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venerdì 18 giugno 2010

Inghilterra: senza nerbo



editoriale a cura di Alberto Emmolo



Senza nerbo, in mezzo a tanti guai. L’Inghilterra stecca contro l’Algeria auto obbligandosi a vincere mercoledì prossimo con la Slovenia per non regalare ai detrattori di Fabio Capello una gioia memorabile ed una precoce nonché storica eliminazione in un girone C non di certo trascendentale. Proprio il tecnico friulano ci ha messo del suo, sia contro gli Stati Uniti che con i difensivisti maghrebini. I problemi possono così riassumersi.
Un modulo rinnegato: il 4-2-3-1 che ha regalato una qualificazione in pompa magna e tanta sicurezza negli interpreti è stato accantonato per una specie di 4-4-2 in linea che frustra Gerrard lasciandolo nel limbo defilato sulla sinistra quando, dietro le punte, darebbe il massimo e soprattutto potrebbe tirare in porta. La mancanza di un regista: Lampard davanti alla difesa pare quasi un’offesa, Barry sarebbe l’uomo giusto ma le sue condizioni non sono al top e si vede. Milner potrebbe fare il suo ma Capello in cabina di regia proprio non lo vede. Quando i centrali difensivi impostano l’azione ma non sanno a chi passare lo Jabulani l’avversario prende inevitabilmente fiducia. Gli infortunati: il cronico infortunato King si è confermato tale dopo appena 45’ contro gli americani e tutti lo sapevano. Una specie di suicidio portarlo nei 23 contando che nel Tottenham gioca al sabato e per tutta la settimana non si allena. Pace per Ferdinand k.o. ma puntare su Dawson o Upson al fianco di JT sarebbe stato molto meglio. Il subentrato Carragher mancherà per squalifica contro la Slovenia e di certo non aiuta.
Rooney: indiavolato con la maglia del Man United, inguardabile con la divisa bianca. Tra USA e Algeria il talento inglese non ne azzeccata una e fa impressione vederlo in una simile condizione. Sicuramente, come lui stesso ha ammesso qualche mese fa, giocare più vicino possibile all’area di rigore può solo giovarli ed in questo Mondiale ha solo giocato di sponda fuori dai 16 metri.
Mercoledì alle ore 16 a Port Elizabeth c’è la sfida vincere o morire: God save Capello.

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