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lunedì 4 aprile 2011

INTER, ADESSO PENSA SOLO ALLA CHAMPIONS

di Michele Lestingi

Archiviato il peggior derby di sempre, è tempo di pensare alla Champions League per la Milano Nerazzurra. La sfida con lo Schalke 04 è di quelle da non sbagliare. Vincere ed ipotecare la qualificazione già domani sarebbe l'ideale per creare di nuovo l'entusiasmo all'interno dello spogliatoio.

MILITO- Leonardo ritrova un Principe Milito voglioso di tornare in campo per mettersi subito al servizio della squadra: "Come ho fatto sempre mi metterò a disposizione della squadra - ha detto Milito -, sono un attaccante e ovviamente sarei il più felice al mondo, è il mio mestiere, ma è più importante che la squadra arrivi a Wembley, anche se a segnare sono altri giocatori. Io ho sempre pensato alla squadra".
Un commento poi sullo Schalke: "Sono forti e meritano rispetto, non sarà facile affrontarli. Ma noi domani vogliamo disputare una grande gara e vincere". Diego Milito completerà il pacchetto offensivo al fianco di Samuel Eto'o. Il camerunese, dopo una prestazione opaca nel derby, è chiamato al riscatto nella competizione dove riesce ad esprimere meglio il suo grandioso potenziale.

LEONARDO- Il tecnico brasiliano non sottovaluta la compagine tedesca cercando di giustificare il rendimento discontinuo dello Schalke 04 in Bundesliga: "Certo, lo Schalke in campionato non ha avuto la continuità di risultati avuta invece in Champions, ma è una squadra che ha comunque tante doti. Basti vedere che anche con i giocatori infortunati è riuscita a trovare sempre la sistemazione giusta. Anche in Coppa di Germania ha dimostrato che sta molto bene e ha un entusiasmo a mille. Hanno raggiunto un livello di competizione importante e non sono sicuramente arrivati per caso ai quarti".

Si passa a parlare quindi di uno degli attaccanti più prolifici in Europa l'ex merengues, Raul: "Ha una storia incredibile, anche la sua scelta di lasciare il Real - spiega Leonardo -, dopo anni vissuti al top, andare in un altro Paese, in un altro club, risultare ancora decisivo con i suoi gol, tutte queste cose già dimostrano la grandezza del giocatore. Credo sia il simbolo di questa cavalcata dello Schalke". Impossibile lasciarsi alle spalle il derby: "Una sconfitta non arriva mai per un solo motivo solo, e non credo nemmenoche sia un problema tattico prendere un gol dopo 47 secondi. Rispetto le analisi di tutti, ma ci sono tanti fattori: nel primo tempo per esempio noi abbiamo avuto tre occasioni e loro due, eppure il gol non è arrivato. Le variabili sono sempre tante. Se uno sta perdendo ed è impostato per far male, continua a cercare di fare male. Comunque le componenti sono davvero tante. E non credo che sia una questione di approccio caratteriale e psicologico. E, tra l'altro, credo ancora che questa squadra abbia la possibilità di giocare in tanti modi diversi. Che sensazioni dopo la sconfitta? C'è l'amarezza di chi ha perso una partita, ma questa squadra ha sempre risposto in modo positivo e sono convinto che farà bene anche questa volta".


MODULO- L'Inter cambia pelle e modulo. Bocciato il 4-2-3-1 visto sabato per una lunga serie di motivi: squadra sempre troppo lunga e sfilacciata, priva di equilibrio e razionalità, penetrabile in difesa, assente a centrocampo sia in fase di impostazione che di copertura, maledettamente sterile in attacco. La cura per tornare alla vittoria è il sempre "verde" 4-2 fantasia, marchio di fabbrica della filosofia di Leonardo.

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