
Sarà il Club Atlético de Madrid ad affrontare il Fulham FC nella prima finale di UEFA Europa League. Ad Anfield Road, nella semifinale di ritorno, il Liverpool FC – sconfitto 1-0 in Spagna – prolunga la sfida ai supplementari con un gran gol di Alberto Aquilani, ma dopo aver realizzato il raddoppio con Yossi Benyaoun è eliminato dalla rete di Diego Forlán.
L’attaccante uruguaiano, già decisivo Vicente Calderón, tiene dunque vive le speranze dei colchoneros di tornare a vincere una competizione UEFA dopo il successo nella Coppa delle Coppe UEFA nel 1961/1962. Per la squadra di Rafael Benítez si tratta invece dell’ennesima delusione in una stagione avara di soddisfazioni: prima di questa sera, i Reds avevano centrato otto volte su nove il passaggio del turno dopo aver perso 1-0 l’andata.
Benítez cambia per due undicesimi la squadra reduce dal 4-0 in trasferta contro il Burnley FC: Lucas e Benyaoun prendono il posto di Maxi Rodríguez (inutilizzabile in Europa) e del giovane spagnolo Daniel Sánchez Ayala. Più turn-over, invece, per Quique Sánchez Flores, che presenta cinque volti nuovi rispetto alla formazione che ha sconfitto 3-1 il CD Tenerife: in attacco Forlán rimpiazza José Manuel Jurado come partner di Sergio Agüero, assente all'andata per squalifica, mentre a centrocampo Raúl García, Paulo Assunção e Simão Sabrosa rilevano Tiago Mendes, Ignacio Camacho ed Eduardo Salvio.
I padroni di casa, alla ricerca della rimonta, partono subito all’attacco e Benyaoun costringe David de Gea alla deviazione in angolo con un forte destro sul primo palo. Il portiere degli spagnoli si ripete poco dopo sulla conclusione di Aquilani. L’Atletico non disdegna però le ripartenze e al 15’ García impegna José Manuel Reina con un forte tiro dalla distanza.
La squadra di Benítez ritrova la carica dell’avvio e sfiora il vantaggio con Dirk Kuyt, che mette alto da due passi su cross di Javier Mascherano. Gli spagnoli rispondono con il “Kun” Agüero, ma il suo pallonetto non inquadra lo specchio della porta. De Gea conferma quindi di essere in buona serata salvandosi con i pugni su un’insidiosa punizione di Steven Gerrard.
Allo scadere del primo tempo, però, il Liverpool sblocca il risultato. Benayoun fugge sulla destra e mette al centro un pallone, che Aquilani scaglia in rete con una bellissima mezza girata di destro. Per l’ex centrocampista dell’AS Roma è il primo gol europeo con la maglia dei Reds, il secondo in stagione.
Il secondo tempo offre decisamente meno spunti della ripresa. Glen Johnson impegna ancora una volta il portiere avversario con un destro potente, dalla parte opposta la difesa dei Reds è distratta e consente a Forlán di presentarsi solo davanti a Reina, ma l’attaccante uruguaiano manca clamorosamente il controllo in area di rigore. Nel primo dei quattro minuti di recupero concessi dall’arbitro, Aquilani – dolorante a una coscia – lascia il campo al franco-marocchino Nabil El Zhar tra gli applausi del pubblico di casa.
Si va ai supplementari, dove si concentrano tutte le emozioni mancate nella ripresa. Al 95’ il Liverpool realizza quello che sembra il gol decisivo: Benyaoun riceve un pallone filtrante sul filo del fuorigioco e indovina l’angolo con un potente diagonale di sinistro. Anfield esplode, ma il 2-0 scuote l’Atletico.
Reyes e Jurado, entrato dalla panchina, vanno vicinissimi al bersaglio, ma è solo questione di tempo. Al 103’ Johnson “buca” di testa su Reyes e l’ex giocatore dell’Arsenal FC e del Real Madrid CF pennella un cross al bacio per Forlán, che sul secondo palo non può sbagliare. Simão e Agüero sfiorano addirittura il gol del pareggio, a centrare la finale di Europa League – dopo aver ottenuto quella di Coppa del Re – è l’Atletico Madrid. Il 12 maggio ad Amburgo mancherà solo l’ultimo scalino.
