a cura di Alberto Emmolo
LA PRATICITA' PRIMA DI TUTTO
Non trascendentale ma solida ed efficace. L’Olanda è la seconda squadra del Mondiale (dopo l’Argentina) a qualificarsi per gli ottavi di finale alla seconda partita del girone E in altrettante uscite. La sfida di Durban contro l’organizzato ma spuntato Giappone ha evidenziato ancora una volta le peculiarità degli orange. Dosi industriali di possesso palla aiutati dal modulo base 4-2-3-1, ritmi blandi con esasperata ricerca dell’ultimo passaggio, solidità difensiva. Non è un caso che la formazione del ct Bert van Marwijk non sia spettacolare ma il suocero di capitan van Bommel conferma il suo dogma di “meglio brutti ma vincenti”. Il fatto che Stekelenburg abbia la porta inviolata da 362’ qualificazioni comprese la dice lunga sull’attenzione difensiva di una nazionale storicamente distratta nella terza linea.
Così come nell’Inter super vincente 09/10 è Sneijder il giocatore che più di tutti può fare la differenza. Oggi l’ha fatta con un tiro potente che ha trovato la complicità di Kawashima (e non dello Jabulani!) decidendo un match molto tattico. L’Olanda può recitare un ruolo molto importante in Sud Africa e l’eventuale ottavo contro Paraguay o Slovacchia di certo non può intimorire. Quel che convince degli arancioni è l’alto tasso di qualità confermato da un possesso palla del 58% contro la Danimarca e del 61% contro i nipponici. Al contrario potrebbe alla lunga creare problemi la difficoltà di trovare il varco giusto contro squadre prettamente difensive come il Giappone ma le secondo scelte Afellay, Huntelaar e soprattutto Elia possono spaccare gli equilibri a sfida inoltrata. Sarà interessante vedere alcune “seconde linee” giovedì prossimo contro il Camerun: le diffide di van der Wiel, de Jong e van Persie chiamano prudenza per una sfida che comunque potrebbe regalare all’Olanda la 13.a vittoria consecutiva tra qualificazioni e Coppa.
Così come nell’Inter super vincente 09/10 è Sneijder il giocatore che più di tutti può fare la differenza. Oggi l’ha fatta con un tiro potente che ha trovato la complicità di Kawashima (e non dello Jabulani!) decidendo un match molto tattico. L’Olanda può recitare un ruolo molto importante in Sud Africa e l’eventuale ottavo contro Paraguay o Slovacchia di certo non può intimorire. Quel che convince degli arancioni è l’alto tasso di qualità confermato da un possesso palla del 58% contro la Danimarca e del 61% contro i nipponici. Al contrario potrebbe alla lunga creare problemi la difficoltà di trovare il varco giusto contro squadre prettamente difensive come il Giappone ma le secondo scelte Afellay, Huntelaar e soprattutto Elia possono spaccare gli equilibri a sfida inoltrata. Sarà interessante vedere alcune “seconde linee” giovedì prossimo contro il Camerun: le diffide di van der Wiel, de Jong e van Persie chiamano prudenza per una sfida che comunque potrebbe regalare all’Olanda la 13.a vittoria consecutiva tra qualificazioni e Coppa.
OLANDA-GIAPPONE 1-0
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