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lunedì 30 novembre 2009

ZLATAN ENTRA E DECIDE EL CLASICO


Nella Liga come in Champions League: è sempre e soloBarcellona. I catalani, infatti, battono il Real Madrid e si assicurano il"Super Clasico". A decidere la partita è Zlatan Ibrahimovic, in gol all'11° del secondo tempo, quattro minuti dopo il suo ingresso in campo. Nonostante l'espulsione di Busquetspoco più tardi, il Barça rischia poco e conquista così la vetta della classifica. Nel finale espulso anche LassanaDiarra.











Barcellona-Real Madrid 1-0



TUTTI I GOL SARANNO DISPONIBILI A PARTIRE DA MARTEDì NELLA SEZIONE LIGA

CHELSEA STRATOSFERICO:3-0


Nell'atteso derby londinese il Chelsea di Carlo Ancelotti si impone con un netto 3-0 sull'Arsenal. Mattatore Didier Drogba, che con una doppietta apre e chiude le marcature, in mezzo l'autogol di Vermaelen con il Chelsea che sale a 36 punti, tornando a più 5 sullo United. Intanto il Liverpool, dopo l'eliminazione in Champions League, torna al successo in campionato, aggiudicandosi per 2-0 il derby contro l'Everton.



TUTTI I GOL SARANNO DISPONIBILI A PARTIRE DA MARTEDì NELLA SEZIONE PREMIER

HUNTELAAR BATTE 2 COLPI,IL MILAN FIRMA IL SORPASSO

Catania-Milan finisce in un modo imprevedibile: dopo 93 minuti fatti soprattutto di noia e di gioco spento dei rossoneri, arriva Klaas Huntelaar-finora molto deludente- e nel giro di due minuti, in pieno recupero, sigla la doppietta che consente al Milan di vincere 2-0 e di portarsi al secondo posto in classifica. Primo gol dell'olandese al 93' su assist diInzaghi. Palla al centro e 40 secondi più tardi magnifico pallonetto in rete.




Catania-Milan 0-2

INTER GO GO

Dopo la brutta prestazione di Barcellona l'Inter si riscatta e batte 1-0 la Fiorentina a S.Siro. I nerazzurri giocano una buona partita, sprecano diverse occasioni davanti a Frey ma riescono a passare a cinque minuti dalla fine con un rigore realizzato da Milito. La squadra di Mourinho allunga a +8 sulla Juventus, che crolla 2-0 a Cagliari: Nené al 30' e Matri all'87' gli autori dei gol. La Roma si impone 2-1 sull'Atalanta. Nerazzurri in vantaggio con Ceravolo al 12', i giallorossi ribaltano il risultato con le reti di Vucinic al 44' e di Perrotta al 64'. Dopo la sconfitta con la Roma torna a vincere il Bari di Ventura, 2-1 al Siena di Malesani: alla rete di Vergassola al 3', rispondono Masiello al 78' e Greco nei minuti di recupero. Una rete di Abbruscato al 54' regala la vittoria al Chievo, che piega il Palermo al Bentegodi. Parma e Napoli chiudono sull'1-1: reti di Denis al 30' e di Amoruso su rigore all'85'. Nessun gol tra Lazio e Bologna.




Tutti i gol del 14^turno

domenica 29 novembre 2009

UNITED AVANTI ASPETTANDO CHELSEA-ARSENAL

In attesa di Arsenal-Chelsea, in programma domenica, il Manchester United si è preso la testa della classifica della Premier League. Nella 14.a giornata i Red Devils hanno superato in trasferta ilPortsmouth per 4-1 grazie a una tripletta di Rooney (due gol su rigore) e a una rete di Giggs. Pareggiano i cugini del City: 1-1 con l'Hull City. Stesso risultato tra Fulham e Bolton. Vincono West Ham (5-3 col Burnley) e Wigan (1-0 col Sunderland).

Il primato temporaneo della squadra di Ferguson è vacillato solo per pochi minuti, il tempo necessario a Boateng per firmare, sempre dagli 11 metri, il gol dell'1-1. Non abbastanza per fermare l'armata rossa e lasciare il Portsmouth sul fondo.

Se una parte di Manchester ride, l'altra mugugna dopo aver visto sfumare una vittoria quasi sicura. IlCity, infatti, in vantaggio con Wright-Phillips, si è fatto raggiungere a meno di dieci minuti dalla fine dall'Hull, grazie a un penalty trasformato da Bullard.

