I rossoneri illuminano San Siro con 4 gol. Decisivi i gol di Seedorf,Zambrotta,Pato e Kakà.
Toccato il fondo con le due sconfitte in campionato, Ancelotti è risorto affidandosi alla vecchia guardia e sacrificando i colpi di mercato dell'estate milanista. Lo sottolineano i quotidiani stranieri, dagli spagnoli As a Sport fino al francese L'Equipe, che mettono l'accento sull'esclusione dall'undici titolare di Ronaldinho e Sheva. Il tecnico rossonero minimizza: "Non è un problema di interpreti, ma di volontà. Questo è il Milan che voglio".
Non gli uomini insomma ma le motivazioni. Tutto vero, ma le motivazioni, come già accaduto in passato, Ancelotti va sempre a ricercarle nel suo gruppo storico. Da Gattuso a Seedorf, da Maldini a Kakà. Sta di fatto che nel Milan che ha strapazzato la Lazio, la sola faccia nuova era quella di Zambrotta. Per il resto c'erano tutti i campioni d'Europa di due anni fa tranne Pirlo, out per infortunio, e Inzaghi, sostituito da Borriello. Dei colpi di mercato dell'estate rossonera nemmeno l'ombra o quasi. Il che, tradotto, fa una ventina di minuti per Ronaldinho - solito assist no-look e molti sorrisi - e 25' per Flamini, entrato più che altro per fari rifiatare un Gattuso dolorante al polso operato recentemente. E questo probabilmente è il punto: cosa si saranno detti Galliani e Ancelotti nell'incontro di settimana scorsa? Di certo si sa che la società, sempre molto attenta nei momenti delicati, ha ribadito al tecnico la fiducia. E che - parole dell'allenatore - s'è fatto il punto della situazione. Cosa poi s'intenda per punto della situazione è meno facile capirlo anche se, presumibilmente, l'ad rossonero avrà chiesto ad Ancelotti di dare la scossa all'ambiente. Scossa prontamente arrivata e, almeno pare, obiettivamente redditizia.Il fatto, però, è che la scossa ha prodotto anche un piccolo terremoto e, questo, almeno un paio di "vittime". Niente di grave, sia chiaro, ma abbastanza per solleticare l'attenzione dei quotidiani stranieri. In Spagna e Francia, fonti As, Sport e L'Equipe, parlano unanimamente di rinascita milanista senza Sheva e Ronaldinho. L'occhio degli "altri" cade insomma lì e produce una domanda scomodissima e, forse, prematura e, quindi, fuori luogo: che fine hanno i due più importanti acquisti del Milan? Ancelotti, che oggi vince e ha quindi ragione, passa via dritto e dribbla che nemmeno Garrincha: "Non è una questione di interpreti, ma di motivazioni e volontà". Come dire: se lo spirito di tutti resta questo, arriverà anche il momento di Ronaldinho e Sheva. Identica, o quasi, la tattica anti-polemiche di Berlusconi: "Sheva e Ronaldinho in panchina? Risponde Galliani...". E via dritto sorridente. Sorridente come il Gaucho, cui sembra non toccare minimamente l'esclusione. Mercoledì, a Reggio Calabria, potrebbe toccare di nuovo a lui. Lo stesso dicasi per Shevchenko che, a sensazione, potrebbe fare la staffetta con Pato mercoledì e affiancare poi Borriello domenica nel derby. Dovrebbe e potrebbe, ma la verità la conosce solo Ancelotti. Che la sua - "L'ideale è Kakà dietro a una punta di peso e una agile" - l'ha già detta e che di certezze ne ha una soltanto: quando le cose si fanno difficili, il vecchio Milan non tradisce mai. Per i "nuovi" verranno tempi migliori.
MILAN-LAZIO 4-1
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