WWW.SPAZIOCALCIO.COM

CI SIAMO TRASFERITI SU WWW.SPAZIOCALCIO.COM ! VI ASPETTIAMO

domenica 30 novembre 2008

LA JUVE CALA IL POKER D'ASSI

I bianconeri si impongono 4-0 nell'anticipo serale della 14ª giornata di serie A. Gol di Camoranesi, Amauri, Chiellini e Del Piero su rigore. Il capitano bianconero festeggia il 250° gol per la Vecchia Signora. Camoranesi: spalla destra k.o., non convalidato un gol di Brienza
La Juventus è ripartita. Dopo il brusco stop con l'Inter travolge la Reggina sotto la neve e si riporta per il momento al secondo posto, a tre punti dall'Inter. Gol di Camoranesi, Amauri, Chiellini e Del Piero. Che si gode il 250° gol con la Juve, che arriva dal dischetto del rigore.

JUVENTUS-REGGINA 4-0

CASTILLO SALVA IL LECCE


Un pareggio al "Massimino" quest'anno non si era ancora visto. Il Catania lascia un punto al Lecce, che torna dalla Sicilia con un 1-1 che non interrompe però la serie nera dei pugliesi, senza vittorie dal 28 settembre scorso. Alla squadra di Zenga non basta il gol di Paolucci dopo il quarto d'ora della ripresa, pareggiato otto minuti dopo da Castillo, entrato in campo 60 secondi prima di impattare la partita. Eppure i rossazzurri hanno creato le occasioni migliori, colpendo anche un legno con Paolucci e trovando Benussi sempre pronto a salvare la porta del Lecce.



CATANIA-LECCE 1-1

venerdì 28 novembre 2008

DINHO:"ADESSO SFIDO DEL PIERO"


Prima i complimenti di Berlusconi ("Buon Milan? Non direi, piuttosto grande Ronaldinho"), quindi la sfida a distanza lanciata a Del Piero. Nel day-after di Dinho c'è un pensiero che va lontano e più precisamente alla sfida alla Juve del prossimo 14 dicembre: "Le mie punizioni? Aspetto Alex, il mio idolo da sempre, per potermi confrontare con lui". Il tutto con una certezza: "Di essere importante come tutti in questo gruppo".

Poi chiaro, prima della Juve c'è altro e c'è, soprattutto, il tempo di ripassare il pareggio di Uefa che in fondo vale una qualificazione anticipata: "Per me è una gioia - spiega Dinho -. Sono molto contento di aver segnato su calcio di punizione perché mi sto allenando molto e i risultati stanno arrivando. Cerco di mettere sempre in pratica quello che provo in allenamento e di essere sempre in forma in modo che le cose vadano bene".
I motivi per sorridere non si limitano ai prodigi balistici. "Arrivando qua speravo che le cose potessero andare bene, sono una persona positiva. La vita, comunque, è fatta così. E' impossibile stare sempre bene. Sono contento di aver iniziato questa stagione nel migliore dei modi dopo un anno brutto trascorso a Barcellona", dice Ronaldinho. "Era la cosa più bella che mi potessi aspettare, ogni giorno vedo che le cose vanno sempre meglio. Qui al Milan mi sento un giocatore importante, esattamente come lo sono tutti i miei compagni". Al di là dei successi personali "per me la cosa più importante è riuscire a vincere titoli con il Milan. Un altro Pallone d'Oro? Se questo riconoscimento mi verrà dato sarò certamente contento".
Resta il tempo per una "stoccata" a Mourinho, che aveva criticato la nostra Serie A: "Ogni campionato ha le proprie caratteristiche. Il calcio spagnolo e' un campionato dove si gioca maggiomente con il pallone. Qui in Italia, invece, il gioco è più fisico, basato maggiormente sulla forza. Sono molto contento di poter giocare qui in Italia. In passato ho avuto la possibilità di giocare in Spagna in una squadra ricca di grandi campioni, ma adesso al Milan mi sto divertendo molto perché sono in un club che possiede molti giocatori forti"