LIVERPOOL-ATLETICO MADRID 2-1


Josep Guardiola, allenatore Barcellona: "L'Inter è una squadra formidabile, non è solo Milito. Tutti parlano molto di noi e si dimenticano dei nostri avversari. dovremo gestire il possesso di palla meglio rispetto alla partita di andata e attaccare di più. Siamo felici, disputare una partita del genere è un onore e voglio che i miei giocatori capiscano che si tratta di un privilegio, di un occasione che potrebbe anche non capitare più in futuro. Voglio che si divertano in campo e che i tifosi abbiano la sensazione di partecipare a una festa del calcio. Non so se riusciremo a rimontare oppure no. vogliamo approdare in finale e abbiamo una squadra in grado di riuscirci, ma non do nulla per scontato. Non importa chi affronteremo o chi è Mourinho, ciò che conta è chi siamo noi. A Milano abbiamo segnato un gol e non abbiamo cercato il secondo, questa volta dovremo cambiare approccio perché ci rimangono soltanto 90 minuti. Rispettiamo l'Inter e non ci culleremo sui successi del passato, perché ciò che ci interessa è vincere di nuovo la Champions League. Non ho parlato con Gabri riguardo a suo fratello, se vogliamo la finale, dovremo disputare una grande partita".
José Mourinho, allenatore Inter: "Non so se Sneijder riuscirà a rimanere in campo per tutta la partita. E' alle prese con un leggero infortunio, ma ci sarà. Ci aspettano altre partite importanti dopo di questa, perciò correrò dei rischi. All'andata abbiamo vinto 3-1, ma mancano ancora 90 minuti e spesso è successo che la squadra in vantaggio venisse poi eliminata. Le rimonte sono sempre esistite, ma ciò che mi interessa è che l'Inter riesca a realizzare il suo sogno. Per me non si tratta di un vero e proprio sogno, perché ho già vinto la Champions League in passato, mentre l'Inter aspetta da 40 anni di sollevare al cielo la coppa. Sarà una partita diversa rispetto a quale di novembre, quando il Barcellona ci fu superiore, e anche rispetto a quella di andata. Il Barcellona è la stessa grande squadra vista a novembre e dicembre, mentre l'Inter è cresciuta molto."
BARCELLONA (4-2-3-1): 1 Valdes, 2 Dani Alves, 3 Piqué, 18 G. Milito, 22 Abidal, 6 Xavi, 16 Busquets, 17 Pedro, 10 Messi, 24 Touré, 9 Ibrahimovic. A disp.: 13 Pinto, 4 Marquez, 19 Maxwell, 15 Keita, 35 Jeffren, 11 Bojan, 14 Henry. All.: Guardiola.
INTER (4-2-3-1): 12 Julio Cesar, 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 8 Thiago Motta, 9 Eto'o, 10 Sneijder, 27 Pandev, 22 D. Milito. A disp.: 21 Orlandoni, 2 Cordoba, 23 Materazzi, 26 Chivu, 11 Muntari, 17 Mariga, 45 Balotelli. All.: Mourinho.




L'Atalanta parte forte e mette paura all'Inter: già al 4' Tiribocchi sfrutta una disattenzione della difesa di Mourinho ed è bravo a superare Julio Cesar. L'Inter rischia pure di subire il raddoppio ancora da uno scatenato Tiribocchi che, con un colpo di testa da centro area, sfiora il palo. Dopo lo spavento, i nerazzurri ritrovano la giusta concentrazione e al 24', alla prima vera occasione, Milito trova il pari: assist in verticale di Sneijder per l'argentino che, con un pallonetto delizioso, superaCoppola per il ventesimo gol in campionato. La rete di Milito sveglia la squadra di Mourinho che attacca e trova il 2-1 con Mariga che sfrutta nel migliore dei modi un assist rasoterra dalla sinistra di Eto'o trovando la sua prima rete in maglia nerazzurra. L'Atalanta parte bene e sfiora il gol con un gran tiro di Guarente che esce di poco sopra la traversa. Il gol della tranquillità per l'Inter arriva da Chivu con un gran tiro dai 25 metri che si infila a fil di palo. Grande gioia il difensore rumeno, ormai rientrato a pieno regime dopo il terribile infortunio alla testa subito in Gennaio a Verona.
Stesso risultato (3-1) anche nel secondo degli anticipi della 35a giornata: ilPalermo con questi tre punti conquistati contro il Milan vola al quarto posto in classifica in piena zona Champions. La squadra di Delio Rossi dopo 18 minuti è già in vantaggio di 2-0 grazie ai gol diBovo (al 9') ed Hernandez (al 18'). Nella ripresa il Milan accorcia le distanze conSeedorf che è lesto a sfruttare un passaggio di Ronaldinho. Ma nel momento in cui gli uomini di Leonardo esercitano la maggiore pressione èMiccoli che al 69' riceve palla al limite dell'area di rigore, si gira e lascia partire un destro a girare che si infila all'incrocio dei pali dove Dida nulla può fare. Nel finale di gara il Palermo potrebbe arrotondare il punteggio e anche il Milan si rende pericoloso ma il punteggio non cambia più.
