Quando si dice partire ad handicap: prima azione della partita per l'Ungheria, ed è già rigore. Indiscutibile, peraltro: Gentili, rientrato al centro della difesa dopo l’infortunio muscolare, trattiene netto Nemeth in area, e non contento lo butta giù. Fiorillo stavolta non fa il miracolo contro Koman, che lo spiazza. Pronti via, e siamo sotto: e dobbiamo ringraziare di non prendere subito il colpo del k.o. Su un rinvio corto, ancora di Gentili, Nemeth trova un gran tiro a giro su cui vola il nostro portiere. L’Italia è scossa, dietro traballa perché arriva sempre in ritardo sul pallone: Bini, che pure sfiora il gol di testa, è in crisi con Gosztonyi. Davanti, Raggio Garibaldi si piazza centrale nella linea dei tre, ma è solo quando Mazzotta e Mustacchio provano qualche combinazione che riusciamo a mettere la testa fuori: il primo tempo si chiude con due occasioni per Raggio Garibaldi e Misuraca, che paiono di buon auspicio.
In effetti nella ripresa partiamo giocando costantemente nella metà campo avversaria: Eusepi, al posto di Misuraca, ci dà più punti di riferimento, l’Ungheria ci concede metri, limitandosi a difendere e togliendo una punta per aggiungere un uomo dietro. Quando riparte, però, soffriamo, anche perché Gentili viene cacciato per un secondo giallo dubbio. Però premiamo, il forcing diventa pareggio a 8’ dalla fine, quando il nuovo entrato Bonaventura inventa una gran palla per Mazzotta, in proiezione costante: 1-1.
Da lì in poi è la fiera del rosso: lasciano il campo Bini, per un fallaccio, Szekeres per una presunta gomitata a Mustacchio, i due tecnici che quasi entrano in campo su questo episodio. Si chiudono i regolamentari in nove contro dieci, con lo stadio che di colpo si schiera tutto con gli azzurri.
La cosa ci carica, perché nei supplementari, in nove, facciamo un figurone: Mustacchio torna il matador della Spagna, tenendo impegnata da sola la difesa ungherese, una grande parata di Gulacsi toglie il gol a Bonaventura, dopo una grande discesa palla al piede. Gli ungheresi si prendono paura e sfiorano l’autogol (tiro di Eusepi) e reagiscono solo con Futacs al 106’, quando ci pensa super-Fiorillo. Poi l’incredibile finale. Amaro, amarissimo.
ITALIA-UNGHERIA 2-3
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