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giovedì 14 agosto 2008

"LO STOP DI ADRI NON CI VOLEVA"


Mi spiace molto per l'infortunio di Adriano. Non ci voleva. Lo volevo provare in coppia con Ibrahimovic". E' un Mourinho sconsolato quello che parla del ko dell'Imperatore. Segno che José, sul brasiliano, conta davvero. Anche a costo di modificare il suo modulo preferito: "I due in coppia voglio vederli. Adesso però bisogna pensare a migliorare. Certo è che anche col Benfica una squadra sarà in campo e una rimarrà ad Appiano Gentile".
L'Inter che giocherà a Lisbona per la prima edizione della Eusebio Cup, quindi, sarà ancora molto rimaneggiata. "E' un peccato che Adriano non possa giocare con Ibra - ha detto il tecnico portoghese -. Mi spiace non vedere i due calciatori insieme in una squadra che, dal punto di vista dell'organizzazione difensiva, sta crescendo molto bene. Tutto il lavoro degli ultimi 15 giorni ora lo riponiamo in un cassetto e aspettiamo che Adriano possa ritornare nuovamente in gruppo".

Il tecnico, tuttavia, non perde l'ottimismo. E già si proietta sul campionato: "La squadra, comunque, sta lavorando bene e abbiamo fiducia nel futuro. Aspettiamo le gare con Roma e Sampdoria: sono quelle che dobbiamo giocare e vincere prima della sosta di campionato, che sarà per noi importante perché, alla ripresa, anche gli infortunati potranno essere in condizione di giocare".

Che Inter sarà quella che giocherà a Lisbona? "Vedremo un'Inter senza tanti giocatori", ha detto Mourinho. "Una situazione che ci portiamo dietro dall'inizio della preparazione. Ho detto che a Monaco avevamo due squadre: una in campo e una in tribuna. A Lisbona sarà lo stesso solo che una sarà in campo e l'altra qui ad Appiano Gentile ad allenarsi con i preparatori atletici e lo staff medico: Cordoba, Materazzi, Samuel, Vieira, Chivu, Rivas, Adriano e Dacourt. Ma per gli altri sarà l'evoluzione naturale di una squadra che in questo momento ha una struttura".

A complicare i piani ci si sono messe anche le nazionali: "Ovviamente non siamo contenti che un giocatore come Ibrahimovic, con il quale stiamo lavorando da tanto tempo con l'intento di averlo pronto per le prime gare ufficiali, sia chiamato per giocare in nazionale. Certo, averlo tutti i giorni qui sarebbe stato emglio. Queste però sono le regole del gioco e le dobbiamo accettare".

"Anche l'amichevole dell'Argentina in Bielorussia non arriva in un momento molto buono -ha proseguito Mourinho -, ma io ho parlato con la società e sono molto felice perché hanno messo me e i giocatori nella condizione di fare le cose nel modo più professionale possibile. Andrò a vedere la partita e al termine tornerò subito a Milano con i giocatori argentini grazie a un volo privato".

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