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sabato 26 luglio 2008

BUFERA IN B


Il calcio italiano rischia di nuovo il caos. "Non è stato trovato l'accordo sulla mutualità che la serie A doveva versare ai club di B. Abbiamo deciso pertanto di non partecipare alla formulazione dei calendari. La festa la lasciamo alle big, il prossimo passo dei club cadetti è di non giocare". Al termine dell'assemblea di Lega, poco prima della compilazione dei calendari, i presidenti di B hanno aperto la crisi.

Il mancato accordo sulla mutualità ha rovinato un pomeriggio che doveva essere di sola festa, per la nascita dei nuovi calendari (ecco quello di B).

La serie A non garantisce alla B nemmeno i 65 milioni di euro che le aveva promesso giorni fa. Così i presidenti cadetti hanno abbandonato l'assemblea, lasciando il solo Andreoletti, numero uno dell'AlbinoLeffe, come loro rappresentante nella riunione fra i soli club di A. Che si sono guardati negli occhi e hanno deciso di rimandare qualunque delibera sul tema.



Le grandi del nostro calcio, infatti, non sono disposte a impegnarsi sulla mutualità finché non sapranno quanti soldi verranno dalla vendita degli highlights in chiaro del campionato. "Non è stato raggiunto un accordo - ha detto il dg della Sampdoria, Giuseppe Marotta - bisognerà aspettare il 5 agosto, quando si dovrebbe capire quanto ricaveremo dalla vendita degli highlights".

Antonio Matarrese cerca di smorzare le polemiche: "Non c'è crisi, ma è una strategia tra A e B per avere maggior potere nella trattativa con le tv". In realtà il presidente di Lega è preoccupato: "Così non si può andare avanti. Se la macchina non ha più benzina, si ferma. La B non può reggere in queste condizioni, non può mantenere calciatori con stipendi così alti. Quelli che ci sono adesso non sono da cadetteria. Comunque è un campionato che deve essere valorizzato, sicuramente è un buon prodotto. Serve una riforma: si potrebbe scendere da 22 a 18 squadre. Già nel prossimo Consiglio federale presenteremo una proposta in questo senso". Il rischio è di ritrovarsi il 30 agosto con la B ferma per sciopero e una serie A in panne.

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