Il Milan di Ancelotti è stato eletto, da una giuria di 100 uomini di calcio, come la migliore squadra del primo decennio del Duemila.
Il Chelsea di Ancelotti sarà la migliore del decennio successivo?
«Le basi ci sono perché ho una squadra molto competitiva, non più tanto giovane, ma con un’età media giusta e adeguata alle ambizioni del club».
C’è un punto di incontro fra le due squadre?
«No, sono diverse, soprattutto per le caratteristiche dei singoli».
Diverse anche sul piano del gioco? Quando quel Milan attaccava, faceva avanzare i suoi terzini in coppia, Cafu-Pancaro nell’anno dello scudetto, come fa il Chelsea adesso con Ivanovic-Zhirkov, ma abitualmente con Bosingwa-Ashley Cole.
«Dipende dal sistema di gioco. Se si sceglie il rombo è necessario che i due terzini spingano molto, se invece si punta sulle ali non c’è più questa necessità ».
Già, ma anche l’Inter gioca col rombo, eppure attacca quasi sempre Maicon, mentre Chivu resta dietro.
«Anche questa scelta nasce in base alle caratteristiche dei giocatori. Il Milan, per esempio, è nato con Simic e Kaladze come terzini...».
Dopo aver visto Chelsea-Fulham, secondo lei Mourinho è più preoccupato o più tranquillo?
«Più tranquillo».
Gli ha nascosto il vero Chelsea?
Risatina. «Diciamo che ci siamo mascherati bene».
Primo tempo brutto.
«Abbiamo fatto male, nel secondo Mourinho ha visto una grande reazione, anzi, una reazione da grande squadra, con una determinazione feroce a non accettare quel risultato».
José ha detto che il Chelsea è favorito per il primo posto finale.
«Non è facile. All’inizio della stagione pensavo che ci fossero partite abbordabili, adesso invece ho capito che sono tutte partite difficili. Ci sono dei ritmi elevatissimi e un’intensità pazzesca».
Il portoghese ha detto pure che tornerà ad allenare in Inghilterra, così il duello Ancelotti-Mourinho diventerà un classico per la Premier League. A meno che...
Altra risatina. «Lui è già stato qui in Inghilterra, conosce l’ambiente, che è un bell’ambiente. Tutti desiderano allenare in Premier. Ma non ho capito “a meno che..."».
A meno che lei non gli lasci la panchina del Chelsea.
«Un ritorno? Mai dire mai. Io spero che se vuole tornare ad allenare i Blues debba aspettare».
Non le chiediamo chi si qualificherà, le chiediamo solo chi è più forte fra Inter e Chelsea.
«Non lo so. E’ difficile. Penso che le prossime due partite potranno stabilirlo ».
Per un tifoso interista come lei, cercare di eliminare, per la terza volta in carriera, l’Inter dalla Champions non deve essere il massimo.
«Io ero interista, ma questo è il passato».
Però è curioso: ne ha giocate diverse di Champions, ma da allenatore ha incontrato più l’Inter del Manchester o del Real Madrid.
«Questo è il sorteggio. Chi poteva immaginare che Kakà tornasse così in fretta a giocare a San Siro contro il Milan o che Ibrahimovic facesse lo stesso contro l’Inter?».
Avrebbe preferito un’altra avversaria?
Deciso: «Sì». Subito dopo: «Non è stato un buon sorteggio, né per noi, né per loro. Noi potevamo trovare sicuramente di meglio e loro altrettanto».
Qual è il giocatore che porterebbe via dall’Inter?
«Ce ne sono tanti di giocatori bravi».
Ce ne basta uno.
«Maicon. Ma potrei dire anche Cambiasso, Sneijder ed Eto’o».
Nessun commento:
Posta un commento