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giovedì 26 febbraio 2009

DROGBA NON PERDONA LA JUVE:1-0


Ci sono sconfitte e sconfitte. Questa della Juve Stamford Bridgenell'andata degli ottavi diChampions, tutto sommato, può anche essere digerita. Il centro diDrogba al 12' del primo tempo decide l'incontro. Ma decide nulla sul discorso qualificazione. Un kappaò non è mai leggero da deglutire, però a guardare con la lente d'ingrandimento la partita si può fare un'eccezione questa volta.

Perché il Chelsea, nel suo primo tempo giocato su una ruota sola in impennata, in continua accelerazione, avrebbe potuto fare molto più male. Sempre con Drogba che di testa è andato vicino al raddoppio in due occasioni limpide. Sempre su palle alte, dove Legrottaglie Molinaro gli hanno concesso spazio e aria. In linea generale la Juve della prima frazione è apparsa distaccata dall'evento. Meno rapida degli avversari, pressata e di conseguenza senza la possibilità di ragionare con una mediana asfissiata (nemmeno Tiago è riuscito a mettere ordine), la squadra di Ranieri ha patito anche lungo le fasce dove Anelka e Bosingwa si sono districati bene. Nedved da una parte e Camoranesidall'altra, per motivi diversi, sono stati stantuffi pallidi.

E dire che nell'unica occasione, nata sull'asse Tiago-Del Piero, Cech si è dovuto allungare per evitare il 'one shot-one goal'. La ripresa è stata più convincente, perlomeno sotto l'aspetto caratteriale. Più coraggio, qualche spunto con buona soluzione di continuità. Di occasioni limpide nemmeno un lontano zio d'esportazione, però la Juve si è confrontata sullo stesso piano, approfittando anche di una condizione atletica decisamente migliore che l'ha portata a chiudere in crescendo. Segnali, appunti di viaggio, speranze, margini di miglioramento evidenti (nel complesso e singolarmente). Ecco perché questo 0-1 non è da affogare nella pozzanghera del dispiacere.

LE PAGELLE

Legrottaglie 5 Nell'ammasso difensivo bianconero spicca per i ritardi al posto giusto nel momento sbagliato. In occasione del gol sale frettolosamente scordandosi completamente di guardare - almeno quello - dove fosse Drogba. Si perde l'ivoriano in almeno altre tre circostanze palesi, due delle quali di testa. Serata a metà strada tra la spaesata allegria fanciullesca e la drammatica tragicità di un noir.

Drogba 7,5 Un gol di rapina, schiacciando la sfera che prende un rimbalzo impossibile per Buffon. Un paio di colpi di testa fuori solo per frenesia e centimetri. Due mezzi rigori chiesti per spintarelle da concerto folk-rock-jazz di paese che lui, non certamente fatto di marzapane, accentua (soprattutto la seconda). Il pericolo è costante perché prende sempre il tempo ai centrali juventini togliendo tranquillità e serenità all'apparato difensivo. 

Lampard 6,5 Recupera, suggerisce, apre, imposta, ragiona, attacca lo spazio. Un robottino da cucina mica male per le signore (o anche per i maschietti, ci mancherebbe). Da segnalare un paio di cose: l'invito in profondità per Drogba tra le maglie dorate ferme come coriandoli per terra e un recupero signorile rifinito da un'apertura gentile. Mourinho continua a pensarlo: in effetti è un pensiero stupendo.

Del Piero 5,5 Non arriva alla sufficienza nonostante un destro in diagonale nel primo tempo che è stato l'unico acuto bianconero. Poi inventa un assist per Trezeguet che il francese cicca al volo. Manca il colpo che il gruppo forse reclamava, lo spunto che uno come lui ha regalato in altre occasioni. Prestazione opaca. Amauri 5,5 Avrebbe sul testone una palla buona (con Terry che scivola a terra), la striscia e finisce sul secondo palo. Contro i due centraloni Blues fatica sulle palle aeree. Allora prova a disimpegnarsi sulla sinistra, dove confeziona un buon numero poi finito nel nulla. Gara di sacrificio e di sportellate. Il Drogba della Juve esce ammaccato. 

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