Crederci fino alla fine, questo è il motto per i ragazzi di Zaccheroni che hanno ancora chance per tentare di agganciare il quarto posto: "Penso e spero sia ancora raggiungibile, visto che la matematica non ci dice che è impossibile. Sicuramente è complicato, come è sempre per chi insegue. Non ho la sfera di cristallo, visto che non dipende solo da noi, ma anche dalle altre squadre. Io credo che nelle quattro partite che restano questa squadra possa dare il suo, quindi già dalla partita contro il Bari mi aspetto la conferma della capacità di stare in campo mostrata contro l’Inter". L’attenzione si sposta infine alla sfida contro il Bari: "Loro giocano con due mediani e alle volte con due mezze ali, ma non è una questione di giocatori; bisogna temere il collettivo. È una squadra organizzata e non a caso ha fatto un ottimo campionato. In ogni caso noi stiamo crescendo fisicamente, altrimenti in una partita difficile come quella di venerdì scorso non avremmo giocato così".
JUVENTUS (4-3-1-2): 1 Buffon , 15 Zebina , 5 Cannavaro , 3 Chiellini , 6 Grosso , 16 Camoranesi , 18 Poulsen , 8 Marchisio , 28 Diego , 9 Iaquinta , 10 Del Piero (13 Manninger , 2 Caceres , 33 Legrottaglie , 29 De Ceglie , 7 Salihamidzic , 26 Candreva , 11 Amauri) All. Zaccheroni
BARI (4-4-2): 1 Gillet , 15 Belmonte , 27 Stellini , 19 Bonucci , 17 S. Masiello , 90 Alvarez , 16 Donati , 4 Almiron , 11 Koman , 10 Barreto , 6 Castillo (25 Padelli , 3 Diamoutene , 7 Rivas , 21 Parisi , 9 De Vezze , 8 Gosztonyi , 69 Meggiorini) All. Ventura
Ricche di spunti come al solito anche le altre gare pomeridiane. In chiave europea i match principali sono tre: allo stadio Marassi il Genoa si gioca le ultime velleità di maturare un posto nelle prossime coppe europee contro una Lazio che dopo il bruciante stop nel derby capitolino di sette giorni fa non vuole perdere ulteriori punti che metterebbero nei guai gli uomini di mister Reja.
Dopo aver conquistato il passaggio alla finale di Coppa Italia mercoledì ad Udine e subito ieri pomeriggio il sorpasso nerazzurro toccherà alla Roma sfruttare il fattore casalingo per tornare a riprendersi il primato solitario. Il mister Claudio Ranieri si sta dimostrando in questo periodo un buon motivatore: "La squadra arriva alla gara con la Samp partita bene, siamo in buona forma, ma affrontiamo una squadra altrettanto in forma. Dobbiamo reagire alla sconfitta di Udine. Dobbiamo essere concentrati e determinati. E’ una gara difficilissima". "La Sampdoria fa questo 4-4-1-1 molto compatto tutti bravi a ripartire con ali brave e veloci come Semioli e Guberti e davanti Pazzini e Cassano mi ricordano Mancini e Vialli."
SAMPDORIA (4-4-2): 30 Storari , 8 Zauri , 28 Gastaldello , 6 Lucchini , 3 Ziegler , 77 Semioli , 17 Palombo , 16 Poli , 18 Guberti , 10 Pazzini , 99 A. Cassano (21 Guardalben , 13 Rossi , 22 Cacciatore , 12 Tissone , 20 Padalino , 7 Mannini , 11 Scepovic) All. Delneri

Sfida in chiave Champions quella del Barbera tra Palermo e Milan con i rosanero che proveranno ad approfittare del periodo negativo dei rossoneri (una sola vittoria nelle ultime sei partite) per continuare il sogno europeo. Sarà una sfida all'ultimo respiro perchè una vittoria dei rossoneri e una sconfitta della Sampdoria domani a Roma, darebbe alla squadra di Leonardo la certezza di evitare i preliminari nella prossima stagione. Ma, al contrario, un successo dei rosanero, abbinato alla sconfitta dei liguri permetterebbe ai siciliani di scavalcarli e fare un passo deciso verso il 4° posto.
