di Michele LestingiDimenticare il derby e la disfatta europea. E' questo il diktat di Leonardo, che alla vigilia della gara casalinga contro il Chievo, suona la carica: "Ho un ottimo rapporto con tutti e contro il Chievo mi aspetto una reazione". Sono vere le voci che parlavano di dimissioni al termine della sconfitta contro i tedeschi: "Il contratto fino al 2012 non mi lega alla società, sono l'allenatore, non farò il dirigente nerazzurro".
"Ho sempre detto di voler fare solo l'allenatore, quando finirò di allenare qua non ci sarà più niente, non ho mai avuto idee dirigenziali. E' molto chiaro, sono felicissimo di questa esperienza, c'è ancora la possibilità di continuare il nostro lavoro ma quando finirà con l'Inter in panchina non ci sarà più nulla".
Nonostante il momento no, i tifosi nerazzurri vivono con aria positiva la squadra ma Leonardo sa che la fiducia va guadagnata sul campo: "Col Chievo dobbiamo subito reagire anche se contro lo Schalke ho visto anche momenti di grande calcio poi però è successo quel che è successo. Il calcio è così e a me piace attaccare perché la gente si diverte di più con un 5-3 che con un 0-0. Il mio progetto era quello di recuperare in classifica e per farlo dovevamo segnare e segnare ancora, fino a sabato sera il progetto era riuscito".
Leonardo è tornato a parlare dell'incontro faccia a faccia con Moratti: "E' stato un colloquio tranquillo, non troppo perché venivamo da una sconfitta, ma abbiamo analizzato solo l'ultima sconfitta non tutto il periodo. La squadra ha già vissuto momenti difficili e con critiche ed è sempre riuscita a superarli, lo farà anche questa volta. Dobbiamo solo trovare una soluzione rapidamente".
L'Inter ha avuto un calo psico-fisico: "Ci sono state anche le Nazionali che ci hanno scombussolato tutto, basti pensare agli argentini, ma pensare a questo ora non serve a nulla. Ho sempre cercato di schierare l'Inter migliore. Fossi il presidente però a volte mi caccerei" ha concluso il brasiliano sorridendo.
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