L’allenatore della Roma prima in classifica ha espresso la sua grande soddisfazione con toni misurati: «Dopo 35 anni sono tornato a casa, sono felice di lavorare qui e di farlo anche nei prossimi anni. Alleno la squadra della mia città e questo aumenta la componente emotiva. Sono orgoglioso di questo, Roma è casa mia ed è anche la Capitale d’Italia. Per me ora c’è solo un progetto che si chiama Roma. A fine carriera poi magari potrei chiudere con una Nazionale».
Il primato appena conquistato non gli fa abbandonare il suo aplomb: «Siamo primi in classifica e ci giochiamo tutto in queste cinque partite. I giocatori che alleno sono un grande gruppo molto unito, mi trovo bene a lavorare con loro, mi hanno seguito sin dal primo giorno. Inoltre abbiamo il sostegno di un gruppo fantastico, che è stato vicino alla squadra nei momenti difficili e ora sogna. Noi dobbiamo continuare a lavorare con i piedi per terra. Non abbiamo fatto ancora nulla. Certo, il primo posto e aver scavalcato l’Inter è una grande soddisfazione, ma dovremo continuare a lottare partita dopo partita, fino alla fine. In città si avverte questa atmosfera particolare. Il pubblico è stato al nostro fianco dimostrando grande maturità».
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