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venerdì 22 agosto 2008

SALTA L'AFFARE SHEVA,MA A SORPRESA ARRIVA SENDEROS


La trattativa per Shevchenko e' saltata". La conferma dell'ennesimo stop all'operazione-ritorno è stata data dallo stesso Adriano Galliani, a Napoli per il Trofeo Birra Moretti. "Il Milan - ha aggiunto il dirigente rossonero al microfono di Nando Sanvito- aveva dato la disponibilita' ad acquisire il giocatore in prestito con diritto di riscatto ma il Chelsea pretendeva il riscatto obbligato al termine della prossima stagione. Noi non siamo disponibili ad altre formule se non quella che abbiamo proposto. Per cui rimaniamo con i nostri sei campioni in attacco più Paloschi e siamo stracoperti". Non smentita la voce sull'imminente acquisto di Senderos: "Il posto di extracomunitario a un difensore? Vediamo", ha svicolato velocemente il plenipotenziario milanista.

SENDEROS, LA CARTA A SORPRESA
Classe 1985, nazionalità elvetica, origine multietnica (madre serba, madre spagnolo), Philippe Senderos ha i requisiti richiesti da Ancelotti e dalla dirigenza: giovane, grande esperienza a dispetto della giovane età visto che dal 2005 è titolare sia nei Gunners che in Nazionale svizzera. Nelle ultime due stagioni il suo impiego è stato discontinuo a causa di diversi infortuni, ma le sue doti tecniche non sono in discussione.

Abbandonata, dunque, la pista Radoslav Kovac, nonostante condizioni economiche di acquisto e ingaggio ritenute abbordabili. Così come non si è voluto insistere per Branislav Ivanovic -i rapporti col Chelsea, ovviamente, non erano più molto sereni dopo l'affaire Sheva- e per Rafa Marquez. Pep Guardiola lo ha più volte definito incedibile, ma il messicano del Barcellona chiede avere garanzie di impiego maggiori di quelle che si prospettano in blaugrana: al Milan verrebbe al volo. A meno di nuovi colpi di scena, dovrà rimettersi in tasca le ambizioni.

E in attesa di vedere se l'ultima manovra rossonera sul mercato andrà in porto, rimane la delusione di Andriy Shevchenko, ancora una volta incapace di liberarsi dalla gabbia dorata costruitagli intorno dal suo amico (o ex?) Roman Abramovich. L'infortunio di Didier Drogba apre qualche chances in più, ma ormai la sua testa, dopo due anni difficili a Londra, era già tornata a sintonizzarsi sulle amate frequenze rossonere. Il morale, già basso, rischia di finire sotto il livello del prato di Stamford Bridge.

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