti Ribery e Toni, entrambi autori di una doppietta (in rete anche Klose). Finisce 1-1 tra Villarreal ePanathinaikos: vantaggio greco con Karagounis, pari di Giuseppe Rossisu rigore.

REAL MADRID-LIVERPOOL 0-1 Un grande assente dai 22 iniziali: Steven Gerrard parte infatti dalla panchina. Il capitano dei Reds non è ancora al meglio dopo l'infortunio muscolare al polpaccio sinistro che lo ha costretto a uno stop di tre settimane. Partono bene gli uomini di Juande Ramos: Raul mette subito paura a Reina. Il Liverpool esce alla distanza e si crea le occasioni più ghiotte per passare il vantaggio: tra il 21' e il 23' Casillas si oppone alla grande prima su Fernando Torres e poi su Benayoun. I merengues rispondono con i tentativi di Marcelo e di Robben (a lato) ma allo scadere della prima frazione è ancora Casillas a salvare la porta su una conclusione da quasi 60 metri di Xabi Alonso: con un colpo di reni il portiere degli spagnoli alza sulla traversa. La ripresa è di grande intensità. La difesa del Real sbanda spesso e volentieri poi Reina salva su un potente tiro di Robben. All'82' il gol partita: punizione dalla destra di Fabio Aurelio e testa vincente dell'israeliano Benayoun. SPORTING LISBONA-BAYERN MONACO 0-5 Il Bayern mette fine alla crisi (tre sconfitte nelle ultime quattro gare) con una netta vittoria a Lisbona contro lo Sporting. Toni c'è. L'inizio è dei padroni di casa: al 12' Lahm salva sulla linea una conclusione di Polga. I bavaresi escono alla distanza e al 42' passano: errore in fase di disimpegno di Derlei, palla aRibery che fa tutto da solo e fulmina Tiago. La ripresa comincia con una rovesciata di Derlei fuori misura poi il Bayern dilaga. Al 57' il raddoppio: perfetto cross dalla destra di Oddo, testa di Toni e deviazione decisiva di Klose. Al 63' il 3-0 di Ribery su rigore concesso per fallo di Rochemback su Lahm. Arriva poi il momento di Toni, che fa doppietta prima di testa e poi di piede (in entrambe le occasioni assist di Ribery). Per il Bayern qualificazione ai quarti in tasca. VILLARREAL-PANATHINAIKOS 1-1 Giuseppe Rossi va in gol anche in Europa e realizza su rigore la rete che consente al Villarreal di pareggiare il match casalingo contro il Panathinaikos. Dominio spagnolo nel primo tempo, con Ibagazache sfiora il gol in un paio di occasioni. Stesso leit-motiv a inizio ripresa ma al 59' i greci passano conKaragounis, che batte Diego Lopez con un bel destro. Il Panathinaikos sfiora il raddoppio con Mantzios poi al 67' Giuseppe Rossi trova l'1-1 su rigore (generoso) per atterramento di Pires da parte di Wawrzykiak. Nel finale Rossi sfiora il gol vittoria. Da segnalare un episodio dubbio nel primo tempo, con Diego Lopez che respinge un tiro forse già dentro la porta.

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mercoledì 25 febbraio 2009

RANIERI:"CHELSEA FAVORITO MA NON MOLLIAMO"


Un tuffo nel passato per un salto nel futuro. Claudio Ranieri "rivive" i suoi anni londinesi al Chelsea e si prepara alla sfida più importante della sua Juve. Senza fare inutili pronostici perché "loro sono i favoriti ma non lo accettiamo. Sono partite particolari, in 180 minuti tutto può succedere, conosciamo la forza del Chelsea e la rispettiamo ma sappiamo anche che possiamo dire la nostra e ci proveremo".

