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Liga



Sei un grande appassionato di calcio spagnolo? Ecco la tua sezione!


Quattro giornate di fuoco


a cura di Ivana Asciolla

La sfida ha inizio. Si sentono ancora i rimbombi tipici del tifo allo stadio Bernabeu. Cori, urla e silenzio.
Come due giocatori di poker, lo Special One e Guardiola si studiano per un intero parziale, passaggi ripetuti, possesso invariato, porta cercata di rado. Una situazione stabile che dura sino al 6' minuto del secondo tempo, quando Lionel Messi trasforma il rigore, che decreta un iniziale vantaggio per i marziani, riducendo momentaneamente il potenziale dei galacticos, costretti a proseguire senza Albiol, in inferiorità numerica.
Mourinho gioca le sue carte, Adebayor e Özil danno una sferzata al gioco, ed ecco il carattere tipicamente aguerrito dei blancos. Conquistano grazie a Marcelo un importante penalty, realizzato da CR7.
Una mano pari dunque per i due allenatori più gettonati del momento, forse per la troppa leziosità di Villa o del Barcellona in se, o per la tarda fiammata reale, resta di fatto che questo è soltanto il principio di una battaglia combattuta a suon di goal, tattica, ed escamotage dietro le quinte.
Le domande sono ancora tante ... chi la spunterà nella doppia sfida in Champions? chi si aggiudicherà il primo trofeo stagionale? Chi vincerà la Liga? ma soprattutto ... quale sarà il destino dei due uomini simbolo? Non ci resta che aspettare e vedere ... sarà il campo a parlare.



Un'inattesa vittoria





















a cura di Ivana Asciolla

Nulla di nuovo sotto il sole tra Barça e Real, permangono salde le otto lunghezze di distanza che separano le prestanti squadre leader spagnole.
Un Kakà in forma quasi perfetta, mette a segno due trasformazioni dal dischetto contro l'Athletic Bilbao, impreziosite da una rete di CR7 nel secondo parziale. Da non sottovalutare l'atteggiamento cinico dello Special One, "costretto" suo malgrado delle circostanze al tanto a lungo disprezzato turn-over.
Problemi in Paradiso, uno scontro inaspettatamente sofferto per i blaugrana, costretti allo svantaggio nei primi del secondo tempo per via di un pasticcio difensivo, del quale ha abilmente approfittato l'Almeria con Corona. Le grandi giocate dei marziani infiammano Camp Nou, l'intramontabile Messi registra due reti ed infine si fa strada una giovane promessa canterana Thiago Alcantara.
Una vittoria schiacciante per il Valencia, di fatti può orgogliosamente esibire la famigerata "Manita" alla concorrente diretta Villarreal, ribadendo di essere ancora la terza forza della Liga.
Rumori in fondo alla classifica, lotta a stretti ranghi per la salvezza ... debacle telefonata del Getafe con il Saragozza; inutili pareggi per Hércules e Malaga.



Fine dei Giochi?

a cura di Ivana Asciolla


Apparentemente buoni amici, celatamente rivali acerrimi. José Mourinho e Pep Guardiola si fronteggiano continuamente a colpi di punti in Liga e Champions.
Una sfida combattuta a suon di goal, che intravede una parziale prima vittima ... il Real dei Galacticos, fermo a otto lunghezze dai marziani. Non bastano l'effervescente vivacità degli incorreggibili Adebayor e il convalescente Higuain con lo Sporting Gijon. Una sconfitta rovinosa che infierisce una non indifferente battuta d'arresto, accompagnata dalla caduta senza rumore del record di imbattibilità delle squadre dell'allenatore speciale, proteso oltre ogni genere di intemperia ... basti pensare al clamoroso ribaltamento di una pagina già scritta Inter-Siena terminata in favore ed in fervore dei nero-azzurri.
Il Barça d'altro canto costituisce uno dei più ostici fortini mai costruiti nella storia del calcio, lo dimostra la vittoria contro il Villarreal ad opera di un più che indispensabile Piqué. Questo non fa che lievitare quasi morbosamente la sete di vittoria che anima i blaugrana. Una vorace supremazia contro l'inerme Shaktar Donetsk, destinata ad inchinarsi passivamente.
Anche i blacos prevalgono sull'avversaria inglese. Un possibile ulteriore scontro si profila all'orizzonte, come due antichi guerrieri coperti d'oro attendenti l'alba del giudizio Real e Barça s'accingono silenziosamente alla battaglia, di certo cruenta senza esclusioni di colpi ...forse non una delle tante.



GLI APPUNTAMENTI DEL SABATO


SPAGNA - LIGA, 30ª GIORNATA — Sabato: Real Madrid-Sporting Gijon (18), Getafe-Valencia (20), Villarreal-Barcellona (22).


                                                       GUARDIOLA MEDITA L'ADDIO









Tifosi del Barcellona in ansia, mentre i club di mezza Europa drizzano le antenne: Pep Guardiola inizia a parlare di un futuro in panchina lontano dalla città del suo cuore. "Credo che il mio periodo qui stia finendo", annuncia l'allenatore blaugrana ai microfoni di Sport Sera su RaiSport.
STANCHEZZA — Massimo Moratti è un grande estimatore di Guardiola, ci ha pensato per il dopo Mourinho, ma anche Abramovich lo vedrebbe bene sulla panchina del suo Chelsea. Lui, però, ha appena rinnovato il contratto con il Barça per un'altra stagione, per averlo bisognerà aspettare. "Sto bene qui, ma quando stai per molto tempo in un club come questo non è possibile rimanere a lungo - spiega -. Il prossimo anno sarà il quarto consecutivo come allenatore del Barcellona, una società come questa deve avere molto coraggio per tenere un allenatore per tutto questo tempo, perché i giocatori si stancano degli allenatori e viceversa, così come i giornalisti si stancano di vedere sempre la stessa faccia e gli allenatori di sentire sempre le stesse domande. Anche da calciatore mi è successa la stessa cosa, a un certo punto ho capito che dovevo andare via".
NESSUN COLLOQUIO — Guardiola assicura di non aver parlato con nessun altro club per il suo futuro. "Ho troppo rispetto per il Barcellona, non potrei parlare con nessuno finché sono legato a questo club - precisa -. Quando deciderò che è il momento di andar via, ringrazierò la società e se poi qualcuno mi vorrà allora ne parleremo".
LE MILANESI — L'Inter di Moratti ha pensato a Guardiola quando Mourinho, il grande rivale di Pep nella Liga, si è trasferito a Madrid. "Moratti ha avuto un grande tecnico come Benitez, le cose non sono andate bene e adesso ha un altro grande allenatore che è Leonardo - riflette Pep -. Al Milan c'è Allegri, ho avuto la fortuna di conoscerlo al trofeo Gamper quest'estate, mi ha fatto un'ottima impressione. Le milanesi sono due grandi squadre che hanno grandi calciatori".
IL BRESCIA — Qualche giorno fa, Guardiola ha approfittato della sosta del campionato spagnolo per una rimpatriata a Brescia, sua ex squadra. "Ho detto che allenerei lì anche gratis, a Brescia mi sono trovato molto bene - ripete il tecnico catalano -. Ma la mia era solo una battuta". Per Guardiola i soldi non sono fondamentali, quando lascerà il Barcellona chi vorrà ingaggiarlo dovrà puntare su altri valori: "Per me la differenza la fanno le persone".