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mercoledì 3 dicembre 2008

DINHO:"ERO AD UN PASSO DAL CITY"


L’estate scorsa Ronaldinho è stato davvero a un passo dal Manchester City. Il presidente del club, Garry Cook, ha tentato per mesi di arrivare a un accordo con il fratello della star brasiliana, nonché suo agente, Roberto de Assis Moreira, prima di cedere davanti all’unico ostacolo realmente insormontabile: ovvero, la volontà del giocatore di andare al Milan. Dopo la confessione di Adriano Galliani ai microfoni di Milan Channel alla vigilia della sciagurata trasferta di Palermo e con negli occhi ancora lo splendido gol su punizione contro il Portsmouth a Fratton Park (quando il vice presidente rossonero raccontò di essere riuscito a strappare Ronaldinho al club inglese grazie ad un ultimo, disperato tentativo con il presidente del Barcellona, Laporta), è arrivata la conferma da parte dello stesso Pallone d’Oro.
RONALDINHO CONFERMA - “Mio fratello ha parlato diverse volte con il Manchester City – ha detto Dinho al magazine FourFourTwo – e il loro progetto è qualcosa che interesserebbe qualunque giocatore, visto che sono certo che presto saranno fra le migliori squadre d’Europa. Un sacco di campioni hanno scelto di andare lì e, posso confermarlo, mio fratello ha analizzato attentamente la loro proposta. Ma erano anni che Silvio Berlusconi ripeteva che mi avrebbe voluto al Milan e, alla fine, ho sentito che per me era finalmente arrivato il momento giusto per dire di sì”. Detto, fatto dunque. Ronaldihno è diventato rossonero in una calda serata estiva e da allora sembra un giocatore ritrovato, rispetto al fantasma di Barcellona.
ROBINHO SENZA FRENI - Al pari del connazionale Robinho che, giusto allo scadere del mercato, ha lasciato il Real Madrid (dove si trovava anche lui malissimo) per accasarsi proprio al City per la cifra-record di 34,2 milioni di sterline (quasi 40 milioni di euro). A differenza, però, del campione del Milan, sempre attento a quanto dice e mai sopra le righe, il talento di Sao Vicente si sta facendo largo anche a colpi di dichiarazioni non esattamente diplomatiche, come dimostrano quelle rilasciate sui giornali di ieri, nelle quali ha accusato i propri compagni di squadra di non avere la mentalità vincente per poter sperare di portare a casa qualche trofeo. Critiche che hanno ricordato quelle altrettanto velenose dette da William Gallas dell’Arsenal una settimana fa ma che, contrariamente a quanto successo al difensore francese (che ha perso la fascia di capitano ed è ormai con un piede e mezzo fuori dall’Emirates Stadium, guarda caso con destinazione Milan), sono state giudicate costruttive dal tecnico del City, Mark Hughes: “Stiamo cercando di gettare le basi per il futuro – si legge sul “Times” – e quello che ha detto Robinho è esattamente quello che tutti noi dobbiamo fare”. E se a Hughes non è riuscito il colpaccio di allenare insieme Ronaldinho e Robinho, il City non ha comunque abbandonato il sogno di arrivare ad un altro brasiliano del Milan, ovvero Kakà che, stando al titolone di oggi sul “The Independent”, resta il “top target” (al pari di Lionel Messi) del prossimo mercato di gennaio della squadra degli sceicchi, pronti a sborsare oltre 70 milioni di sterline (poco meno di 82 milioni di euro) per convincere il fuoriclasse rossonero a trasferirsi in Inghilterra.

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