Poi, chiaro, riaffacciandosi in quello che è stato il suo stadio, è impossibile rimanere indifferenti e allontanare i ricordi. Il tecnico della Juve non ci prova nemmeno a dimenticare e veste senza affanni i panni dell'ex: "Ho vissuto qui quattro anni bellissimi - dice -, soprattutto il terzo dove siamo arrivati in Champions senza spendere una sterlina. Poi con Abramovich sembrava di essere al fantacalcio anche se in realtà la campagna acquisti è iniziata a luglio-agosto e abbiamo avuto poco tempo".  Una bella storia con un brutto finale, però, e qualche passaggio nero come l'eliminazione in semifinale di Champions contro il Monaco ("Al ritorno vincevamo 2-0 e ci fecero gol con la mano a fine primo tempo, se fossimo andati al riposo sul 2-0 saremmo passati noi ma la storia non si può riscrivere") e l'esonero("Ma anche se avevo i giorni segnati non ho mai mollato") reso meno amaro dal tributo del pubblico deiBlues. "Nessuno sapeva ma tutti sapevano che sarei andato via - continua Ranieri - è stato molto bello il saluto dei tifosi, dei ragazzi, sono cose che restano nella memoria. Spero mercoledì sera di aver un bel benvenuto. Quando torno in Inghilterra, e lo faccio spesso perché ho ancora una casa qui, tutti i tifosi del Chelsea mi salutano, mi dicono che ho fatto un buon lavoro ed è bello. Se stringerò la mano ad Abramovich? Come sempre. L'ultima volta che l'ho visto è stato negli spogliatoi e mi ha detto che questa sarebbe sempre stata casa mia, non vedo perché non dovremmo stringerci la mano".  Ranieri, rispetto al suo addio, trova un Chelsea che ha vinto tanto ma che ha anche cambiato tanto: quattro allenatori diversi nelle ultime due stagioni. "Sono d'accordo con Ferguson, il calcio sta cambiando anche in Inghilterra - commenta - prima si aveva il tempo per lavorare, per costruire la squadra, adesso non è più possibile: tutti vogliono vincere ma alla fine vince solo uno. Capisco i nuovi proprietari, tutti mettono soldi e sono convinti che spendono e vincono ma nel calcio non è così, non sono i soldi che fanno vincere. Fortunatamente".

LE PROBABILI FORMAZIONI CHELSEA (4-3-2-1): 1 Cech; 17 Bosingwa, 33 Alex, 23 Terry, 3 A. Cole; 13 Ballack, 12 Mikel, 8 Lampard; 21 Kalou, 39 Anelka; Drogba. A disp. 30 Taylor, 35 Belletti, 6 Carvalho, 15 Malouda, 20 Deco, 10 J. Cole, 9 Di Santo. All. Hiddink JUVENTUS (4-4-2): 1 Buffon; 21 Grygera, 33 Legrottaglie, 3 Chiellini, 28 Molinaro; 8 Camoranesi, 22 Sissoko, 30 Tiago, 11 Nedved; 10 Del Piero, 8 Amauri. A disp. 13 Manninger, 4 Mellberg, 18 Poulsen, 19 Marchisio, 32 Marchionni, 17 Trezeguet, 9 Iaquinta. All. Ranieri Arbitro: Benquerenca (Por)

JULIO CESAR:"ADESSO FERMO ANCHE ROONEY"


"Sono contento per quello che ho fatto, posso andare a casa felice".Dopo aver salvato l'Inter contro ilManchester UnitedJulio Cesarpuò gioire, ma con la consueta modestia. Al ritorno, dopo lo 0-0 di San Siro, non sarà facile "anche perché ci sarà Rooney da fermare che secondo me è ancora più pericoloso di Ronaldo". E a proposito di Ronaldo: "Come ho parato le sue punizioni? Grazie a Balotelli con il quale mi sono allenato".

"Quando la squadra ha avuto bisogno - ha detto il portiere brasiliano - io mi sono fatto trovare pronto e lo 0-0 alla fine non è un risultato brutto. Meglio di 1-1 no? Là potremo approfittare del contropiede, conIbra e altri giocatori veloci".