DICHIARAZIONE D'AMORE:INTER E IBRA PER SEMPRE


Zlatan Ibrahimovic ha le idee chiare su quello che vuole e pensa più al bene dell'Inter che al suo. "Se dovessi scegliere tra il Pallone d'oro e la Champions League - ha detto - non avrei dubbi nel volere la Champions". Nel suo futuro, comunque, ci sarà solo il nerazzurro: "Ho cinque anni di contratto con l'Inter e sono contento. Dopo? Dipenderà dalla società. Se all'Inter andrà di La squadra di Mourinho è reduce dalla sconfitta con il Panathinaikos, un ko che bisogna subito cancellare: "L'importante è che ci siamo qualificati per il secondo turno, anche se non abbiamo disputato una bella partita. Siamo contenti di essere agli ottavi e adesso dobbiamo imparare quello che abbiamo sbagliato. E anche se finora non ho segnato, sono contento del mio gioco".
In campionato la situazione è diversa, ma per continuare bisogna superare l'ostacolo Napoli. "Affronteremo una grande squadra che per ora sta giocando bene bene. Lavezzi è un ottimo attaccante e finora mi è molto piaciuto. Dobbiamo avere molto rispetto per loro", ha avvertito.
Tra Drogba e Adriano chi sceglierebbe? "Drogba è un grande giocatore, uno che, grazie alla sua forza fisica, fa tanti gol, ma noi di attaccanti bravi ne abbiamo tanti. Adriano per esempio se sta bene può fare la differenza. Mi piace tanto giocare con lui e mi apre tanti spazi".
Sulla stessa lunghezza d'onda di Ibra è Esteban Cambiasso. "Per noi il primo obiettivo era la qualificazione agli ottavi - ha detto il centrocampista argentino - ed è stato raggiunto. Certo, col Panathinaikos non abbiamo fatto quello che dovevamo, ma visto come è andata è meglio aver sbagliato la partita coi greci piuttosto che quella con la Juve o quella col Napoli di domenica. Può succedere, ma se una squadra crede nelle proprie potenzialità i risultati alla lunga arrivano".continuare, perché no?".

giovedì 27 novembre 2008

KAKA:"ADORO LA PREMIER LEAGUE"


Compagni al Milan e forse avversari in Inghilterra? Dopo Seedorf anche Ricardo Kakà, in un'intervista all'emittente Sky Sports News, ammette il desiderio di provare un giorno l'avventura in Premier League. "È un campionato che mi piace molto, duro ma con tantissimi campioni e grandi squadre. Penso che sia il miglior torneo del mondo per cui un giorno, forse, non so quando, sarebbe bello poter giocare in Inghilterra".

E come possibile destinazione, Kakà sembra avere già le idee ben precise. "Ho molti amici che giocano in Inghilterra, per cui guardo qualche partita. Ogni tanto mi capita di parlare con Robinho ed Elano del Manchester City". Nelle scorse settimane, tra l'altro, si era parlato di una possibile mega-offerta dei Citizens per Kakà già nella prossima estate.

STELLE CADENTI

di M.Lestingi

La due notti di Champions hanno regalato parecchie emozioni e imprevisti colpi di scena,come la battuta d'arresto dell'Inter a San Siro contro il Panathinaikos. I nerazzurri, scesi in campo con eccessiva tranquillità,non hanno offerto in campo la stessa prestazione della gara con la Juve.Troppo spenti e apatici per gran parte della gara, si risvegliano solo dopo il gol di Sarriegui;inutile il forcing finale.
Nonostante l'umiliante sconfitta,in un girone che avrebbe dovuto dominare,l'Inter passa il turno e accede agli ottavi di finale.
Ben più luminosa e splendente la Roma,che in Romania batte 3-1 il Cluj con il sempre grande Totti e Brighi:quest'ultimo,autore di una fantastica doppietta,ha dimostrato di essere un giocatore capace di dare tanta sostanza al centrocampo giallorosso e di fare differenza sotto rete. La Roma adesso è sola in testa alla classifica del girone e le basterà un pareggio col Bordeaux per staccare il biglietto per gli ottavi.