Da segnalare anche l'importante successo del West Ham, che serve a tenersi a galla, seppur nelle zone pericolose.

Partita senza reti tra Blackburn e Stoke City . Pari anche a Birmingham dove Aston Villa-Tottenham chiudono sull'1-1: "Villans" avanti con Agbonlahor poi pareggia Dawson. Con questo risultato gli Spurs, in attesa del big match dell'Emirates Stadium, salgono al terzo posto dietro alla coppia United-Blues. Grande attesa a Liverpool dove domenica si gioca il "caldissimo" derby del Merseyside fra l'Everton e i Reds di Rafa Benitez. Completa la 14a giornata Wolverhampton-Birmingham.

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IL GRIFONE COMANDA A GENOVA

Ancora una volta, il derby di Genova regala emozioni: ma non nel punteggio, che dice 3-0 per un Genoa che ha dominato la Sampdoria in tutti e 90' i minuti di gioco. Rossoblu in vantaggio su rigore al 10' con Milanetto, Samp incapace di reagire. Il Genoa rimane in 10 (espulso Biava al 45'), ma ha un avvio di ripresa fulminante, culminato col 2-0 di Rossi al 53'. Al 75', nuovo rigore: segna Palladino. Tra risse e tensioni, la Samp finisce in 9.

Genoa-Sampdoria 3-0

sabato 28 novembre 2009

DI NATALE E FLORO ED IL LIVORNO E' KO

Di Natale torna a segnare e l'Udinese torna a volare. Dopo due sconfitte consecutive, la squadra di Marino batte 2-0 il Livorno ed è proprio l'attaccante napoletano, a secco dal 3 ottobre, a dare il via alle marcature nel primo tempo. Il Livorno parte contratto, prende due gol, poi Cosmi cambia tutto e la squadra cresce, prova la rimonta nella ripresa ma il coraggio non basta a recuperare il pesante passivo accumulato nel primo tempo.

I friulani devono fare a meno di mezzo attacco: Sanchez e Pepe sono fuori, Floro Flores va in campo anche se non è in perfette condizioni, torna però Di Natale, che si rivelerà decisivo con il gol che apre le marcature. Marino propone la difesa a tre, con Basta e Lukovic pronti a ripiegare in caso di necessità. L'unica novità è la presenza nel reparto difensivo di Domizzi al posto dell'annunciato Felipe. Anche Cosmi ha le sue grane: fuori Tavano, Rivas e Mozart; Bergvold non sta benissimo e va in panchina, Pieri e Lucarelli in campo nonostante le condizioni non ottimali.

Squadre cortissime in avvio, gli spazi scarseggiano, si fa fatica a costruire un'azione offensiva. E allora appena c'è mezzo centimetro, ci si prova dalla lunga distanza: comincia Di Natale al 4', con un destro al volo con palla di poco sopra la traversa; replica al 17' Lucarelli, che recupera palla sulla tre quarti e calcia a lato dai venti metri; ancora l'attivissimo Di Natale al 18' con un destro dal limite troppo centrale e facile preda di De Lucia; tre minuti dopo è Inler a scagliare all'improvviso un sinistro sul quale l'estremo difensore del Livorno si tuffa in ritardo, con palla comunque a lato. Ci pensa Di Natale, al 28', a sbloccare la partita: Knezevic atterra Floro Flores al limite dell'area e si prende il cartellino giallo. Sul calcio piazzato Di Natale piazza la palla sotto l'incrocio alla destra di De Lucia e festeggia il decimo gol stagionale. Dieci minuti dopo arriva il raddoppio: bel cross dalla sinistra di Lukovic, Floro Flores anticipa Diniz e Knezevic e di testa batte per la seconda volta De Lucia.

Nella ripresa Cosmi prova a rivitalizzare la squadra: prima con Vitale al posto di uno spento Pieri, con Cellerino per Raimondi, con Pulzetti che si allarga sulla fascia destra e lo stesso Cellerino che si piazza alle spalle di Lucarelli. Il doppio cambio funziona. Dopo un colpo di testa di Floro Flores all'8', con palla di poco a lato, il Livorno inizia a creare occasioni: all'11' Candreva tocca in area per Lucarelli, anticipato all'ultimo momento da un grande intervento in scivolata di Domizzi; un minuto dopo ancora Candreva pesca Lucarelli tutto solo in area, l'attaccante prova un destro al volo da posizione decentrata, bravo Handanovic a respingere in corner. Al 17' ci prova Cellerino dalla lunga distanza ma la palla è di poco a lato sulla destra di Handanovic. Si rivede l'Udinese al 20': Basta fugge sulla destra, resiste a un intervento durissimo di Vitale e va al cross, Di Natale colpisce di testa ma troppo debolmente, tutto facile per De Lucia. Al 30' Lucarelli si mangia il gol che avrebbe potuto riaprire la partita: calcio di punizione di Candreva, palla in mezzo all'area, l'attaccante livornese colpisce male di testa a pochi metri da Handanovic e spreca tutto. Nel finale il Livorno continua a provarci, a testa bassa, ma la difesa friulana regge senza patemi.


