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sabato 26 giugno 2010

Cavalieri della vergogna

di Alberto Emmolo


“Cavalieri della vergogna”. Le parole di Gennaro Gattuso, all’ultima partita in azzurro, riassumono rabbia e frustrazione di una nazionale disastrata e disastrosa. Confermarsi in alto è più difficile che arrivarci ma infangare un secolo di storia ed un titolo mondiale che ancora per qualche giorno gli appartiene lo è ancora di più. Il Mondlale sudafricano verrà ricordato come la più grande umiliazione della storia del calcio italiano. Punto. I campanelli di allarme suonati dopo la notte di Berlino che, per quanto magica, è lontana un quadriennio, sono stati tutti ignorati.
- L’avventura ed Euro 2008 regalò la sola soddisfazione di vincere sulla Francia eliminandola nel girone eliminatorio; l’insipida nazionale di Donadoni uscì ai rigori con la futura campionessa Spagna, di più non poteva fare. Il ritorno in auge di Marcello Lippi non è servito, risultati alla mano, a nulla.
- Il percorso biennale di qualificazione è stato di una pochezza disarmante: due vittorie con Cipro in extremis, doppio sofferto pareggio contro l’Irlanda di Trapattoni, addirittura una sciagurata doppia autorete di Kaladze per potere “espugnare” la Georgia. Un filotto di match assolutamente fiacchi e non degni di una nazionale che porta sul patto il badge dei Campioni del Mondo in carica.
- Non è servita a niente una pietosa comparsata in Confederation Cup la scorsa estate. Dopo la rimonta sugli Usa (da 0-1 a 3-1) le pessime prestazioni, culminate in altrettanti k.o., con Egitto e Brasile. “Ma che ci importa, l’Italia si esalta nei tornei importanti” era il pensiero collettivo, di Marcello Lippi per primo, dopo la prima negativa gita sudafricana; il c.t. viareggino per troppo tempo si è impegnato ad insultare i giornalisti anziché convocare chi se lo meritava.
- Da un anno a questa parte l’Italia ha solo esibito insicurezza ed una certa arroganza. Tutte le nuove convocazioni sono state sistematicamente rinnegate, le inguardabili amichevoli disputate nell’ultimo anno solare sono state subite accantonate (per la cronaca solo una vittoria e tre goal segnati), tutti i possibili talenti emergenti non sono stati considerati.

- Lippi, lo sanno tutti, è sempre andato avanti a simpatie: Cassano no, non serve, Iaquinta ha messo insieme 15 presenze in una stagione invece sì, Balotelli è immaturo, arrogante, Gilardino non vede la porta da mesi ma lo chiamo al posto di Borriello; senza parlare di giocatori a fine carriera come Cannavaro, Zambrotta, Gattuso o di altri palesemente fuori condizione come Camoranesi.
- Se a tutte queste problematiche si aggiunge una gestione tattica approssimativa ed un’ostinata mancata visione della realtà, leggasi Bonucci per Cannavaro e Pazzini per Gilardino con Quagliarella in panchina fino all’ultimo, non sono pochi i motivi per affermare che la “vergogna” sudafricana è frutto di anni di sufficienza ed arroganza. Troppo facile, a buoi scappati, chiudere il cancello assumendosi le colpe: speriamo almeno che questa figuraccia sia da lezione per tutti, a partire dalla Figc, per il futuro.

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