Trentasei anni dopo l’Olanda torna a vincere col Brasile e si qualifica per la semifinale mondiale. La nazionale di Bert van Marwijk ha tra le mani un’occasione storica, ovvero saldare quel debito con le edizioni 1974 e 1978 che l’avevano vista soccombere in finale contro Germania Ovest ed Argentina. La vittoria col Brasile è figlia della dedizione, della voglia di non mollare, di un pizzico della fortuna e dell’arroganza verdeoro impersonata in Felipe Melo. Quasi irriconoscibili i pentacampeao, snaturati da Dunga in un tatticismo esasperato soprattutto verso la fase difensiva. Sembra quasi una bestemmia dire che il Brasile aveva oggi nella formazione titolare ben sette giocatori difensivi oltre Julio Cesar ma tant’è. Ribaltare una partita contro questa formazione sudamericana di questi tempi è un’impresa e l’Olanda ha tutti i motivi del mondo per godersi il momento. Per gli orange, tra qualificazioni e fase finale, è la 13.a vittoria in altrettante partite valide per Sudafrica 2010. Nella semifinale contro Uruguay e Ghana mancheranno gli squalificati van der Wiel e de Jong. Al contrario Sneijder e Robben in attacco, van Bommel e Stekelenburg là dietro paiono proprio al top della forma. Ancora da decifrare van Persie. I numeri, l’inerzia e l’entusiasmo sono dalla parte dei tulipani: chissà che fra pochi giorni nella terra degli avi boeri non si saldi un credito in essere da troppo tempo.
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