mercoledì 26 novembre 2008

IN ROMANIA PER CHIUDERE UN CERCHIO MA SENZA VUCINIC


Il ko all'Olimpico col Cluj all'andata aprì la crisi in casa Roma. "Se riuscissimo a vincere potremmo dire che si chiude un cerchio", ha detto Spalletti alla vigilia del match di Champions in Romania. Un successo vorrebbe anche dire una bella ipoteca sul passaggio agli ottavi. Forti dubbi intorno a Vucinic: "Ho deciso di non farlo allenare, ha un po' di temperatura ma non è febbre. Sarà da valutare l'evoluzione di questo suo piccolo malessere".

I dubbi intorno all'impiego del montenegrino verranno sciolti soltanto all'ultimo. "Il Cluj è una squadra di qualità e di corsa soprattutto sugli esterni - ha proseguito il tecnico giallorosso - Poi però dovremo essere bravi noi perché se riusciamo a fare la Roma dell'ultimo periodo possiamo vincere. Dovremo stare attenti a mettere in pratica le nostre qualità".

I risultati positivi sono arrivati in coincidenza con il cambio di modulo: "Secondo me la squadra è stata agevolata perché molti uomini sanno come interpretare questo modulo. E' la loro capacità di interpretazioni delle situazioni dentro la partita che fa la differenza. Ho un'ottima squadra, loro sanno benissimo come comportarsi da soli. In questo atteggiamento di squadra ci sono molti margini di miglioramento".

MOU:"IN CHAMPIONS NON BISOGNA SBAGLIARE"


"Non ho paura del Panathinaikos, ho paura dell'Inter. Attenti ai passi indietro, mercoledì corriamo un grande rischio". Josè Mourinho archivia la vittoria con la Juventus e accende i riflettori sulla Champions. Una vittoria consentirebbe ai campioni d'Italia di qualificarsi per gli ottavi di finale con il primo posto nella classifica del Gruppo B. "Dobbiamo dimenticare la Juve. Ma se perdiamo, ci ritroviamo in un grande rischio".

Poi Mou traccia un bilancio di questi primi mesi di stagione. "Il periodo nel quale abbiamo giocato peggio e nel quale abbiamo ottenuto qualche pareggio è stato dopo la grande partita con la Roma. Lì è iniziato un periodo difficile" dice il tecnico portoghese. "Due giorni fa abbiamo fatto la miglior partita della stagione, ora c'è di nuovo il pericolo di fare un passo indietro. Dobbiamo dimenticare la partita fantastica che abbiamo fatto sabato. Dobbiamo ricominciare, dobbiamo pensare che se coi greci perdiamo ci troviamo in una situazione pericolosa. Se vinciamo, siamo qualificati e siamo primi nel girone".

Infine il tecnico di Setubal dice la sua sulle polemiche arbitrali di questi giorni. "E' molto più difficile fare l'arbitro qui che in Inghilterra. Lì c'è un gioco leale, con fair play. Quando l'arbitro fischia, la partita finisce e non ci sono analisi dettagliate di ogni singolo episodio. Qui, tutte le situazioni vengono sezionate e i direttori di gara sono sotto pressione enorme" conclude Mourinho.

BENZEMA GETTA FUORI LA FIORENTINA


Alla Fiorentina serviva soltanto una vittoria ma al Franchi contro il Lione arriva una sconfitta. I francesi vincono per 2-1 e così i viola dicono addio alla Champions: l'ultima gara con la Steaua sarà utile solo per la Uefa. Tutti i gol nel primo tempo: al 15' vantaggio francese con Makoun, il raddoppio al 27' con uno strepitoso Benzema poi al 45' Gilardino accorcia le distanze. Tante occasioni e cinque legni totali (due Fiorentina e tre Lione).

