FIRENZE - Gol e soprattutto maturità, a soli 21 anni. Questi i numeri di Giuseppe Rossi, capaci di "stregare" anche un tecnico esigente e rispettoso dei ruoli come Marcello Lippi. L'attaccante del Villareal è pronto per il suo debutto nella nazionale maggiore campione del mondo, domani sera, ad Atene contro la Grecia.
Il tecnico azzurro fuga ogni dubbio residuo al termine dell'ultimo allenamento mattutino, a Coverciano. E spende parole più che lusinghiere sul giovane talento. "Rossi è uno dei nostri giovani più interessanti - attacca Lippi - Ha già giocato in tre campionati europei tra Italia, Germania e Spagna, è maturo, più di quanto dicano i suoi 21 anni. Insomma, è pronto. E' l'unico giocatore che ho preso dall'under 21, gli altri è giusto che rimangano a disposizione di Casiraghi per i prossimi Europei".
Una scelta ancor più gratificante, per Giuseppe Rossi, in considerazione dello spessore tecnico dell'avversario e dell'obiettivo personale del tecnico azzurro, che domani, non perdendo, potrebbe allungare a 31 la striscia di risultati utili consecutivi sulla panchina dell'Italia, superando il mitico Vittorio Pozzo, con il quale ad oggi condivide il record di 30 match sulla panchina della nazionale senza sconfitte. "Quello di Atene è un test attendibile, soffriremo,
l'avversario è importante e noi dovremo comportarci di conseguenza - spiega Lippi - Allo stadio ci saranno 50-60 mila spettatori, sarà una partita impegnativa che ci darà la dimensione giusta della nostra squadra".
"In questi giorni - continua Lippi - ho fatto tre prove e tutte contro un avversario schierato sempre col 3-4-3, perché credo che così loro giocheranno domani. In questi due anni abbiamo la possibilità di ritrovare una squadra vera. Cosa mi aspetto? Che i ragazzi mettano in mostra altri progressi dal punto di vista tecnico, tattico e della compattezza. Abbiamo lavorato con serietà e serenità. E se il gruppo è anche capace di scherzare, vuol dire che sta benone".
Lui, l'oggetto di tante aspettative si schermisce. "Giocare al fianco di Toni è un sogno che si realizza, come quello di indossare la maglia della Nazionale A" - racconta. "Se dovessi esordire da titolare direi un grazie in particolare alla mia famiglia, che ha sempre creduto in me. La posizione in campo è identica a quella che ricopro nel Villarreal, però non fate paragoni con Del Piero: lui ha fatto la storia del calcio italiano, è un giocatore decisivo, solleva la squadra nei momenti importanti, sa segnare in tutti i modi possibili e immaginabili. Un grandissimo. Eppoi - conclude neanche a livello di punizioni possiamo essere simili, il suo livello è nettamente superiore".
Accanto a Rossi, dovrebbe esserci Luca Toni, il cui digiuno in maglia azzurra attende veloci smentite. "Luca con il Bayern non ha perso la confidenza con il gol - dice il ct - In Germania entra e segna. Quando un giocatore ha una tale familiarità con il gol, non c'è da preoccuparsi. Bisogna avere pazienza, l'ho visto pieno di fiducia. Non è un giocatore da accantonare, semmai da recuperare".
Oltre a saggiare le qualità di Rossi, Lippi vuole vedere altri giovani all'opera. In particolare, saggerà l'incidenza di uomini come Legrottaglie, Montolivo e D'Agostino. Il centrocampista viola dovrebbe partire subito in formazione, gli altri entrare cammin facendo. Insomma, Lippi vuol creare una base di lavoro per formare il gruppo dei 30 per i Mondiali del 2010. Il fatto che in D'Agostino sia stato individuato il "vice Pirlo" è un segnale importante. Il centrocampista del Milan si fa mancare parecchio: Lippi spera di poterlo schierare di nuovo contro il Brasile a Londra il 10 febbraio. Intanto per la sfida con gli ex campioni europei della Grecia non ci saranno altre novità il che significa che si vedrà De Sanctis in porta; in difesa Bonera, Cannavaro, Chiellini e Grosso (al rientro dopo essere stato sostituito da Dossena); a centrocampo - salvo sorprese - De Rossi, Gattuso e Montolivo mentre davanti Camoranesi sosterrà Toni e Rossi. Nel corso della gara ci saranno tanti cambi e ci sarà spazio forse anche per D'Agostino, l'ultimo arrivato.