PALERMO (4-3-1-2): 46 Sirigu , 16 Cassani , 24 Kjaer , 5 Bovo , 42 Balzaretti , 8 Migliaccio , 11 Liverani , 9 Nocerino , 6 Pastore , 10 Miccoli , 90 Hernandez (28 Benussi , 88 Blasi , 27 Calderoni , 89 Celutska , 14 Bertolo , 20 Budan , 7 Cavani) All. Rossi
MILAN (4-2-1-3): 1 Dida , 15 Zambrotta , 33 Thiago Silva , 44 Oddo , 77 Antonini , 8 Gattuso , 21 Pirlo , 10 Seedorf , 30 Mancini , 11 Huntelaar , 80 Ronaldinho (12 Abbiati , 59 Albertazzi , 53 Romagnoli , 18 Jankulovski , 51 Strasser , 9 Inzaghi , 55 Novinic) All. Leonardo
Colpo di scena serale in casa Inter alla vigilia della delicata sfida contro l'Atalanta: dopo le scuse di Balotelli per il gesto di lanciare la maglia al termine della partita contro il Barcellona, l'attaccante neroazzurro durante la serata ha incontrato il presidente Moratti alla Pinetina.
ATALANTA (4-4-1-1): 32 Coppola , 4 Capelli , 77 Bianco , 5 Manfredini , 13 Peluso , 79 Ferreira Pinto , 22 Padoin , 17 Guarente , 20 Valdes , 72 Doni , 90 Tiribocchi (1 Consigli , 21 Radovanovic , 15 De Ascentis , 6 Bellini , 9 Amoruso , 70 Ceravolo , 19 Chevanton) All. Mutti



José Mourinho, allenatore Inter è "obbligato" per disposizioni UEFA a parlare in conferenza stampa: "Negli ultimi quattro mesi e mezzo avevo visto zero minuti di Barcellona, negli ultimi quindici giorni ho visto varie volte i nostri precedenti incontri e le partite col Real, Stoccarda e Arsenal. Lavoro normale. Messi vediamo dove giocherà. Può giocare a destra, a sinistra, come punta, dietro a Ibra come contro l'Arsenal, dietro a Bojan come contro l'Arsenal in casa. E' un giocatore importante, che ha bisogno di attenzione importante. Per cultura mia non è possibile una marcatura a uomo. Non sarà uno contro Messi e dieci contro dieci, ma undici contro undici. Il possesso palla non mi interessa, se vince chi ha più possesso palla abbiamo già perso: nella partita di settembre a Milano per i primi dieci minuti e gli ultimi dieci sono stati superiori, ma per il resto è stata equilibrata. Nella partita di Barcellona nel girone loro hanno dimostrato una grande superiorità, vincendo tranquillamente e meritatamente. Oggi è passato molto tempo: loro sono bravi come erano a novembre, noi siamo molto meglio di allora. Per questo io penso che partiamo al 50%. Tatticamente siamo una squadra più compatta, la mentalità in Champions è molto diversa, la situazione psicologica è totalmente differente. Sappiamo che sarà difficile, ma dubito che loro non siano preoccupati di incontrarci.Non esistono finali anticipate. E' una semifinale, solo chi vince gioca la vera finale, quella di Madrid. E quindi non sarà Inter-Barcellona: Lione e Bayern meritano tutto il rispetto, perché sono arrivati allo stesso punto nostro. Hanno anche loro il 25 per cento di possibilità di vittoria, hanno storia e hanno eliminato grandi squadre, come il Real Madrid. E il Bayern ha uno dei migliori allenatori del mondo."
Josep Guardiola, allenatore Barcellona risponde così: "Non giochiamo solo noi, c'è anche l'Inter, Non è che noi giochiamo contro 'nessuno, sono campioni d'Italia da quattro anni di fila ormai. Certe volte giochi bene, altre male e non dipende solo da te ma anche dall'avversario. Certo non è la situazione ideale per noi finire una partita di campionato e viaggiare per 14 ore in pullman per poi giocare una semifinale di Champions League contro l'Inter. Ma non puoi fermare un vulcano, giusto? E' successo a molte altre persone e ci siamo decisi. Abbiamo deciso almeno di usarne due di pullman, per avere più spazio, e ho pensato di non viaggiare con i giocatori perché credo che per loro non sia il massimo stare sempre con l'allenatore. Fortunatamente l'Inter ha battuto il CSKA altrimenti avremmo dovuto andare in pullman fino a Mosca! E' molto importante in Europa segnare in trasferta, quindi di certo proveremo a farlo. Anche le altre due squadre rimaste sono molto forti, il sorteggio ha deciso che noi dovevamo affrontare l'Inter. Non voglio pensare al campionato adesso, è la terza volta di fila che questo club arriva a questo turno e voglio gustarni questo momento ancora per un po' di tempo. l'Espanyol è storia per noi adesso. Ho visto le partite dell'Inter contro Chelsea, CSKA, anche con la Fiorentina. Hanno giocato in modo diverso, sono capaci di giocare in tanti modi. L'Inter ha molti giocatori duttili che fanno tutto quello che l'allenaotre chiede loro. Non ho idea di che Inter troveremo a San Siro, mi piacerebbe tanto saperlo però. Noi vogliamo essere noi stessi, dobbiamo esserlo."