Spettacolare il primo tempo con tre gol e diverse occasioni da una parte e dall'altra. E' la Fiorentina a tenere il possesso palla ma il Lione in contropiede è micidiale. Ogni volta che il pallone arriva a Benzema è allarme nella retroguardia viola. Ed è proprio il giovane bomber al 15' a offrire a centro area il pallone a Makoun, che non sbaglia. Immediata la reazione della Fiorentina che va vicinissima al pari: il portiere Lloris anticipa provvidenzialmente Mutu. Se davanti la squadra viola si muove bene, dietro 'balla' troppo: al 19' Benzema fallisce clamorosamente il raddoppio calciando a lato a botta sicura. Lo imita Kuzmanovic, che all'altezza del dischetto del rigore spara un tiro in fallo laterale. Non c'è tregua. Juninho colpisce l'incrocio dei pali su punizione da lunghissima distanza ma il 2-0 è questione di minuti. Al 27' Montolivo si fa rubare palla a centrocampo da Juninho, passaggio per Benzema che avanza e conclude alle spalle di Frey. Il colpo è di quelli che mandano ko ma gli uomini di Prandelli non si demoralizzano e ripartono in avanti. Gilardino è indiavolato: fa grande lavoro di sponda e è pericoloso in fase conclusiva: al 44' si coordina bene e colpisce di testa, Cris salva in angolo. Un attimo dopo, su angolo, Lloris sbaglia l'uscita e Mutu colpisce la traversa di testa. Ma il gol viola è nell'aria e arriva con Gilardino di testa su traversone di Santana.

A inizio ripresa Prandelli manda in campo Kroldrup per Dainelli e poco dopo sostituisce Santana per Jovetic. La prima fiammata è francese con Juninho che colpisce ancora la traversa su punizione da distanza siderale. Il ritmo della partita è sempre altissimo. Lloris si oppone con i piedi a una grande conclusione di Montolivo, fa lo stesso il collega Frey su tentativo di Keita. Poco prima Kuzmanovic aveva pareggiato il conto dei legni per la Fiorentina. Al 78' i viola hanno la possibilità di pareggiare con Gilardino, che su perfetto traversone di Montolivo supera Boumsong ma non trova la porta. Prandelli gioca il tutto per tutto e fa entrare Osvaldo per Felipe Melo ma il risultato non cambia (altra traversa del Lione con Ederson) e così una serata che doveva essere trionfale si trasforma in un inferno viola. Champions addio.

JUVE FERMATA A SAN PIETROBURGO


Un gol annullato ai russi, tre pali, un paio di golletti smangiucchiati qua e là. Zenit-Juve, sfida non certo dal retrogusto della gloria, ha regalato anche di più di quello che ci si poteva attendere. Tutto sommato meritava di più la squadra di Ranieri, vicina al gol con Mellberg e Iaquinta (pali) e Del Piero (tocco sotto porta fuori in maniera incresciosa diremmo). I russi hanno spolverato il gol solo nella ripresa, quando Pogrebnyak ha preso le misure del palo da lontano e Danny si è messo a spulciare nei piccoli difetti della difesa juventina. Il ghiaccio, alla fine, ha intrappolato tutti. Tabellino compreso.

martedì 25 novembre 2008

NOTTI DA CHAMPIONS SU TV CALCIO



ZENIT-JUVE (live)
FIORENTINA-LIONE (live)
sintesi martedì
INTER-PANATHINAIKOS (live)

SEEDORF E L'IDEA PREMIER


Chi non vorrebbe giocare in Premier League? E' uno dei campionati più importanti al mondo, sono felice al Milan ma mai dire mai". Queste le parole di Clarence Seedorf, l'unico calciatore ad aver vinto la Champions con tre club diversi: Ajax, Real Madrid e il Milan con cui ha conquistato ben due volte la coppa europea più prestigiosa. "La crescita della Premier League negli ultimi cinque anni è stata incredibile", ha concluso l'olandese.