La Grecia presenterà due o tre novità importanti. Tra i convocati non ci sono il portiere Chalkias (dovrebbe andare in campo Tzorvas), i difensori Seitaridis e Kyrgiakos, l'esterno Samaras e l'attaccante Charisteas. Potrebbero giocare il genoano Papastathopoulos o Torosidis sulla sinistra in difesa, l'ex interista Karagounis in mezzo e Liberopoulos o Salpingidis davanti. Ma Rehhagel è una sfinge: lui cerca un'affermazione di prestigio e questa è un'occasione ghiotta per far bella figura. Sarà certamente una parita "tosta" perchè il calcio ellenico è in progresso. Inserita nel gruppo 2 delle qualificazioni mondiali (con Israele, Svizzera, Lettonia, Lussemburgo e Moldavia), la Grecia ne comanda la classifica, con 9 punti, frutto di tre vittorie e una sconfitta (contro la Svizzera).
I precedenti con la Grecia sono a nostro favore. Su otto match, 5 vittorie azzurre e una sola sconfitta, che risale al 4 marzo 1972, ad Atene, in amichevole. Le due squadre non si affrontano da ben 22 anni, (8 ottobre 1986, amichevole, Bologna, 2-0 per noi). Sedici a cinque la differenza reti in favore dell'Italia. Numeri che sembrano parlare nettamente a favore di Lippi e dei suoi, ma se si guarda soltanto alle partite disputate in Grecia, il discorso cambia e il fattore campo dice la sua: su tre match, una vittoria per parte e un pari.
Il tecnico azzurro fuga ogni dubbio residuo al termine dell'ultimo allenamento mattutino, a Coverciano. E spende parole più che lusinghiere sul giovane talento. "Rossi è uno dei nostri giovani più interessanti - attacca Lippi - Ha già giocato in tre campionati europei tra Italia, Germania e Spagna, è maturo, più di quanto dicano i suoi 21 anni. Insomma, è pronto. E' l'unico giocatore che ho preso dall'under 21, gli altri è giusto che rimangano a disposizione di Casiraghi per i prossimi Europei".
Una scelta ancor più gratificante, per Giuseppe Rossi, in considerazione dello spessore tecnico dell'avversario e dell'obiettivo personale del tecnico azzurro, che domani, non perdendo, potrebbe allungare a 31 la striscia di risultati utili consecutivi sulla panchina dell'Italia, superando il mitico Vittorio Pozzo, con il quale ad oggi condivide il record di 30 match sulla panchina della nazionale senza sconfitte. "Quello di Atene è un test attendibile, soffriremo,
l'avversario è importante e noi dovremo comportarci di conseguenza - spiega Lippi - Allo stadio ci saranno 50-60 mila spettatori, sarà una partita impegnativa che ci darà la dimensione giusta della nostra squadra".
"In questi giorni - continua Lippi - ho fatto tre prove e tutte contro un avversario schierato sempre col 3-4-3, perché credo che così loro giocheranno domani. In questi due anni abbiamo la possibilità di ritrovare una squadra vera. Cosa mi aspetto? Che i ragazzi mettano in mostra altri progressi dal punto di vista tecnico, tattico e della compattezza. Abbiamo lavorato con serietà e serenità. E se il gruppo è anche capace di scherzare, vuol dire che sta benone".
