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giovedì 18 febbraio 2010

OVREBO SCANDALOSO E IL BAYERN PASSA NEL FINALE




Shrek colpisce ancora. Dopo i danni in occasione della semifinale di Champions dello scorso anno che costarono l'eliminazione al Chelsea e una punizione esemplare alla furia più che giustificata di Drogba, dopo il gol sacrosanto eppure annullato a Toni agli Europei nella gara con la Romania, e il pessimo arbitraggio di Inter-Liverpool che infranse i sogni dei nerazzurri con il successivo terremoto mediatico che segnò la fine dell'idillio Mancini-Moratti, Tom Henning Ovrebo, l'arbitro sosia del mostro verde, strappa sadicamente anche il libro di fiabe della Fiorentina.

Ovrebo, con il degno compare-guardalinee Nebben (che ricorda molto la visibilità zero) e sotto gli occhi di un imbarazzato Platini (peraltro avvezzo a chiudere un occhio quando serve, visto l'esito dello scandaloso arbitraggio di Francia-Irlanda costato i Mondiali ai verdi di Trapattoni), ha letteralmente vanificato la serata epica della Viola. Generosa, bella come solo in Europa riesce ad essere, stoica quando con un uomo in meno riesce a stringere i denti nella bolgia dell'Allianz Arena contro un Bayern più strutturato, almeno sulla carta.

La credibilità del calcio (ma ce n'è ancora?) perde l'ennesima occasione con la convalida di un gol in netto fuorigioco di Klose che regala la vittoria ai tedeschi e complica il ritorno. Rocciosa in difesa, anche se a tratti un po' in affanno, soprattutto sulle superbe giocate di Robben e le incursioni di Ribery, reattiva già ad inizio ripresa dopo il vantaggio di Robben siglato su calcio di rigore, almeno questo ineccepibile, sul finale del primo tempo, l'undici guidato da Cesare Prandelli ha mostrato ancora una volta il suo lato migliore, ispirato da una motivazione fortissima.

Il gol di Klose è solo l'episodio più condizionante di una gara rovinata dalla direzione di gara. Gli errori umani si perdonano sempre, finché non confinano con la malafede o, come in questo caso, con una manifesta inadeguatezza che, in competizioni a così ad alto livello, diventa inaccettabile. A spostare l'ago della bilancia, al di là dellepisodio più clamoroso, sono l'espulsione di Gobbi a un quarto d'ora dalla fine del primo tempo, che avrebbe meritato un semplice giallo, sommata a quella mancata proprio di Klose, per un intervento assassino (piede a martello) sulla caviglia di Vargas.

Sul piano dell'impegno, della coscienza e della consapevolezza, la Fiorentina ha di che dormire serena, ma non è una gran consolazione. Ma torniamo agli episodi chiave: Kroldrup, prima dellintervallo, atterra Ribery in area e Robben realizza. Un colpo duro, al termine di una prima frazione giocata ad alti livelli dagli uomini di Prandelli, al quale per la Fiorentina reagisce bene e subito. È lo stesso Kroldrup, al 5' della ripresa, a pareggiare i conti. Da lì in poi, i viola sembrano trovare ancor maggiore vitalità con Prandelli che chiede e ottiene che si giochi a viso aperto ma con grande attenzione nella chiusura di tutti i varchi.

Gara di grande sacrificio e di lavoro sporco anche per Gilardino, servito per la verità con palloni meno precisi da un Vargas un po' appannato. La tendenza si inverte con l'espulsione di Gobbi. In 10 vengono lentamente meno le energie, il Bayern schiaccia i viola negli ultimi metri di campo. L'assalto trova il protagonista che non ti aspetti, che sul colpo di testa di Olic e la successiva conclusione di Klose - di un buon metro e mezzo in fuorigioco - indica il cerchio di centrocampo.

BAYERN MONACO-FIORENTINA 2-1

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