A Barcellona, tra un successo e l'altro, sta succedendo qualcosa di importante ai piani alti. Joan Laporta, a giugno, terminerà il suo secondo e ultimo mandato e il cambio della guardia potrebbe produrre un effetto a cascata sulle altre poltrone che contano in società. Tanto per cominciare quella di Txiki Beguiristain, plenipotenziario del presidente, uomo-mercato dei blaugrana. Secondo "Sport", quotidiano di Barcellona quasi... monotematico, il dirigente ha intenzione di interrompere il rapporto con la società a prescindere dalla figura del nuovo presidente e ha rifiutato il rinnovo per un altro anno (dunque fino al giugno 2011) offerto da Laporta a tutto il personale della società
Nel personale non era evidentemente compreso l'allenatore, Pep Guardiola, l'allenatore più vincente degli ultimi 18 mesi in scadenza di contratto. Sì, perché l'accordo tra società e mister scade nel giugno 2010 e, sempre secondo "Sport", l'argomento rinnovo non sarebbe stato ancora affrontato dalle due parti e non figurerebbe nelle rispettive agende almeno fino alla fine dell'anno. Segnali di un clamoroso divorzio non ce ne sono e la sensazione è quella di un argomento che lo stesso Guardiola preferisce affrontare una volta conquistato l'ultimo, grande obiettivo che manca allo straordinario 2009 del Barcellona. Rimane però l'oggettività, che è quella di uno dei "big" della panchina che va verso il termine di un impegno. Chi vuole, per esempio il Manchester City, o può fare un tentativo: improbabile e sicuramente oneroso, perché solo la molla economica -forse- potrebbe fare vacillare un poco l' "enfant du pays" Pep, orgoglioso dell'appartenenza blaugrana, delle sue vittorie, delle sue radici profondamente catalane. Motivazioni e sentimenti che si potrebbero verificare di fronte alla "proposta indecente": in tempi di sceicchi e di mercato impazzito, non è detto che ciò non succeda.
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