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lunedì 19 ottobre 2009

MAROTTA:"SIAMO STATI DANNEGGIATI"

La Sampdoria crede allo scudetto e per questo gli errori subiti con la Lazio hanno fatto infuriare i blucerchiati."Abbiamo subito un danno palese -ha detto l'ad Marotta a "Radio anch'io" - . Siamo una provinciale e abbiamo uno spazio mediatico limitato, che porta ad una sudditanza psicologica degli arbitri. Sicuramente la Samp non è trattata come Juve, Milan o Inter". Come se non bastasse, Pazzini rischia di stare fuori a lungo.

Il presidente Garrone, a caldo, aveva detto che "diamo fastidio", parole che lo stesso amministratore delegato ha cercato poi di spiegare meglio: "Il fastidio cui parlava il presidente non era riferito a ipotetiche congiure di palazzo o all'uomo nero - ha spiegato Marotta -. La sudditanza psicologica esiste sempre, perché il giudizio negativo di un giornale è diverso se l'errore lo subisce una grande, rispetto allo stesso errore a danno di una squadra medio-piccola. Ma non da quest'anno".

Poi Marotta torna sugli episodi di Roma. "Ci siamo sempre distinti per una linea entro i confini della razionalità - ha precisato - . Ma il mio ruolo mi impone di tutelare gli interessi della società. Contro la Lazio abbiamo subito un danno palese, che si aggiunge a quello contro il Parma. Il mio obbligo non è di protestare, ma chiedere maggiore rispetto". L'ad si riferisce anche all'uscita di Muslera su Pazzini e al contatto in area Diakite-Ziegler. Pazzini "ha una frattura scomposta del setto nasale e dovrà essere operato".

La mancanza di tranquillità ''nasce dal fatto che non c'è dialogo tra componente arbitrale e società, non esiste uno sportello reclami. Invece sarebbe indispensabile sedersi con cadenza periodica intorno ad un tavolo, in Lega, per esporre le rispettive posizioni. Comporterebbe una crescita importante di tutto il movimento. Non serve limitarsi a mettere da parte l'arbitro che ha sbagliato".

Poi c'e' lo stato d'animo con cui i giovani arbitri si avvicinano all'incontro: "Noto la differenza nell'approccio alla gara degli arbitri. Una volta erano molto più tranquilli. Oggi arrivano in campo tesi come corde di violino. Probabilmente perché subiscono pressioni che gli tolgono la tranquillità che invece si ha se si parte con la fiducia dei club. Per questo reputo così importante il dialogo''.

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