Udinese-Livorno 2-0

venerdì 27 novembre 2009

MORATTI:"PARTITA PESSIMA"

E' un Massimo Moratti deluso e severo quello che ha fatto passare un giorno intero prima di commentare la brutta figura della sua Inter sul campo del Barcellona. "La squadra non è nemmeno scesa in campo, su questo occorre riflettere. Martedì il nostro organico era superiore a quello degli spagnoli", ha detto. Il presidente nerazzurro, comunque, resta ottimista: "La sconfitta non oscura le vittorie. Con Mourinho nessun problema, piena fiducia".

"E' stato un viaggio inutile... Poi, mi sembra che, più che altro, abbiamo assistito a una perdita dei giocatori stessi. Quindi è un qualche cosa che giudicherei, anche se in un momento importante, come un singolo episodio, perchè non è mai successa una cosa così e credo che finisca lì. Questo non cancella la bontà del gioco delle altre partite, non cancella la continua crescita, non cancella il fatto che stiamo facendo una stagione ottima. Abbiamo fatto una pessima partita nel momento sbagliato", ha aggiunto.

Dopo la partita Moratti è entrato negli spogliatoi: "Ma non certo com'è successo a Manchester, piuttosto che in altri momenti nei quali ero arrabbaiato o per fare grandi discorsi. Sono andato negli spogliatoi per scambiare qualche idea in termini molto, molto normali. Non era certo il momento per fare scenneggiate o esibizionismi di alcun tipo".

Con Mourinho per ora nessun problema. "Non ci siamo sentiti mercoledì - ha spiegato - perchè era la sua giornata tranquilla. Assolutamente non c'è nessun problema. Continua con la stessa fiducia, certamente lui analizzerà la partita dell'altro giorno, e dovrà farlo sia sul punto di vista dei giocatori sia su quello tattico. Quindi in tutti i casi sarà lui a dover fare questa cosa. Ma c'è la piena fiducia nei confronti di qualcuno che finora ha dimostrato di saper rispondere a questa fiducia".

Adesso bisogna pensare a Fiorentina, Juventus e Rubin: "Tutte queste partite sono sempre importanti. Sarà importante quella con il Rubin, le altre sono di campionato".

GATTUSO:"COSì NON VA"

Rino Gattuso non riesce più a mordere il freno e scuote l'ambiente del Milan dichiarando apertamente tutto il suo scontento per la prolungata assenza dal campo, dovuta non solo al recente infortunio alla coscia. "Non sono l'ultimo arrivato- è sbottato "Ringhio"- quando sto bene voglio giocare, non posso aspettare che per farlo si infortuni qualcun altro. Non sono contento, così non va. Parlerò con Galliani e vedremo quali decisioni prendere".

Un'esternazione senza giri di parole, diretta, sincera, come nello stile dell'uomo Rino Gattuso, simbolo e capitano "in pectore" di una squadra che vede andare avanti anche senza di lui. "Non riesco a pensare di non essere più indispensabile per questa squadra - confessa - Ho parlato con Leonardo e mi ha spiegato le sue scelte, ho grande rispetto per lui. Non ho problemi con i miei compagni e tra l'altro Pirlo e Ambrosini stanno giocando benissimo. Ma io devo confrontarmi con il mio stato d'animo e ci devo convivere. Mi sento ancora forte e mi spiace non poterlo dimostrare. Il problema è che questo modulo con cui gioca il Milan certamente mi penalizza, così come mi ha penalizzato l'infortunio alla coscia che mi ha messo fuori. Fino a quando non rientro, le chiacchiere se le porta il vento. Però Non posso aspettare che qualcuno dei miei compagni si faccia male per giocare io dopo 11 anni di Milan. Non sono l'ultimo arrivato"

Una foga di sentirsi ancora muro maestro del Milan che, secondo Gattuso, non dipende anche dal timore di perdere la maglia azzurra. "Questo mio stato d'animo non dipende dai mondiali -assicura il centrocampista- ne ho sentite di cotte e di crude, ma il ct mi ha assicurato che mi portera' anche se dovessi giocare poco".