Chi gli potrà dire qualcosa in più sulla Premiership sarà a gennaio David Beckham, che per qualche mese sarà suo compagno di squadra al Milan.

"Il suo obiettivo sarà entrare in forma il prima possibile - sottolinea Seedorf - Allenarsi con un club come il nostro non potrà che migliorarlo. Non so poi se giocherà, questa è un'altra cosa". Il fuoriclasse del Milan non intende certo mollare il suo posto da titolare.

DROGBA O TEVEZ?


L'Inter non perde tempo e lavora da subito al grande colpo dell'estate 2009: nel mirino c'è una grande punta per affiancare Ibrahimovic e gli obiettivi sono due, Didier Drogba e Carlos Tevez. La prima scelta è l'ivoriano: secondo quanto riportato dalla Gazzetta, Marco Branca ha già incontrato a cena lunedì sera a Londra il rappresentante del giocatore e Jorge Mendes, procuratore e uomo di fiducia di Mourinho.


Un blitz precoce, che fa capire la volontà dell'Inter di anticipare eventuali concorrenti e di accontentare Josè Mourinho, che, in tema di attaccanti, non ha mai fatto mistero delle sue preferenze per l'ex-pupillo del Chelsea. Recentemente, l'ha anche definito un "cascatore": ma al di là delle punzecchiature, non ci sono dubbi che "Didi" sia sempre e comunque la figura più vicina all'identikit della prima punta desiderata da Mou: potente, rompighiaccio, ma anche mobile e sufficientemente tecnico per comprendere e assecondare le "delicatezze" di Zlatan Ibrahimovic. Drogba ha un contratto in scadenza nel 2010, non si parla ancora di rinnovo, Scolari non impazzisce per lui: con 20-25 milioni al Chelsea, l'affare si potrebbe concretizzare.

Un'uscita che potrebbe essere pareggiata in un'unica soluzione se qualcuno, dall'Inghilterra, farà seguire i fatti alle parole e si presenterà alla porta di Palazzo Durini per chiedere la mano e i piedi di Mario Balotelli: il pretendente è il Tottenham di Harry Redknapp, neo-allenatore degli Spurs e grande estimatore del giovane prospetto nerazzurro. L'interesse c'è, ed è concreto: ci sarebbe già stata una richiesta di informazioni e l'Inter non avrebbe chiuso la porta in faccia al club londinese, anzi. La cessione a titolo definitivo di un grande talento 18enne, anche se per una cifra indubbiamente di rilievo, farebbe senz'altro discutere: ma, a quanto pare, nè Mourinho, nè l'area tecnica nerazzurra sono pronti a mettere le mani sul fuoco sul futuro di SuperMario. Resta il fatto che la scorsa estate, il Villarreal presentò davvero un'offerta da 20 milioni di euro: Moratti rispose no. Staremo a vedere se idee e strategie sono cambiate.

E Tevez? E' l'asso nella manica di Branca nel caso l'operazione Drogba non andasse a buon fine. Carlitos è in scadenza a giugno e la trattativa per il rinnovo col Manchester, gestita dalla società Msi, che detiene il suo cartellino, è tutto meno che in discesa. E la suddetta "holding" ha già mandato messaggi precisi a Madrid (sponda Real) e a Milano (sponda Inter). Non è,. forse, precisamente il tipo di giocatore che Mourinho sta cercando: ma il fuoriclasse non si discute e Moratti, a questo aggettivo, è sempre sensibile.

