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venerdì 31 ottobre 2008
MOU:"A MAGGIO I PARAGONI CON MANCINI"
Niente Adriano e Cruz con la Reggina. Mourinho ha deciso di applicare la linea dura, non convocando i due attaccanti. "La mia filosofia è che i giocatori devono saper adattarsi al modo di pensare dell'allenatore", ha detto l'interista. Sul brasiliano: "Non so se capirà. Sarebbe stato importante averlo con la Reggina, ma per me è più importante il rispetto dei professionisti e della società". Sul campionato: "A maggio i paragoni con Mancini".
Proprio il rapporto con Adriano è quello su cui l'allenatore portoghese ha speso più parole alla vigilia dell'anticipo di sabato. "Posso dire che se c'è qualcuno che si è dedicato a lui con il cuore come allenatore, ma anche come compagno di lavoro, sono stato io. Ma dopo arriva il momento in cui io sono il leader di un gruppo di 29 giocatori, un gruppo in cui ci sono regole e dove un allenatore non può avere un giocatore diverso che può permettersi di fare quello che gli altri non possono fare. Il mio affetto nei suoi confronti è lo stesso, non cambia, ma io devo difendere prima di tutto, come indica la mia storia di allenatore, prima il club, poi la squadra e alla fine noi, il gruppo", ha spiegato.
Il futuro è pieno di dubbi: "Ci sono cose che per me non è possibile accettare. La strada per ritornare è lunga, ma non impossibile".
Parlando del campionato, Mourinho gioca in difesa. "Se vogliamo fare paragoni, facciamoli a maggio. Lo scorso anno, al primo di novembre, l'Inter non aveva vinto la Supercoppa e aveva perso la prima partita di Champions League. Aveva 3, 4 o 5 punti in più in campionato rispetto ad ora. Non 20... Non è possibile fare paragoni, non è corretto. Ma se vogliamo farli, facciamoli...", ha dichiarato.
Secondo lo "Special One", lo scorso anno era tutto diverso: "Quanti punti avevano lo scorso anno Udinese e Napoli? Non si possono confrontare due campionati, sono situazioni completamente differenti. Quando il Milan era in difficoltà, io dicevo che era una grandissima squadra e che sarebbe arrivato alle vittorie. Se siamo fuori dalla Champions, se abbiamo perso la Supercoppa e siamo a 20 punti dalla vetta del campionato allora siamo in una situazione orribile: ma non è così. La nostra situazione è migliore di quella di tanti altri. Se poi mi chiedete se sono contento, dico di no. Non sono felice di essere dietro al Milan e di non aver segnato nelle ultime 2 partite".
L'attacco nerazzurro, però, è sterile. "Contro la Roma abbiamo fatto tre gol in dieci minuti, a Firenze abbiamo creato quattro grandissime opportunità e non abbiamo fatto gol contro un'ottima squadra. Una cosa è non segnare, un'altra è far fatica a costruire", ha concluso.
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