Lo sfogo rinfocolerà certamente le voci su un futuro ormai prossimo di un Gattuso lontano da Milanello."Andarmene? Non lo so, vediamo, sicuramente devo parlare con la società. Quando? Credo che la pausa di fine anno possa essere un buon momento per fare il punto e chiarirci". Proprio alla vigilia della riapertura delle liste, quindi. E con Ancelotti pronto a ricevere una telefonata speciale: "Con Carlo ci sentiamo, ma per motivi personali. Non abbiamo mai parlato di questa eventualità", ha voluto chiarire Gattuso, la cui priorità rimane il Milan, "che è la mia casa". Da attore protagonista, però: "Ringhio" non fa la comparsa nemmeno negli spot.

QUALIFICAZIONE RINVIATA

Poteva essere la due giorni della riscossa italiana in Europa, è stata al contrario la peggiore giornata diChampions di questa stagione. I quattro punti raccolti dalla italiane - tre della Fiorentina (unica qualificata) e uno del Milan - aprono uno scenario spaventoso per gli eventuali ottavi di finale. Chiudendo infatti il girone al secondo posto (per la Juventus obiettivo massimo) si rischia un turno da brivido controspagnole o inglesi.

IL TURNO PEGGIORE
Ma andiamo con ordine: il bilancio, dunque. L'occasione di chiudere i conti con la qualificazione era ghiottissima, ma la questione è stata risolta solo dalla Fiorentina, la squadra, cioè, sulla carta meno attrezzata e sicuramente alle prese con il girone più difficile. Non basta, perché se già i risultati non erano entusiasmanti prima, l'ultimo giro di ruota è stato da mani nei capelli: una vittoria, un pareggio e due sconfitte. Totale: 4 punti. Fin qui, in Champions, le italiane non avevano ancora raccolto così poco. Nella prima e nella seconda giornata i punti erano stati 5, nelle due successive 10. Nella prossima, per essere certi di andare avanti con tutte, ne servono sette.

LO SCENARIO
Tanto, tra l'altro, non basterebbe per assicurarsi il primo posto nei rispettivi gironi. La certezza, intanto, è che la Juventus può al massimo qualificarsi come seconda. Il che, tradotto, significa che per i bianconeri si profila un ottavo di finale certamente complicato. La Fiorentina, a Liverpool contro una squadra già eliminata, può sperare nel primo posto, ma per esserne certa deve vincere in casa deiReds. In caso di pareggio - e scontata vittoria del Lione contro il Debrecen in casa - toccherebbe fare i conti con la differenza reti. I viola, attualmente, sono a +6, mentre il Lione è a +5. I francesi, però, è presumibile che qualche gollettino lo segnino, quindi... Non stanno meglio Milan e Inter. I rossoneri, almeno sulla carta, hanno l'obiettivo ancora a portata di mano. Il Real, a Marsiglia, può anche perdere 2-0 e, quindi, potrebbe non fare i salti mortali per vincere. Battendo lo Zurigo, dunque, Leonardopotrebbe anche avere buone possibilità di finire primo. Obiettivo teoricamente raggiungibile anchedall'Inter, che dovrebbe però sperare nella sconfitta del Barcellona a Kiev e, nello stesso tempo, battere il Rubin Kazan a San Siro. Possibile, perciò, ma non probabilissimo.

L'INCUBO DI ARRIVARE SECONDI
Juve a parte, insomma, tutto potrebbe anche rimettersi a posto. Ma se così non fosse, quel che attende le italiane fa davvero paura. Classifiche alla mano, infatti, le prime certe sono al momento ilBordeaux, il Chelsea e l'Arsenal. Il Siviglia è primo anche con un pareggio, Manchester United e Barcellona anche. Di Real e Lione s'è già detto e parte del loro destino dipende da Milan e Fiorentina. Nel migliore dei casi, quindi - tutte le italiane agli ottavi -, e peggiore delle combinazioni - tutte seconde -, sulla strada europea della nostra truppa arriveranno avversarie durissime (forse Siviglia a parte). O affascinanti, a seconda dei punti di vista. Di sicuro, in ogni caso, ostacoli che sarebbe stato meglio affrontare più in là...





