Essere uscito vivo dall'ultima mozione di sfiducia, non l'ha messo fuori pericolo. Le condizioni di Laporta si sono riaggravate. Al punto che giovedì darà le dimissioni. Chiudendo un capitolo non felicissimo della storia del club e aprendo, forse, una nuova era.
Il quotidiano catalano Sport ha sparato la notizia in prima pagina: "Pressato dai falchi della propria giunta - scrive la stampa spagnola - il numero uno del club è stato costretto a convocare una riunione straordinaria del comitato di direzione per giovedì, giorno in cui rassegnerà le proprie dimissioni". L'intenzione dei colonnelli, è quella di far succedere a Laporta, il cui mandato scade nel 2010, il vicepresidente Albert Vicens, al cui fianco ci sarebbe il vice Ferran Soriano. Dunque niente elezioni per i prossimi due anni: il progetto-Guardiola, appena partito e già apprezzato dai tifosi blaugrana, non può morire sul nascere (per il Milan, dunque, cambierebbe poco: è stato il nuovo allenatore, infatti, ad aver messo sul mercato Ronaldinho).
La mozione di censura che era sfociata nelle votazioni di domenica scorsa, era stata promossa dai più grandi nemici di Laporta, Giralt e Castellvì: dei 118.528 soci (anche se non tutti sono andati alle urne), oltre il 50% aveva detto sì alla cacciata del presidente. Ma non era bastato (serviva il 66,6% dei voti). Laporta, accusato di aver sperperato un'immensa quantità di denaro, è rimasto in bilico. Fino alla decisione di dimettersi.
Secondo quanto riporta il Mundo Deportivo, il club catalano smentisce fermamente questa ipotesi: "Il presidente non si muove". Eppure tutti a Barcellona sono sicuri: Laporta ha le ore contate.
Nessun commento:
Posta un commento