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martedì 29 luglio 2008

JUVE-BARCA,SI RIPARLA DI TREZEGUET

Una cifra che metterebbe la Juve di fronte a un bivio: rischioso, senza dubbio, lasciare andare il bomber francese nell'anno del sospirato ritorno in Champions League. Ma dall'altro lato, c'è la possibilità di incassare i soldi necessari per portare l'attacco decisivo ad Alberto Aquilani: 20 milioni da Trezegol, 15 dalla possibile qualificazione alla fase a gironi della Coppa con le orecchie, totale 35 per cartellino e contratto quadriennale da big per il giovane romanista.

"ETO'O POTREBBE RIMANERE"
Il lungo corteggiamento portato dal Barcellona a Trezeguet era nato a causa della volontà di separarsi da Samuel Eto'o, uno dei tre big esplicitamente scaricati dalla nuova gestione tecnica di Pep Guardiola. Laporta, fiutato il vento, comincia invece a innestare la retromarcia e fare capire che -anche o soprattutto per assenza conclamata di offerte maiuscole- il camerunense potrebbe restare in Catalogna. E, udite udite, l'uomo che Trezegol sarebbe chiamato a sostituire è il compagno di tante battaglie con la maglia della Nazionale, Thierry Henry, su cui avrebbe chiesto informazioni nientemeno che il Manchester United. "Sono stato colpito dell'atteggiamento di Eto'o rispetto al gruppo che sul campo -ha fatto sapere il presidente- si era pensato che per avviare un nuovo ciclo era necessario rinnovare la squadra, soprattutto per quanto riguarda i giocatori piu' determinanti , ma capisco che in questo mondo niente e' immutabile e si tratta di una decisione che deve prendere lo staff tecnico". Guardiola non sarà troppo felice di queste parole, ma anche per lui c'è uno zuccherino: "Credo che il caso di Samuel non sia irreversibile o definitivo, va studiato in profondita' -spiega Laporta- Il suo recupero fisico e mentale segnera' la decisione finale sull'argomento, che sarà solo di Guardiola. Che intanto h messo ordine nello spogliatoio, era importante perche' mancava un leader che lo facesse".

GUERRA PER MESSI
Il "buonismo" di Laporta sparisce quando il discorso tocca un'altra stella barcellonista, Leo Messi. Questa Olimpiade non s'ha da fare, per il Barça, pronto a ricorrere al Tas se la Fifa dovesse imporre al club blaugrana di mandare il fuoriclasse argentino ai giochi olimpici di Pechino. ''Non ci sono dubbi che le regole siano dalla nostra parte - ha spiegato il numero 1 del Barcellona - Non siamo obbligati a rilasciare il giocatore per le Olimpiadi, punto e basta''. Laporta vorrebbe trovare una soluzione consensuale con la federcalcio argentina: ''Noi vorremmo utilizzare Messi - ha aggiunto il presidente del Barca sul sito internet del club spagnolo - nella gara di andata dei preliminari di Champions League in programma il 12 agosto (il ritorno sarebbe il 26 o il 27 dopo la fine delle olimpiadi), dopo non avremmo alcun pr

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