Tutti i gol di Mercoledì

mercoledì 25 novembre 2009

L'INTER RESTA A GUARDARE

Primo ko stagionale dell'Inter inChampions League che al Camp Nou viene sconfitta dal Barcellonaper 2-0. I campioni d'Europa, senzaIbrahimovic e Messi in panchina per infortunio, giocano un primo tempo praticamente perfetto andando in vantaggio al 10' con Piquè (colpo di testa su angolo battuto da Xavi) e raddoppiando al 26' con Pedro. L'Inter, quindi, si giocherà la qualificazione a San Siro con il Rubin Kazan (0-0 con la Dinamo Kiev).

LA PARTITA
Giocare contro il Barcellona, con Ibrahimovic e Messi costretti alla panchina (e Yaya Tourè seduto in tribuna), era come sfidare un pugile con una braccio legato dietro la schiena, ovvero una di quelle occasioni da non fallire. Perché con tre giocatori così, qualunque squadra professionista potrebbe giocarsi le sue chances in Europa. Eppure, a finire ko è stata l'Inter. Un ko tecnico arrivato in 26 minuti, quelli necessari per ammirare i due gol del Barça (Piquè prima, Pedro poi), le magie di Xavi eIniesta, il nulla nerazzurro.

Il primo tempo blaugrana sembra la bella copia dei 90 minuti giocati a San Siro due mesi fa. Oltre al consueto dominio territoriale, infatti, Puyol e compagni trovano facilmente il fraseggio a centrocampo, le aperture smarcanti sulle fasce (Pedro a Dani Alves sbucano alle spalle di Maicon e Chivu con irridente facilità), le conclusioni a rete, i gol. E l'Inter ammirata a Bologna, seppur opposta a una squadra immensamente inferiore rispetto al Barça? Sparita. Tre passaggi consecutivi riusciti? Mai contati. Conclusioni indirizzate verso la porta di Valdes? Due, una firmata Stankovic dai 35 metri, una (debole) di Milito dai 25.

La ripresa, nonostante il maggior possesso palla dell'Inter (passata al 4-4-2 con Muntari al posto di Cambiasso), è comunque di marca azulgrana, con Xavi e Iniesta a rallentare il gioco per mantenere il controllo delle operazione senza quasi mai rischiare nulla. Eto'o chiede inutilmente un rigore, Julio Cesar salva miracolosamente su Xavi, Stankovic sporca i guanti di Valdes, Dani Alves si esercita su punizione. Troppo Barça, insomma. Nonostante quella mano legata dietro la schiena. I campioni d'Europa sono ancora in corsa, alla ricerca di uno storico bis. Per l'Inter, adesso l'avversario da battere è il Rubin Kazan. Potrebbe bastare anche un pareggio, ma al massimo con un gol per parte (sempre che il Barça non tradisca in quel di Kiev). Poi servirà di più. Molto di più.

LE PAGELLE
Thiago Motta 4,5 -
La sua partita dura 95 minuti e spiccioli. Decisamente troppi. Sembra un marziano precipitato sul Camp Nou senza sapere il perché e il per come. Sempre a metà strada tra Dani Alves e Iniesta, viene presto spostato sulla trequarti, ma la sua prestazion non cambia, anzi se possibile peggiora. La "gemma" della serata è la "marcatura" su Piquè in occasione del vantaggio blaugrana.

Eto'o 5 - Ospite in quella che per 5 anni è stata la sua dimora, il camerunese si accorge presto quanto grande sia la differenza tra il giocare in una squadra perfettamente organizzata quale è il Barcellona e il provare ad imporsi in mezzo a undici calciatori che indossano la stessa maglia. Stessa sorte tocca a Milito, marcato bene da Piquè e menato altrettanto bene da Puyol.

Lucio e Samuel 5 - Hanno il compito di controllare Henry, ovvero il meno pericoloso della compagnia blaugrana. Il francese conclude poco, in compenso ogni volta che la coppia di centrali nerazzurra rimane senza punti di riferimento per Julio Cesar è il panico. Esperienza e abitudine a determinati palcoscenici, poi, avrebbero dovuto garantire serenità a tutta la squadra: ripassare, prego.

Xavi 8 - Difficile giocare meglio di chi, ancora una volta, ha rasentato la perfezione, tattica prima ancora che tecnica. Finita la partita, lo spagnolo è stato immediatamente trasportato in laboratorio: verrà studiato attentamente perché si presume possieda qualità extrasensoriali sconosciute agli umani. Siamo sicuri che non meriti il Pallone d'Oro almeno quanto lo meriterebbe Messi?

