L'Inter deve vincere la Champions League non solo per rispolverare una bacheca dalla quale il principale trofeo continentale manca dall'ormai lontano 1965 (vinto con il Mago Herrera), ma anche per aiutare l'Italia, "minacciata" dalla Germania, a conservare quattro posti in Champions League nella stagione 2011-2012 anche alla luce dei vari ko di Milan, Fiorentina in Champions League e della Juventus in Europa League. Il numero di squadre per ogni paese nelle coppe europee è determinato dal cosiddetto coefficiente Uefa. Questo viene calcolato sommando i risultati di tutte le squadre di una federazione nelle competizioni europee durante le ultime cinque stagioni. Le tre prime del ranking dispongono di quattro squadre in Champions League e di tre in Europa League. Dal quarto al sesto rango, si perde una formazione nella competizione regina.
Alla fine di ogni stagione, l'Uefa pubblica un nuovo ranking che entra in vigore un anno più tardi. L'Italia è assicurata di avere quattro squadre in Champions League nel 2010-11, mentre vi è grande incertezza per quella successiva. Attualmente terza in graduatoria, dietro Inghilterra e Spagna, l'Italia conta infatti appena più di un punto di vantaggio sulla Germania (1,036 per l'esattezza, ossia 62,910 contro 61,874). I punti vengono calcolati nel modo seguente: ogni squadra ne riceve due per la vittoria, uno per il pareggio ed uno di bonus per il passaggio del turno. Il totale ottenuto si divide per il numero di squadre al via delle coppe, ossia sette per l'Italia e sei per la Germania. L'Inter è l'unica superstite italiana. Immaginando che vinca il massimo trofeo di club a livello europeo, imponendosi in tutte le partite, può segnare 12 punti, che divisi per 7 darebbero un coefficiente di 1,714. La Germania conta ancore tre squadre in lizza: il Bayern in Champions, Amburgo e Wolfsburg in Europa League. Il massimo teorico, considerando che una finale tutta tedesca è esclusa in Europa League (al massimo il confronto potrebbe avvenire in semifinale, secondo l'esito del sorteggio odierno a Nyon) sarebbe di 12 punti per il Bayern e di 17 Wolfsburg ed Amburgo insieme (sempre considerando che vincano tutte le gare, salvo, ovviamente, nel teorico scontro diretto di semifinale). Si arriverebbe a 29 punti quindi un coefficiente di 4,833 punti.
Dunque, anche se l'Inter vincesse la Champions League, non vi sarebbe garanzia assoluta di conservare il terzo posto nel ranking. Ma le opportunità aumenterebbero, anche considerando che il Bayern deve vedersela nei quarti di finale con il favorito Manchester United e che un "en-plein" tedesco in Europa League è tutt'altro che scontato: il Fulham di Roy Hodgson, come ben sa la Juventus dopo la trasferta al Craven Cottage persa per 4-1, non è certo inferiore al Wolfsburg e lo Standard Liegi (facile vincitore agli ottavi di finale del Panathinaikos che aveva eliminato la Roma) non parte battuto contro l'Amburgo. Ad ogni modo, l'Inter è cosciente di giocare anche un po' per tutto il calcio tricolore. «Ci dispiace essere l'ultima formazione italiana in Europa», ha detto l'amministratore delegato dell'Inter Ernesto Paolillo, a margine del sorteggio a Nyon. «Faremo di tutto per aiutare l'Italia a conservare quattro squadre in Champions League. È vero che la problematica non ci tocca direttamente, visto che generalmente finiamo fra le prime tre della Serie A, ma la perdita di un posto nella massima competizione europea avrebbe serie ripercussioni e non solo dal punto di vista del prestigio».
Quindi mercoledì tutt'Italia deve tifare a malincuore e non Inter, seppur con solo 3 giocatori italiani in squadra ma pur sempre italiana a tutti gli effetti, per non rischiare di perdere un posto nel ranking UEFA per colpa dei tanto odiati tedeschi. Buona fortuna Inter.
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