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mercoledì 20 aprile 2011
JUVE, IL NUOVO MOU O IL MANCIO?
Vada come vada sarà una Juve un po' nerazzurra. Beppe Marotta ha rotto gli indugi e all'indomani del pareggio di Firenze che ha chiuso ai bianconeri le porte della prossima Champions ha avviato i primi contatti con Roberto Mancini. Il tecnico del City, nonostante il passato interista, piace da tempo alla proprietà della Juve ed è quindi in pole per la sostituzione di Delneri. L'alternativa è Villas Boas, ex secondo di Mou e tecnico rivelazione.
Vista così, e stando alle ultime voci di mercato, la nuova Juve sarà un po' come la vecchia Inter. Per la panchina, dicono, è infatti corsa a due. Due duri e, soprattutto, due vincenti. Di Mancini si sa tutto. Si sa, per dire, che con la Juve il feeling è vecchio ma che il suo passato da tecnico dell'Inter non è mai troppo piaciuto alla curva bianconera. In mezzo ci sono frasi non trascurabili del Mancio all'indomani di Calciopoli e la rivalità molto accesa dei primi anni di successi interisti.
Mancini, però, piace alla dirigenza e questo è un ovvio punto a suo favore. In più, dato assolutamente trascurabile, è il primo tecnico con cui, in qualche modo, Marotta abbia preso contatto. L'incontro con De Giorgis di martedì, nemmeno troppo nascosto, la dice lunga sulle intenzioni delle parti che, a conti fatti, dovranno solamente trovare un accordo economico. Non facile, sia chiaro, ma non impossibile.
Saltasse Mancini, pare che Andrea Agnelli sia particolarmente stuzzicato dall'ipotesi Villas Boas. Il genietto del Porto è emergente, bravo e molto attento alle questioni dello spogliatoio. Un po' come il suo mentore Mourinho, il portoghese è uno che si lega a doppio filo alla sua squadra e, a quanto pare, dalla squadra riceve poi moltissimo in cambio. Per lui, un po' come Mancini, il passato alla corte di Moratti non aiuta ma almeno lui non dovrebbe fare i conti con vecchie, scomode, dichiarazioni anti-Juve.
Tra gli altri tecnici in lista d'attesa c'è sempre Spalletti, cui però è improbabile arrivare prima del 2012, e ci sono Van Gaal, Conte e il solito Vialli. Tradotto: fantasia, esperienza e juventinità. Il futuro bianconero è insomma una margherita da sfogliare. Sempre che a Delneri non riesca il miracolo di strappare una riconferma.
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