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lunedì 8 dicembre 2008

INCHINATEVI A RE MILITO


Diego Alberto Milito l'11 giugno 2005 segnò al Venezia il gol del 3-2. Era il 21' del secondo tempo. Un gol, una prodezza, che valeva la promozione in serie A dopo anni di oblio. Un capolavoro interrotto, purtroppo per i tifosi rossoblù, perché Genoa-Venezia, ultima giornata del campionato cadetto, fu macchiata dalla famosa combine, con la conseguente retrocessione in C2 del grifone.
IL VIZIO DEL GOL - Una punizione devastante che obbligò i vertici della società a smantellare la rosa. Milito, il pezzo pregiato e più ricercato, emigrò a Saragozza dopo avere impresso il suo marchio sotto la Lanterna; due stagioni in B, 59 presenze e 33 gol. Numeri mostruosi, confermati anche in Spagna: 108 volte in campo e 51 gol. Nel Real ha giocato tre stagioni dal 2005 fino all'estate scorsa. Poi la retrocessione dalla Liga nonostante le 15 reti messe a segno. Un'onta per il Principe, lo stesso soprannome dell'urugaiano Enzo Francescoli, la cui soglianza con Milito è impressionante.
UOMO SQUADRA - Ma i destini si incrociano. Enrico Preziosi, forte di un bel campionato in serie A e con un debito da saldare nei confronti dei supporter genoani, compie il miracolo all'ultimo secondo del mercato. Così il primo settembre l'argentino torna a Genova accolto da migliaia di tifosi in delirio. Euforia giustificata. Milito ricambia con 12 gol. Media pazzesca perché realizzati in 14 presenze. Quello di ieri sera alla Sampdoria passerà alla storia: il primo segnato in un derby (che il Genoa non vinceva da 13 anni), ancora una volta da incorniciare per la sua bellezza. Elevazione quasi innaturale e potente colpo di testa. L'ennesimo sigillo di un fuoriclasse completo. Milito unisce opportunismo a tecnica e nel gioco di squadra è ormai l'elemento a cui non si può rinunciare. Non a caso oltre a essere il capocannoniere della serie A, è anche l'uomo assist per eccellenza con 4 passaggi decisivi.
SOGNO NAZIONALE - L'uomo di Bernal, dove è nato il 12 giugno 1979, attende ora un segnale da Diego Armando Maradona, commissario tecnico dell'Argentina, dove Milito ha esordito nel 2002 contro l'Uruguay, collezionando 16 presenze e 4 gol. Lui attende al varco: "Qualsiasi giocatore vorrebbe indossare la maglia della propria Nazionale. Io devo solo continuare a dare il massimo col Genoa e aspettare", ha esclamato ieri sera al termine della sfida di Marassi. Anagrafe alla mano di Messi, Lavezzi e Aguero, gli remano contro i quasi trent'anni d'età. Ma se il ritmo del rossoblù non cambierà, ignorarlo sarà impossibile.


Sampdoria-Genoa 0-1 (Milito)

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