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lunedì 28 luglio 2008

INFORTUNIO BORRIELLO,MILAN SU SHEVA


Il mercato del Milan, dato per chiuso con l'arrivo di Ronaldinho, potrebbe riaprirsi mercoledì. Se, come si teme, il dottor Martens confermerà la necessità di fermare Borriello per un paio di mesi (e operarlo), i rossoneri saranno costretti a cercare un attaccante. Tra questi è ovviamente il nome di Shevchenko a tornare di moda. Galliani potrebbe insomma chiedere nuovamente ad Abramovich il prestito gratuito dell'ucraino.
Ma andiamo con ordine. Dopo essersi fermato in allenamento due giorni fa, Borriello si è sottoposto domenica alla risonanza magnetica. L'esito, non confortante - distorsione del ginocchio destro con interessamento del menisco esterno, ndr -, ha convinto il clan rossonero a spedire la punta in Belgio per un consulto dal luminare Martens. La sensazione, per il momento, è che Borriello possa cavarsela senza operazioni. Che finisca sotto i ferri o no, la sostanza cambia però pochino, perché, in ogni caso, Ancelotti non potrà averlo a disposizione per un mesetto e mezzo, due.

Niente prima giornata, quindi, - ma è squalificato e non avrebbe perciò giocato comunque -, ma, soprattutto, addio alla preparazione. Con tutto quello che ne consegue sul rendimento almeno dei primi mesi. Riassumendo Borriello potrebbe tornare disponibile a metà settembre ma dovrebbe ricominciare praticamente da capo la preparazione per arrivare a una condizione fisica accettabile diciamo per l'inizio di ottobre.

Niente di così drammatico se non fosse che l'ex genoano è, di fatto, l'unica punta "vera" nella rosa di Ancelotti. Ci sarebbe Inzaghi, certo, e il tecnico rossonero si affiderà a lui il più possibile. Ma Superpippo ha 35 anni suonati e un fisico che, come dimostrano le ultime due stagioni, comincia a fare un po' di bizze. In altre parole, se sta bene Inzaghi gioca e assicura pericolosità offensiva. Ma se sta male, resta solo Pato. Che sarà anche bravo, ma è giovane giovane e ha più della seconda punta che del centravanti vero e proprio.

Logico, in questo senso, che qualcosa nelle stanze di via Turati si stia muovendo. Galliani non ha nessuna intenzione di rivivere una stagione da comparsa. Quindi, se necessario, deciderà insieme a Berlusconi in che modo convincere Abramovich a restituire il maltolto, inteso come Shevchenko, senza infierire troppo sul portafoglio. La formula che il Milan chiederà nuovamente è la solita del prestito gratuito. A questa richiesta Abramovich ha già risposto picche. Come convincerlo dunque? Magari promettendo una via preferenziale per Kakà se e quando il brasiliano decidesse di cambiare aria. Una sorta di patto alla Ronaldinho: se cambia squadra, lo diamo a voi. Niente di più, nessuna mega-promessa, o folle promessa, fate voi, ma un semplice accordo alla distanza. Lunga, si spera, distanza. C'è un'ultima strada che il Milan potrebbe considerare, ma siamo a livello di fantamercato: Suazo. L'anno scorso l'affare sfumò quando sembrava fatto, oggi l'Inter non sa più come liberarsene. E se lo offrisse ai rossoneri? Impossibile, ma si sa mai.

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