All'inizio, contro i campioni d'Inghilterra, d'Europa e del mondo, l'Inter è sembrata intimorita. "Non siamo partiti bene, loro hanno avuto più possesso palla. L'atteggiamento della squadra però nel secondo tempo è cambiato tanto". E Cristiano Ronaldo è diventato meno pericoloso. Che paura, però, sulle punizioni: "Un giorno prima della partita - ha raccontato Julio Cesar - ho fatto allenamento con Mario (Balotelli, ndr), che è uno che tira bene le punizioni, perché questi palloni sono diversi rispetto a quelli che usiamo in campionato: fanno più curve, mettono più in difficoltà il portiere. E Cristiano Ronaldo è uno che segna tanto su punizione e ogni volta che facevamo fallo vicino all'area mi concentravo al massimo per fare bene la parata".

Ma non è il portoghese il preferito di Julio Cesar: "A me piace molto Cristiano Ronaldo, ma quello che preferisco è Rooney: è veramente uno che mette in difficoltà la difesa. Dobbiamo stare molto attenti a lui nella partita di ritorno. Io sono pronto".

MOU FERMA FERGUSON


Un'Inter con la fifa strappa il migliore tra i peggiori risultati possibili casalinghi. Il Manchester Unitedcomanda per 45 minuti, non segna perché di fronte ha Julio Cesar, mette in ordine la partita a suo piacimento e torna a casa con molti rimpianti. Mourinho invece dovrà capire l'atteggiamento dei suoi nel primo tempo (non crediamo fosse voluto), troppo bloccati mentalmente e fisicamente. 

La prima frazione è un tiro al bersaglio verso il portiere brasiliano. Dopo cinque minuti si tuffa sull'incornata di Ronaldo, dopo 26 ci mette la faccia sulla conclusione di Giggs. E' un continuare a dare certezze a un gruppo che si mette ad aspettare le scelte dei Diavoli Rossi. Ronaldo punge a destra e nel cuore del gioco perché si accentra portandosi dietro Santon Muntari (a tratti fuori dal contesto). L'Inter si coccola lo 0-0 e lo porta negli spogliatoi consapevole di dover custodire quel pareggio.

La ripresa è decisamente migliore, con Cordoba al posto di uno svarionato Rivas. Ma quel che i nerazzurri producono sono sempre occasioni spizzicate o smussate da stop sbagliati e piedoni marmorei. Un cross di Ronaldo che attraversa tutta l'area e una punizione dello stesso in pieno recupero restano le occasioni più limpide anche della seconda faccia della serata. Ecco perché lo 0-0 è d'oro. Perché all'Old Trafford la squadra di Ferguson (che è partito con Rooney Scholes in panchina, Park zanzara fastidiosa sulla sinistra e Giggs in posizione ibrida davanti alla mediana) attaccherà e chissà che lo stratega Mou non trovi il varco per entrare nella storia. 

LE PAGELLE

Cristiano Ronaldo 7 Era una delle chiavi dell'incontro. Potendo giocare a destra, sinistra e al centro, c'era curiosità nel vedere dove avrebbe pizzicato le difficoltà nerazzurre. Ferguson lo mette su Santon, un po' come la nuvoletta di Fantozzi. Il portoghese inchioda il Bambino alle sue responasbilità nella fase iniziale dell'incontro e approfitta di qualche buco spazio-temporale in cui infilarsi. Tre punizioni, un colpo di testa, un'idea in verticale per Berbatov e un tiro-cross violento sul primo palo è il ricco bottino del primo tempo. Se non segna è perché Julio Cesar gli sbarra la strada. Nella ripresa cambia passo, lo accorcia e il sistema difensivo di Mou regge meglio. Fino a quando all'ultimo secondo con una punizione 'gommosa' quasi coglie il jolly finale.

Santon 6 Anche al chiaro di luna fa la sua buona figura. Inizio gracilino, cresce poi in maniera sostanziosa. Nella ripresa subisce molto meno Ronaldo. Ha coraggio anche se la cognizione di causa non sempre gli appartiene quando parte palla al piede invece che scaricare. Moto e attenzione continui nonostante di fronte abbia l'ultimo Pallone d'Oro.

