Kakà, Adriano e la doppietta di Robinho rilanciano il Brasile, che in trasferta rifila un poker al Venezuela. Reduce dallo 0-0 casalingo che aveva alimentato le speculazioni sulle sorti di Dunga c.t., la squadra cinque volte campione del mondo ci mette 20' a far fuori i padroni di casa, grazie soprattutto alle prodezze del Pallone d'oro milanista, autore della prima rete e iniziatore dell'azione della terza, e dell'Imperatore interista, che firma il momentaneo 3-0. Nella ripresa Robinho fissa il punteggio sul 4-0, regalandosi una doppietta e portando il Brasile a quota 16 punti dopo nove partite, alla pari con l'Argentina al secondo posto nel girone dietro il Paraguay (a Sud Africa 2010 vanno direttamente le prime quattro, la quinta spareggia con la quarta del Nord/Centro America).
SEI "ITALIANI" - Sono sei i giocatori del campionato italiano che Dunga manda in campo: oltre a Kakà (rimpiazzato al 70' da Alex) e Adriano ci sono anche gli interisti Julio Cesar (autore di almeno quattro parate decisive), Maicon (sottotono rispetto alle ultime gare giocate con l'Inter) e Mancini (in campo negli ultimi 12'), e il romanista Juan, che ha giocato solo nel primo tempo.
MAGIA KAKA'- Il portiere nerazzurro è subito protagonista, sventando già al 4' una pericolosa incursione di Arango. "Gol sbagliato, gol subito" vale anche in Sud America, e così appena 120 secondi dopo il Venezuela si ritrova sotto. La rete porta la firma di Kakà, tornato in Nazionale in un match di qualificazione mondiale dopo quasi un anno di assenza: il pallone d'oro fa tutto da solo, entrando in area e fulminando Vega con un potentissimo destro sul primo palo. Il milanista festeggia andando ad abbracciare Dunga, tanto per far capire che gli screzi dei mesi passati sono solo un ricordo. Il Brasile comunque attacca, e al 10' raddoppia con una perla di Robinho, che trafigge Vega dai trenta metri.
IMPERATORE - Sui primi venti minuti magici del Brasile mette la firma anche Adriano, autore del 3-0 al 19': Kakà dà il via all'azione pescando in area di rigore Elano, bravo a controllare il pallone e a servirlo in mezzo dove il nerazzurro è in agguato. Per l'Imperatore è un gioco da ragazzi battere Vega e lanciare il Brasile verso la quarta vittoria nel gironcino sudamericano. Il Venezuela però non si dà già per battuto e torna a farsi vivo dalle parti di Julio Cesar, costretto ad un'altra grande parata per sventare una punizione bomba dalla distanza. Prima del riposo Adriano si becca un giallo per un fallo a centrocampo, poi si riscatta impegnando Vega dalla distanza.
MIRACOLI - Nella ripresa Dunga lascia in panchina il romanista Juan, mandando in campo Thiago Silva, nel mirino dell'Inter. Kakà ricomincia regalando una splendida azione personale già dopo 5', anche se stavolta Chacon riesce a fermarlo prima del tiro. Ma poco dopo è Julio Cesar a salire in cattedra: il portiere dell'Inter prima respinge corto l'inzuccata di Maldonado, poi compie un vero miracolo impedendo alla ribattuta di finire in rete.
POKER - Il Brasile si riporta subito in attacco spinto dalle invenzioni di Kakà, che al 57' si sbarazza di due difensori, presentandosi solo davanti a Vega ma facendosi respingere il tiro. Le due squadre si rispondono colpo su colpo, ma quando sono i padroni di casa ad attaccare trovano sulla loro strada Julio Cesar, che al 61' nega ancora una volta la rete a Maldonado. Il gol lo segna ancora il Brasile, con Robinho che al 67' festeggia la doppietta personale grazie a un precisissimo lancio di Kleber. Poco dopo Dunga regala la standing ovation a Kakà, sostituendolo con Alex. Al 78' è il turno di Mancini, che porta a quattro il numero di interisti contemporaneamente in campo. Nel finale Adriano cerca ancora gloria con un sinistro dall'altezza del dischetto, ma Vega è bravo a negargli la doppietta.
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