Dopo una settimana di silenzio, l’Inter più che mai dovrà parlare in campo. Al Tardini o riacciuffa uno scudetto che pareva vinto in marzo o perde la faccia al punto che il 5 maggio 2002 a confronto sembrerà un pomeriggio normale. In mattinata la squadra si è ritrovata per la rifinitura, prima delle ultime ore di libertà in famiglia e della partenza, in serata, per Parma.
I CONVOCATI - Come previsto, tra i convocati di Mancini non c’è Cristian Chivu. Troppo forte il dolore alla spalla sinistra. Un’assenza che, sommata a quella di Esteban Cambiasso (i nerazzurri non hanno mai vinto in questo campionato senza l’argentino. Stessa statistica con l’arbitro Rocchi, "amatissimo" da Mancini), costringerà il tecnico ad abbandonare il rombo di centrocampo a favore del classico 4-4-2 o del più probabile albero di Natale. Tutto dipenderà dalla posizione che occuperà Cesar, il pupillo di Mancini che potrebbe affiancare Balotelli alle spalle di Cruz o completare il centrocampo in linea con Zanetti (superato il problema al ginocchio sinistro), Vieira e Stankovic. Ballottaggio in difesa tra Burdisso e Rivas per fare coppia con Marco Materazzi, il "grande colpevole" contro il Siena, capace di centrare una traversa di testa, parare con le terga un tiro a colpo sicuro di Cruz e scippare al compagno un rigore poi fallito (fatto mai successo in nerazzurro). Cent’anni di storia della pazza Inter, insomma, condensati in 90 minuti. Fasce brasiliane con Maicon e Maxwell.
DUBBIO IBRA - L’unico dubbio riguarda un certo Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, assente dal 29 marzo per i problemi al ginocchio sinistro, è tra i convocati dopo essersi allenato in gruppo da martedì. Partirà dalla panchina. A meno che non dica a Mancini che vuole giocare dall’inizio. E lì ci sarebbe da ridere, perché il Balotelli che telecomanda ogni calcio da fermo è intoccabile e Cruz non prenderebbe bene una maglia da riserva.
I CONVOCATI - Come previsto, tra i convocati di Mancini non c’è Cristian Chivu. Troppo forte il dolore alla spalla sinistra. Un’assenza che, sommata a quella di Esteban Cambiasso (i nerazzurri non hanno mai vinto in questo campionato senza l’argentino. Stessa statistica con l’arbitro Rocchi, "amatissimo" da Mancini), costringerà il tecnico ad abbandonare il rombo di centrocampo a favore del classico 4-4-2 o del più probabile albero di Natale. Tutto dipenderà dalla posizione che occuperà Cesar, il pupillo di Mancini che potrebbe affiancare Balotelli alle spalle di Cruz o completare il centrocampo in linea con Zanetti (superato il problema al ginocchio sinistro), Vieira e Stankovic. Ballottaggio in difesa tra Burdisso e Rivas per fare coppia con Marco Materazzi, il "grande colpevole" contro il Siena, capace di centrare una traversa di testa, parare con le terga un tiro a colpo sicuro di Cruz e scippare al compagno un rigore poi fallito (fatto mai successo in nerazzurro). Cent’anni di storia della pazza Inter, insomma, condensati in 90 minuti. Fasce brasiliane con Maicon e Maxwell.
DUBBIO IBRA - L’unico dubbio riguarda un certo Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, assente dal 29 marzo per i problemi al ginocchio sinistro, è tra i convocati dopo essersi allenato in gruppo da martedì. Partirà dalla panchina. A meno che non dica a Mancini che vuole giocare dall’inizio. E lì ci sarebbe da ridere, perché il Balotelli che telecomanda ogni calcio da fermo è intoccabile e Cruz non prenderebbe bene una maglia da riserva.
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