Lui, l'oggetto di tante aspettative si schermisce. "Giocare al fianco di Toni è un sogno che si realizza, come quello di indossare la maglia della Nazionale A" - racconta. "Se dovessi esordire da titolare direi un grazie in particolare alla mia famiglia, che ha sempre creduto in me. La posizione in campo è identica a quella che ricopro nel Villarreal, però non fate paragoni con Del Piero: lui ha fatto la storia del calcio italiano, è un giocatore decisivo, solleva la squadra nei momenti importanti, sa segnare in tutti i modi possibili e immaginabili. Un grandissimo. Eppoi - conclude neanche a livello di punizioni possiamo essere simili, il suo livello è nettamente superiore".
Accanto a Rossi, dovrebbe esserci Luca Toni, il cui digiuno in maglia azzurra attende veloci smentite. "Luca con il Bayern non ha perso la confidenza con il gol - dice il ct - In Germania entra e segna. Quando un giocatore ha una tale familiarità con il gol, non c'è da preoccuparsi. Bisogna avere pazienza, l'ho visto pieno di fiducia. Non è un giocatore da accantonare, semmai da recuperare".
Oltre a saggiare le qualità di Rossi, Lippi vuole vedere altri giovani all'opera. In particolare, saggerà l'incidenza di uomini come Legrottaglie, Montolivo e D'Agostino. Il centrocampista viola dovrebbe partire subito in formazione, gli altri entrare cammin facendo. Insomma, Lippi vuol creare una base di lavoro per formare il gruppo dei 30 per i Mondiali del 2010. Il fatto che in D'Agostino sia stato individuato il "vice Pirlo" è un segnale importante. Il centrocampista del Milan si fa mancare parecchio: Lippi spera di poterlo schierare di nuovo contro il Brasile a Londra il 10 febbraio. Intanto per la sfida con gli ex campioni europei della Grecia non ci saranno altre novità il che significa che si vedrà De Sanctis in porta; in difesa Bonera, Cannavaro, Chiellini e Grosso (al rientro dopo essere stato sostituito da Dossena); a centrocampo - salvo sorprese - De Rossi, Gattuso e Montolivo mentre davanti Camoranesi sosterrà Toni e Rossi. Nel corso della gara ci saranno tanti cambi e ci sarà spazio forse anche per D'Agostino, l'ultimo arrivato.
La Grecia presenterà due o tre novità importanti. Tra i convocati non ci sono il portiere Chalkias (dovrebbe andare in campo Tzorvas), i difensori Seitaridis e Kyrgiakos, l'esterno Samaras e l'attaccante Charisteas. Potrebbero giocare il genoano Papastathopoulos o Torosidis sulla sinistra in difesa, l'ex interista Karagounis in mezzo e Liberopoulos o Salpingidis davanti. Ma Rehhagel è una sfinge: lui cerca un'affermazione di prestigio e questa è un'occasione ghiotta per far bella figura. Sarà certamente una parita "tosta" perchè il calcio ellenico è in progresso. Inserita nel gruppo 2 delle qualificazioni mondiali (con Israele, Svizzera, Lettonia, Lussemburgo e Moldavia), la Grecia ne comanda la classifica, con 9 punti, frutto di tre vittorie e una sconfitta (contro la Svizzera).
I precedenti con la Grecia sono a nostro favore. Su otto match, 5 vittorie azzurre e una sola sconfitta, che risale al 4 marzo 1972, ad Atene, in amichevole. Le due squadre non si affrontano da ben 22 anni, (8 ottobre 1986, amichevole, Bologna, 2-0 per noi). Sedici a cinque la differenza reti in favore dell'Italia. Numeri che sembrano parlare nettamente a favore di Lippi e dei suoi, ma se si guarda soltanto alle partite disputate in Grecia, il discorso cambia e il fattore campo dice la sua: su tre match, una vittoria per parte e un pari.
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