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venerdì 9 ottobre 2009

BUFFON:"LIPPI ALLA JUVE?NON MI STUPIREI"

"Lippi alla Juventus dopo il Mondiale? Alla mia età e con la mia esperienza del calcio, non mi stupisco più di nulla". Lo sottolinea Gigi Buffon, portiere della Juventus e della Nazionale. "Credo però - ha anche aggiunto il numero uno azzurro - che sia prematuro parlarne. Conosco la professionalità di Lippi, con un Mondiale da giocare la testa può essere concentrata solo su questo. Non credo si possa pensare a trovare un lavoro dopo l'estate del 2010".
L'ipotesi è stata rilanciata dal recente cambio di presidenza in casa Juve, ed è relativa ad un ruolo dirigenziale. "Nel calcio - ha detto Buffon, parlando dell'avvicendamento Blanc-Cobolli - siamo tutti un po' a termine. Si cambia per migliorare, certi cicli finiscono. E non per questo vuol dire che chi c'era prima ha lavorato male". La nuova presidenza arriva però in concomitanza con un momento difficile per la Juve in campionato. "Non avere dubbi non è cosa intelligente - commenta Buffon -, era un discorso che facevo quando l'inizio di campionato ci vedeva in forma, vale anche ora. Diego? Sta solo soffrendo un po' a livello fisico i postumi dell'infortunio, quello vero l'abbiamo visto all'Olimpico contro la Roma. Quanto ad Amauri, la sua astinenza dal gol dura solo da questo inizio campionato, perchè lo scorso anno coincide con il momento peggiore della Juve, quando toccammo il fondo. Lui è molto generoso, aiuta la squadra, non credo sia un problema".
Buffon ritrova Giovanni Trapattoni, che lo ha allenato in azzurro. "Allenatori come lui, Maldini o Zoff hanno avuto una capacità di gestione della squadra e di rapporti con i calciatori - dice Buffon -, venivano dal calcio, e personaggi così non si potranno più ripetere. Hanno vissuto un altro calcio e portato in campo tutto il peso della loro esperienza". Ma qual è la differenza con Lippi? "Trapattoni era più tranquillo, più sorridente, più alla buona, ma anche lui, lo ricordo bene, si prese le sue belle arrabbiature. Lippi, come Capello e Ancelotti è al di sopra della contrapposizione tra il vecchio e il nuovo: allenatori così hanno nel bagaglio un tale mix che li rende unici".
"Incontreremo un'Irlanda arrembante, non si butteranno subito a testa bassa, ma ci saranno 6-7 momenti della partita in cui ci metteranno in difficoltà. E noi non dovremo farci trovare impreparati dal punto di vista caratteriale, perchè conquistare la qualificazione sabato ci darebbe una gioia. Se dovesse finire 6-6 non firmerei - scherza Buffon in conferenza stampa - perchè vorrebbe dire che ho preso sei gol... Ma un pareggio al termine di una partita ben giocata e lottata lo firmerei di buon grado"
A ciascuno il suo lodo. Nei giorni del pronunciamento della Consulta e delle polemiche istituzionali, anche Gianluigi Buffon, capitano azzurro sabato in Irlanda-Italia, interviene sull'argomento. "Se ne parliamo tra noi, in ritiro? Ad essere sinceri parliamo di più di Cassano". Anche quello è un lodo, l'ironico commento, al quale Buffon risponde con un sì sorridendo, per poi farsi serio. "Noi calciatori viviamo nella società, non sotto una campana; leggiamo e vediamo. Non ci tappiamo le orecchie. Personalmente, confido nella bravura dei politici, per garantire ai giovani, agli anziani, alla gente, una vita migliore, e soluzioni migliori. Quando poì farò politica, spero che la gente da me si aspetti questo: ma non succederà....", la conclusione del portiere, prima di precisare che quella su una futura ed eventuale discesa in campo era davvero solo "una battuta".

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