Piquè 7,5 - Di errori, in una carriera lunga 42 anni, Alex Ferguson ne ha commessi pochi. Aver ceduto il ragazzotto in questione è uno di quelli. Probabilmente tra i peggiori.

Guardiola 8, Mourinho 4 - Entrambi guidano le rispettive squadre da un anno e mezzo. Il primo ha dato ai suoi un'identità di gioco tale da poter fare a meno anche di due fenomeni come Ibrahimovic e Messi, il secondo ad oggi ha mantenuto quell'identità nazionale che l'Inter già possedeva.




Barcellona-Inter 2-0

ARSENAL,CHE MERAVIGLIA!LIVERPOOL IN EUROPA LEAGUE

Il Liverpool è fuori dallaChampions. Il gol di Ngog serve solo a battere il Debreceni. Nell'anticipo del gruppo F Rubin e Dinamo Kievpareggiano 0-0. Nel G l'Unirea batte il Siviglia - già qualificato - e si mantiene seconda. Si giocherà la qualificazione con lo Stoccarda (2-0 a Glasgow con i Rangers). Nel girone H l'Arsenal passa battendo loStandard Liegi. All'Olympiacosbasta un punto (con i Gunners) per il pass.

Gruppo E
Debrecen - Liverpool 0-1 (4' Ngog)
Fiorentina - Lione 1-0 (29' rig Vargas)
Classifica: Fiorentina 12, Lione 10, Liverpool 7, Debrecen 0

Gruppo F
Rubin Kazan - Dinamo Kiev 0-0
Barcellona - Inter 2-0 (10' Piqué, 26' Pedro Rodriguez)
Classifica: Barcellona 8, Inter e Rubin Kazan 6, Dinamo Kiev 5

Gruppo G
Rangers Glasgow - Stoccarda 0-2 (16' Rudy, 59' Kuzmanovic)
Unirea Urziceni - Siviglia 1-0 (45' aut. Dragutinovic)
Classifica: Siviglia 10, Unirea Urziceni 8, Stoccarda 6, Glasgow Rangers 2

Gruppo H
AZ Alkmaar - Olympiacos 0-0
Arsenal - Standard Liegi 2-0 (35' Nasri, 45'+2 Denilson)
Classifica: Arsenal 13, Olympiacos 7, Standard Liegi 4, AZ Alkmaar 3

In rosso le qualificate agli ottavi




Tutti i gol del martedì di Champions

SERATA STORICA A FIRENZE,VIOLA AGLI OTTAVI

La classe operaia della Fiorentinanon va in paradiso, bensì agli ottavi di finale di Champions League. Decisivo il successo interno 1-0 contro il Lione, pessimo ricordo della scorsa campagna, ottimo grimaldello per la qualificazione in questa stagione. Basta il rigore di Vargas(per ingenuo fallo di Cissokho suMarchionni) per eliminare ilLiverpool e ogni sua idea di rimonta.

La squadra di Prandelli fiuta la grande notte e va a stanare i francesi con un inizio rock. Palo diSantana e di Gilardino nel primo quarto d'ora, gol di Vargas al minuto 28. Il Lione di Puelimpensierisce solo psicologicamente, asfissiando la manovra viola nella seconda metà della ripresa, senza però pungere Frey (a parte una punzione alla Juninho Pernambucano di Pjanic) fino agli ultimi minuti quando Makoun e Lisandro rischiano di far saltare coronarie, piani e sogni. Prandelli mette Santana alle spalle di Gilardino, nel ruolo che fu di Mutu prima e di Jovetic poi. La squadra viaggia molto sulle corsie esterne, dove Vargas e Marchionni soffiano via le figurine di Cissokho eGassama. Sale il tono della voce viola proprio lì. I francesi soffrono ma non sprofondano.

Marchionni schiaccia un pisolino invece che insaccare il raddoppio nella ripresa. Gilardino spizza di piede invece che scaraventare al volo in rete. Due assoli in 45 minuti trascorsi più che altro a guardare il cronometro. Il Lione diventa leone solo nei minuti conclusivi. Quando Makoun e Lisandro aiutano Frey a innalzare il suo nome nei titoli di siti internet, giornali, tivù e radio. Così, tanto per aumentare la soddisfazione.





FIORENTINA-LIONE 1-0

martedì 24 novembre 2009

BARCELLONA-INTER(live)sul nostro blog!



