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domenica 20 giugno 2010

L'editoriale di Ruggiero Daluiso: Come sempre, italiani...


a cura di Ruggiero Daluiso


Ci sono cose che non si possono spiegare, ci sono cose che il destino decide e ci sono cose che in cui prevedere il meglio non sempre funziona. L’Italia nella fatidica partita d’esordio non ha certamente brillato, ma non ha neanche certamente giocato male; seppur con un discreto gioco gli azzurri non hanno trovato la convinzione giusta per arrivare facilmente al gol, difatti l’unico gol della partita è arrivato su calcio d’angolo (così come il Paraguay) e questa cosa sembra non aver turbato il nostro Lippi. Siamo stati tutti delusi dalla non esaltante prestazione dell’Italia lunedì scorso al Green Point Stadium e, dal momento che 56 milioni di italiani avrebbero puntato ad occhi chiusi sulla vittoria dell’Italia (oltre lo spirito patriottico, c’era solamente il Paraguay contro), ci possiamo spiegare tutte le critiche che, come sempre, piovono ad ogni prestazione “fallimentare” in una partita del Mondiale (vedi USA quattro anni fa). E sul banco degli imputati va sempre lui: Marcello Lippi. Il tecnico delle scelte prefissate, il tecnico delle scelte “stereotipate” e il tecnico delle convocazioni “mancate”. Quanti di voi (sottoscritto compreso) dopo i novanta minuti di lunedì scorso avranno detto “se ci fosse stato Cassano…”? Ma purtroppo non possiamo rimproverare nulla ad un allenatore che ci ha portato sul tetto del mondo proprio quattro anni fa in quel di Berlino. Possiamo solamente sperare che non ripetano anche oggi le scelte “prefissate”, del tipo mettere titolare Marchisio come trequartista o Iaquinta (infortunato per cinque mesi) prima punta, e possiamo augurarci che la prestazione odierna contro la Nuova Zelanda sia una di quelle fantamondiali per riprenderci la testa del girone, facendo esultare un’intera nazione. Ed è proprio l’intera nazione che aspetta la partita del riscatto, la partita in cui prendere un gol dalla Nuova Zelanda risulta “fallimentare”, la partita in cui tutto deve andare per il meglio (magari con la goleada); ma aspettiamoci una Nuova Zelanda aggressiva e cinica. Il gol inflitto alla Slovacchia dai neozelandesi all’ultimo minuto di recupero ci deve far pensare: se giochiamo la stessa partita di lunedì rischiamo di soffrire negli ultimi minuti finali col timore che Smeltz o Killen possano segnarci. Ma non parliamo con i se e con i ma. Parliamo di Federico Marchetti che oggi esordirà per la prima volta da titolare in Nazionale e sicuramente sarà uno dei più bei giorni della sua vita. Qualora l’Italia oggi dovesse vincere ci ritroveremmo sicuramente a elogiare la prestazione dei nostri azzuri, qualora l’Italia dovesse perdere o pareggiare ci ritroveremmo a sottolineare l’incapacità dell’allenatore. Così come a Berlino, quando 56 milioni di italiani si ritrovarono a festeggiare sul carro dei vincitori dopo aver criticato una nazione intera tra intercettazioni e partite comprate, perché si sa noi siamo italiani. Come sempre.

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