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sabato 31 gennaio 2009
LAMPARD:"SONO RIMASTO PER NON FUGGIRE DAL MIO DOLORE"
"Lasciare Londra non era la risposta": arrivano forti e chiare le spiegazioni che l'Inter aspettava da quest'estate, da quando Frank Lampard sfuggì ai nerazzurri d'un soffio a trattative quasi fatte. Il giocatore del Chelsea era immerso in un dramma familiare, la morte della madre Pat, un dolore da cui tentò di fuggire approdando all'Italia. Poi la marcia indietro: "se fossi andato via sarebbe stato per le ragioni sbagliate, per mia madre", spiega oggi.
"La mia non è stata una mancanza di rispetto nei confronti dell'Inter - racconta Lampard al 'Daily Mail' - è un grande club e tutti sanno cosa penso di Mourinho": a Milano avrebbe ritrovato il suo vecchio mentore Josè Mourinho ma ha preferito rinnovare l'impegno con Chelsea per lottare, non scappare dai suoi fantasmi. Oggi, con più calma e lucidità, ammette a se stesso e al mondo del calcio ciò che ha vissuto in quei mesi terribili. "Ho giocato le ultime settimane della scorsa stagione come se fossi col pilota automatico - racconta - Per questo in estate ho cercato di andare via. Non riuscivo ad accettare l'idea di giocare col Chelsea senza alzare lo sguardo e vedere mia madre sugli spalti".
Dura da accettare l'assenza della figura materna, che al calcio lo aveva iniziato e nella carriera sempre sostenuto."Anche adesso la sua assenza è un grande vuoto nella mia vita, difficile da gestire - continua - C'erano tante cose che eravamo soliti fare insieme, come andare da Harrods per un tè, andare in certi ristoranti: così all'improvviso c'erano negozi in cui non riuscivo più a entrare, tutte delle cose da cui dovevo allontanarmi. Ho pensato: 'non posso vivere cosi', devo lasciare Londra". Ecco allora le voci di mercato che lo volevano in arrivo all'Inter, prima che tutto saltasse: "Ho capito che non sarebbe stata la risposta giusta ai miei problemi".
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