Julio Cesar 8,5 Il riflesso sulla frustata di Ronaldo dopo cinque minuti e la parata su Giggs al 26' del primo tempo sono due perle che valgono tanto, almeno l'obiettivo di tenere aperta la qualificazione fino all'Old Trafford. Il suo pagellone lo riempie grazie agli occhi ben aperti sulla sventola del solito portoghese sul primo palo, all'agilità con cui anticipa Rooney in uscita togliendogli il pallone con la punta del piede e alla respinta (goffa nello stile, entusiasmante nel risultato) sull'ultimo assalto di Ronaldo in pieno recupero. Cambiasso 6,5 Nel disastro del primo tempo capisce che bisogna fare le cose più semplici possibili. Fa girare palla e cerca di infondere serenità alla ciurma. Nella ripresa è il più attivo soprattutto a cucire con gli attaccanti. Mette un pallone interessante ad Adriano e su un altro vagante in area ci va di petto invece che di testa. Ma la generosità può avere qualche piccola pecca.

Giggs 6 Voto mutilato per quell'errore che compie davanti Julio Cesar. E' vero, il portiere fa molto e la posizione è tutt'altro che felice. Però dal gallese ci si aspetta sempre il colpo risolutore anche in situazioni d'emergenza. Sistemato a metà strada tra Ronaldo e la mediana, gioca a confezionare suggerimenti. Il secondo tiro verso la porta nerazzurra è murato da Cordoba con il corpo durante la ripresa.

ROMA STREGATA ALL'EMIRATES


L'Inghilterra si conferma terra di sofferenze per la Roma di Spalletti, battuta 1-0 all'Emirates Stadiumdall'Arsenal nell'andata degli ottavi diChampions League. Rete decisiva di Van Persie al 37', su calcio di rigore, concesso per intervento falloso di Mexes sull'olandese. Giallorossi incapaci di trovare la rete del pari nel secondo tempo, iniziato con i Gunners in 9 per il 'ritardo' diGallas e Touré (ammonito). Ritorno l'11 marzo all'Olimpico.

LA PARTITA

Perdere e tirare comunque un sospiro di sollievo. Spalletti a Londra incassa un risultato nemmeno troppo severo, perché se l'Arsenal, soprattutto in avvio di ripresa, ne avesse messo dentro un altro, non ci sarebbe stato nulla da dire. Recuperare una sola rete di scarto in casa è un'impresa all'altezza della Roma. Di un'altra Roma, una Roma con qualche uomo in più (VucinicAquilaniJuan), ma, purtroppo, con un De Rossi in meno (era diffidato, si è fatto ammonire).

L'Arsenal, incerottato forse più dei giallorossi, ha giocato una partita imperfetta, per il semplice motivo che i Gunners non sono stati in grado di chiudere il match, tenendo i giallorossi aggrappati alle loro speranze fino al 94esimo e rischiando perfino di subire il pareggio. Velocità e scambi palla a terra. CosìWenger ha messo in crisi la manovra degli uomini di Spalletti, in chiara difficoltà dietro (vedi Loria eRiise) e poco propositivi là davanti, con un Totti acciaccato e un Baptista 'bestiale' solo nella capacità di scomparire dal campo per lunghi tratti della sfida.

Bendtner ed Eboué: due errori davanti a Doni che potrebbero pesare nel bilancio del doppio confronto (con la differenza che il secondo ha disputato un buon match, mentre il primo ha fatto rimpiangere Adebayor per tutti i 67 minuti in cui è rimasto in campo). Van Persie invece non ha sbagliato. S'è guadagnato il rigore e l'ha calciato alla perfezione. Ma l'Arsenal s'è fermato lì. Fra due settimane dovrà essere la Roma a dimostrare di non volersi fermare.

HENRY FERMA IL LIONE


A un grande Lione sfugge la vitoria casalinga sul Barcellona: 1-1 il risultato finale. Va di lusso ai blaugrana che nel corso del primo tempo, una volta incassato il gol diJuninho su calcio di punizione, subiscono l'intensità dei francesi rischiando in più di un'occasione di subire il doppio svantaggio. A metà secondo tempo però, Henry riporta il risultato in parità. Pareggiano ancheAtletico Madrid Porto, 2-2 dopo i primi 90' minuti.

