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domenica 24 gennaio 2010

TOTTI E RIISE CONDANNANO FERRARA

Arriva con una rete di Riise in pieno recupero la vendetta perfetta di Ranieri alla sua ex squadra. Nonostante una prova migliore rispetto alle ultime uscite, la Juventus colleziona l'ennesima sconfitta della gestione Ferrara. Non è infatti bastato un eurogol di Del Piero ai bianconeri per avere la meglio della Roma che ha prima pareggiato conTotti dal dischetto e poi raccolto l'intera posta in palio con il norvegese.

Ancora una sconfitta per la Juventus e questa volta, se possibile, il responso del campo è ancora più pesante visto che oltre ad uscire dal campo a mani vuote, l'intera posta in palio va a una diretta concorrente per il piazzamento in Champions. Ranieri ha avuto la sua 'vendetta', nel modo più crudele che il calcio può mettere a disposizione dei suoi interpreti: la rete a pochi istanti dalla fine. Se è vero che la vendetta è un piatto che va consumato a freddo, il tecnico romano ha deciso di consumarlo come dessert, ghiacciato da 8 mesi di voglia di rivalsa.

Eppure la Juventus scesa in campo nel posticipo sembrava aver ritrovato un minimo della verve dei giorni migliori. L'agonismo c'era, la voglia di fare di Diego anche e poi là davanti aveva ripreso il posto il capitano storico, l'ultimo a mollare. Ne è uscito un primo tempo intenso, con poche occasioni vere e proprie ma con un ritmo che da tempo dalle parti di Torino non si vedeva più. C'è anche da dire che la Roma, impostata tatticamente in un certo modo viste le sue pedine, ha dovuto ridisegnare completamente il proprio schieramento tattico visto l'immediato infortunio di Toni e l'ingresso in campo dell'acciaccato Totti.

Poi l'illusione, la luce in fondo al tunnel a inizio ripresa: Del Piero si dimentica il brutto periodo che sta attraversando rimettendo gli abiti da Pinturicchio con i quali è diventato famoso al mondo e disegnando un gol semplicemente fantastico, sinistro al volo e palla all'angolino. Decimo gol per il capitano alla Roma e bianconeri che sembrano uscire dal tunnel salvo poi riscivolarci dentro nei quaranta minuti successivi, traditi, se così si può dire, dai suoi nazionali. Prima Chiellini sbaglia un disimpegno semplice regalando palla a Pizarro, poi Grosso che atterra in area Taddei con il braccio destro per il rigore trasformato da Totti, infine Buffon che, cercando di evitare in tutti i modi la sconfitta, atterra da ultimo uomo Riise facendosi espellere.

Per far entrare Manninger, Ferrara toglie Del Piero e questa probabilmente è l'immagine della resa juventina. Il capitano di una nave è l'ultimo a mollare di solito, se questo viene tolto la barca è destinata ad affondare ancora prima. E così è stato: il Titanic chiamato Juventus è affondato. A darle il colpo di grazia decisivo un uomo che nel freddo norvegese ci è nato e cresciuto: John Arne Riise.

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