Sarebbe finita 2-2 con un guardalinee che avesse sbagliato per noi e con un altro che avesse chiuso due occhi e nascosto il viso dietro alla bandierina che tiene in mano. E' finita 2-0 per il Brasile invece e all'Italia non resta che prenderne atto e misurare il flop con la realtà. A Londra ci sono in campo nove titoli mondiali, ma manca lo spirito dell'ultimo. Quello che ha portato la Nazionale di Lippi fin lassù.
Dopo quattro minuti Pirlo mette Grosso nelle condizioni di virare la storia della serata (e forse, ancora una volta, la sua). Il gol al volo sarebbe da sigle, almanacchi e calendari per camionisti. Il guardalinee annulla. Da lì in poi scende un sipario pesante su Lippi e sui ragazzi. La mediana sprofonda davanti all'agilità brasiliana con la quale la palla c'è e la palla non c'è già più. La difesa perde punti di riferimento importanti e va in apnea. I gol arrivano a distanza di 14 minuti l'uno dall'altro.
Il primo nasce da Ronaldinho che scarica a Robinho. Gli Azzurri faticano a 'scivolare' e il taglio del giocatore del City per il compagno Elano è un fulmine a ciel sereno. Legrottaglie stride sull'erba, Brasile in vantaggio. Il raddoppio nasce dal 'pisolino' di Pirlo al limite. Robinho entra in scena, sgambetta che è un piacere, Zambrotta cerca la coda dell'avversario mentre lui è già sotto la curva a esultare.
La reazione è fresca solo nella ripresa quando Rossi entra in campo. Troppo tardi e troppo solo. Tanti fallimenti nella serata. Il più lampante è quello di Montolivo. Naufraga in personalità e non incide con i piedi e l'intelligenza che si ritrova. Lui che dovrebbe essere uno dei perni dell'Italia che dovrà difendere il titolo. Buon viaggio.
Brasile-Italia 2-0
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