Una serata fondamentale per Inter e Fiorentina che questa sera si giocano molto del proprio futuro nella massima competizione per club europeo, la Champions League. Per gli uomini di Mourinho l'impegno è quello tanto atteso al "Camp Nou" di Barcellona mentre in Toscana arriveranno i francesi del Lione.

LA PRESENTAZIONE DI BARCELLONA - INTER

“Il calcio e’ fatto da situazioni, da eventi anche inaspettati. Prima della gara d’andata - sottolinea lo ‘Special One’ - credo che solo io e Guardiola avessimo rispetto per le altre due avversarie del girone, tutti gli altri dicevano che sarebbe stata una corsa tra Inter e Barca, invece adesso Inter e Barca rischiano ancora di essere eliminate da Rubin e Dinamo Kiev”. “Ci aspetta una gara difficile sotto tutti i punti di vista perchè il Barca è forte come squadra e come singoli, perche’ questo non e’ uno stadio normale, e’ una voce da 100mila persone che vogliono giocare e vincere, che mettono pressione vera su tutti, anche sull’arbitro per il quale non e’ facile prendere le decisioni. Sara’ quindi una pressione difficile, ma che dovremo affrontare con decisione e serenita’. Ne abbiamo parlato oggi con i calciatori, mi aspetto da loro la giusta reazione. La priorita’ è giocare, giocare una gara molto difficile, a me piace cosi’, misurare la difficolta’”.

Pep Guardiola non ridimensiona il suo Barcellona che incrocia l'Inter in una sfida ad alto rischio per il destino in Champions League dei campioni d'Europa. "Senza i migliori si perde qualcosa, e capiterebbe anche a noi con Leo, che è il più forte del mondo. Ma possiamo vincere anche senza di lui. E - avverte l'allenatore catalano - se non saremo capaci di farlo non sarà per l'assenza di Messi, ma perchè non abbiamo fatto bene le cose". Ma Guardiola, nonostante debba fare a meno di Tourè e abbia diversi acciaccati, ha le idee chiare: "Noi andremo all'attacco per vincere, e se alla fine andremo a casa lo faremo giocando un calcio offensivo: non c'è altro modo di giocare in questo club".
Le statistiche ufficiali UEFA del match: Quello di stasera sarà il quarto confronto in Spagna tra Barcellona e Inter in competizioni ufficiali: al momento non e' mai stato pareggio, con bilancio di 2 successi blaugrana (4-0 nella coppa Fiere-Uefa 1958/60 e 3-0 nella Champions League 2002/03) ed 1 vittoria interista (2-1 nella coppa Fiere-Uefa 1969/70). Il Barcellona, considerando anche le gare in cui ha ricevuto l'Inter, ospita per la diciannovesima volta una rivale italiana nelle classiche coppe europee e finora ha uno score - a proprio favore - di 9 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte. Il Barcellona non subisce gol in assoluto contro squadre italiane dal 27 settembre 2005 quando, in Champions League, si impose per 4-1 in casa contro l'Udinese. L'autore del gol friulano fu Felipe al 24': da allora si contano i restanti 66' di quel match, piu' le intere gare - tutte di Champions League - contro Udinese (vittoria esterna per 2-0), Milan (vittoria esterna per 1-0 e pareggio interno per 0-0) e Inter (pareggio esterno per 0-0), per un totale di 426' di inviolabilita' assoluta.

L'Inter, comprendendo anche i precedenti contro il Barcellona, è alla ventesima trasferta ufficiale in Spagna e finora ha un bilancio di 4 vittorie, 2 pareggi e 13 sconfitte. Nelle ultime 12 euro-gare, compresa la finale di Supercoppa Europea 2009 contro la Shakhtar, il Barcellona ha perso solo una volta: e' accaduto il 20 ottobre scorso quando in Champions League e' stato superato in casa per 1-2 dal Rubin Kazan; nelle altre 11 partite gli spagnoli hanno ottenuto un bilancio di 5 vittorie e 6 pareggi. L'Inter e' reduce da 4 vittorie esterne ufficiali consecutive, ottenute contro Genoa e Livorno in campionato (rispettivamente per 5-0 e 2-0), Dinamo Kiev in Champions League (2-1), Bologna in campionato (3-1). Se i nerazzurri dovessero vincere anche oggi, per ritrovare 5 loro affermazioni ufficiali consecutive fuori casa sarebbe necessario risalire al periodo dicembre 2007-gennaio 2008 (allenatore era ancora Roberto Mancini): allora i successi furono addirittura proprio 5, ottenuti tra serie A, coppa Italia e Champions League.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI BARCELLONA - INTER

BARCELLONA (4-3-3): 1 Valdes, 2 Dani Alves, 5 Puyol, 3 Piquè, 19 Maxwell, 6 Xavi, 16 Busquets, 15 Keita, 8 Iniesta, 9 Ibrahimovic, 17 Pedro (13 Pinto, 4 Marquez, 22 Abidal, 28 Dos Santos, 35 Jeffren, 11 Krkic, 14 Henry). All.: Guardiola.