Partita dalle mille emozioni tra Lione e Barcellona. Il primo tempo è quasi un monologo dei francesi: dopo il gol trovato grazie a una splendida punizione di Juninho, complice anche l'incerto Valdes, i padroni di casa premono sfiorando il raddoppio con Benzema, due volte, e ancora con il centrocampista. Nella ripresa spunta però la zampata di Henry, inconsistente fino a qual momento, che agguanta il pareggio con un colpo di testa in tuffo su invito di Marquez. Risultato che al Barcellona, per come si era messa la partita, va di lusso.

Pareggiano anche Atletico Madrid Porto: 2-2 il risultato finale. Match scoppiettante al Vicente Calderon. Dopo due minuti spagnoli in vantaggio grazie a Maxi Rodriguez. Pareggio di Lopez dopo uno sbandamento della difesa dell'Atletico. Sul finire della prima frazione un liscio clamoroso del portiereHelton consente alla conclusione senza pretese di Forlan di portare sul 2-1 i padroni di casa. Ancora l'attacante Lopez riporta gli ospiti sul pari finale.

martedì 24 febbraio 2009

WELCOME BACK CHAMPIONS ON TV CALCIO


Ecco la copertura del nostro blog per gli ottavi di finale di Champions League:

MAR 24 FEB H 18.25 CHAMPIONS SHOW(live)condotto eccezionalmente da M.Lestingi con L.Lupo

MAR 24 FEB H 20.45 *una partita di Champions (live)

MER 25 FEB H 19 CHAMPIONS SHOW(live)condotto da L.Lupo con la partecipazione straordinaria di M.Lestingi

MER 25 FEB H 20.45 Real Madrid-Liverpool (live)

* andrà in onda una gara tra Inter-Man Utd e Arsenal-Roma.

MOU HA DECISO:CHIVU-CORDOBA IN DIFESA


C'è solo un dubbio nell'Inter che stasera (ore 20.45) affronta il Manchester United nell'andata degli ottavi di Champions League. E riguarda la difesa. Sicuri Maicon e Santon, Mourinho non si è esposto sulla coppia di centrali. Il portoghese, comunque, pare orientato a schierare Chivu con al fianco Cordoba, anche se Rivas resterà in ballottaggio sino all'ultimo. Esclusi a sorpresa, invece, Materazzi e Viera, che non l'hanno presa bene.

Il difensore e il francese non si aspettavano di certo questa esclusione ed erano convinti di poter andare almeno la panchina. Invece lo "Special One" ha deciso di lasciarli a casa, aprendo una frattura di non poco conto.

Tanto che, se Matrix, ha sbollito tra sé e sé, Vieira avrebbe chiesto un faccia a faccia con il suo allenatore. "E' una scelta dell'allenatore - ha confessato a L'Equipe - , ma sono ovviamente sorpreso. Essendo stato convocato per le ultime due partite, pensavo di esserci".

Esclusi anche Mancini e Jimenez, ma questa non è una grossa novità.

Tornando alla formazione, Mourinho confida molto in Chivu, al quale ha affidato il ruolo di regista della difesa. Al suo fianco, come detto, dovrebbe giocare Cordoba, anche se Rivas si giocherà le sue carte fino all'ultimo momento, forte della positiva prestazione di sabato a Bologna.

Deciso, invece, il resto dell'undici con Julio Cesar in porta, Maicon e Santon terzini, Cambiasso, Stankovic, Zanetti e Muntari a centrocampo, Ibrahimovic e Adriano coppia d'attacco.

Ad attenderli ci saranno i campioni d'Europa e del mondo, accompagnati a San Siro da 6mila tifosi che hanno già invaso strade e piazze milanesi, e una partita dal tasso emozionale fuori controllo.

Le probabili formazioni:
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Chivu, Santon; Zanetti, Cambiasso, Muntari; Stankovic; Ibrahimovic, Adriano. In panchina: Toldo, Rivas, Maxwell, Figo, Burdisso, Cruz, Balotelli. Allenatore: Mourinho.
Manchester United (4-5-1): Van der Sar; Fletcher, Ferdinand, O'Shea, Evra; Ronaldo, Scholes, Carrick, Park, Rooney; Berbatov. In panchina: Kuszczak, Fabio, Gibson, Nani, Wellbeck, Giggs, Tevez.
Arbitro Medina Cantalejo (Esp).