INTER (4-3-1-2): 12 Julio Cesar, 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 26 Chivu, 4 J. Zanetti, 5 Stankovic, 8 Thiago Motta, 10 Sneijder, 22 Milito, 9 Etòo (1 Toldo, 2 Cordoba, 23 Materazzi, 11 Muntari, 19 Cambiasso, 14 Vieira, 45 Balotelli). All.: Mourinho.

ARBITRO: Busacca (Svizzera)

lunedì 23 novembre 2009

PUYOL:"CONTRO L'INTER E' UNA FINALE"

In un'intervista al "Mundo Deportivo", il capitano del Barcellona Carles Puyol carica i suoi compagni di squadra in vista del decisivo match contro l'Inter. Per Puyol, il match contro i nerazzurri "è come una finale, e l'affronteremo come tale" nonostante le molte assenze che rischiano di penalizzare il Barça. "Dobbiamo essere positivi, con la giusta mentalità, giochi chi giochi, con o senza Leo Messi. Non dobbiamo avere dubbi su noi stessi".

Il leader dei campioni d'Europa sa bene come il match con i nerazzurri sia fondamentale per il prosieguo della stagione: "E' più importante della gara con il Real di domenica. Il Madrid è il nostro rivale per eccellenza, ma la Liga è molto lunga. Qui, invece, non possiamo permetterci di sbagliare, il girone di Champions si è complicato. Un fallimento se non passassimo il turno? La parola fallimento non mi piace, ma certamente sarebbe una sconfitta importante".

Un pensiero anche per l'ex-compagno di tante vittorie, Samuel Eto'o: "Siamo sempre in contatto. Samu ci ha dato tantissimo e deve essere salutato con affetto da tutti prima e dopo la partita. Non sono un tifoso, ma io non lo fischierei mai, perchè è uno che ha sempre dato tutto. Sul campo, è sempre molto pericoloso. Non dobbiamo lasciargli spazio".

PALERMO,ZENGA ESONERATO

E' durata tredici giornate l'avventura di Walter Zenga alla guida del Palermo. Dopo aver fatto sognare i tifosi rosanero parlando di scudetto, infatti, è arrivato l'esonero ufficiale da parte del presidente Zamparini. Decisivo è stato il pareggio interno nel derby con il Catania. Al posto dell'ex portiere dovrebbe essere chiamato Delio Rossi, a piedi dopo aver guidato la Lazio fino alla scorsa stagione. In lizza anche Beretta e Arrigoni.

"La U. S. Città di Palermo comunica di aver sollevato dall'incarico di allenatore responsabile della Prima Squadra il Sig. Walter Zenga. La società ringrazia Zenga per l'impegno profuso e gli augura le migliori fortune", è il comunicato ufficiale con il quale il Palermo ha dato la notizia dell'esonero.

Nel frattempo, l'allenamento previsto per la giornata di lunedì è stato cancellato e la ripresa rimandata a martedì, quando si dovrà cominciare a pensare alla sfida del quarto turno eliminatorio di Coppa Italia contro la Reggina.

MICCICHE': "INEVITABILE"
"E' una decisione che andava presa. La squadra non aveva né un gioco né un'identità, fatali a Walter sono stati gli ultimi risultati. Lui è molto dispiaciuto, ma è normale". E' questo il commento del vicepresidente del Palermo, Guglielmo Micciché, sull'esonero di Zenga. "Prossimo allenatore? Stiamo valutando, non c'è solo Rossi. A breve il nome del nuovo tecnico che martedì dirigerà il primo allenamento".

ZENGA: "NON COMMENTO"
Walter Zenga è amareggiato dopo la decisione del presidente Maurizio Zamparini di esonerarlo in seguito al pareggio nel derby con il Catania. "Sono molto deluso. Non voglio commentare a caldo quest'esonero - ha spiegato l'ormai ex tecnico rosanero - . Ho parlato questa mattina con il presidente Zamparini, ma con la stampa non parlerò prima di mercoledì".