"Non so dove fosse lunedì Mendes, so solo dov'ero io. Per me Drogba è e rimane un giocatore del Chelsea allo stato attuale delle cose". Così Mourinho ha commentato le voci di mercato su un presunto incontro a Londra tra Branca, Jorge Mendes, che è il procuratore, l'attaccante del Chelsea, Didier Drogba, e un suo rappresentante per un possibile approdo in nerazzurro dell'attaccante ivoriano dei Blues.

domenica 23 novembre 2008

12.ma GIORNATA: TRIS ROMA A LECCE, NAPOLI FERMATO IN CASA

FRA POCO TUTTI GLI HLTS DI SERIE A SU TVCALCIO

È tornata la Roma. Lo aveva detto Spalletti alla vigilia, lo ha confermato il campo di Lecce. Una passeggiata per i giallorossi che si sono imposti 3-0 grazie alle reti di Vucinic, Juan e allo stupendo cucchiaio di Totti. Con Baptista vertice alto del rombo invece di Pizarro e con il capitano a far coppia con Vucinic, è bastato poco più di un tempo per avere ragione della squadra di Beretta. Sei punti nelle ultime due partite, 14 in classifica con una partita da recuperare: il quarto posto ora è distante 10 punti e giustamente a fine gara Totti sostiene che la rimonta è possibile.

BEFFA NAPOLI - In zona Champions resta il Napoli, che aggancia la Juve a 24 punti. Ma per gli azzurri c'è tanta amarezza per il pareggio subito al quinto minuto di recupero al San Paolo contro il Cagliari. Peccati di gioventù li chiama Reja, che è costretto a vedere vanificate così le prodezze di Hamsik e Lavezzi (punizione fantastica nel finale). E dovrà preparare al meglio la difficilissima trasferta di domenica prossima in casa della capolista Inter, caricatissima dopo il successo sulla Juve.

EMOZIONI LAZIO-GENOA - Succede di tutto all'Olimpico prima del pareggio finale. Parte meglio il Genoa, che si vede annullare un gol regolarissimo a Milito (errore di De Santis, secondo assistente dell'arbitro Mazzoleni), sbaglia un rigore dubbio con lo stesso Principe e poi va in vantaggio proprio con l'argentino. La Lazio con Rocchi in campo al posto di Pandev diventa però molto più pericolosa e trova il pareggio con un gran tiro dal limite di Dabo sul quale Rubinho si fa trovare clamorosamente impreparato.

BEFFA PER MIHAJLOVIC - Non solo Reja, ultimi minuti di gioco amari anche per Mihajlovic: il Bologna, in vantaggio grazie a Di Vaio, si vede raggiungere sul pareggio da Succi, che consente così a Ballardini di respirare. Per il Palermo un punto d'oro dopo i due ko con Torino e Inter, per il tecnico rossoblù il terzo punto in tre partite.

SUPER CASSANO, REGGINA TRIS - Trascinata da Bellucci e soprattutto da Cassano, centra il secondo successo consecutivo casalingo la Sampdoria che travolge 3-0 il Catania di Zenga. Seconda vittoria di fila anche per la Reggina di Orlandi, che dopo aver espugnato Udine rifila tre gol all'Atalanta di Del Neri. Protagonista di giornata Bernardo Corradi, autore di una doppietta, ma ad aprire le danze è Cozza con una bellissima punizione. Successo esterno infine del Siena, che con due rigori di Galloppa e Maccarone espugna Verona: per Di Carlo terzo ko in tre partite sulla panchina del Chievo.

RISULTATI E MARCATORI 13ª GIORNATA

Bologna-Palermo 1-1
20'pt Di Vaio (B), 47' st Succi (P)
FOTO - PAGELLE

Chievo-Siena 0-2
38' st Galloppa rig. (S), 43' st Maccarone rig. (S)
FOTO - PAGELLE

Lazio-Genoa 1-1
25' st Milito (G), 35' st Dabo (L)
FOTO - PAGELLE

Lecce-Roma 0-3
11' pt Vucinic (R), 38' Juan (R), 4' st Totti (R)
FOTO - PAGELLE

Napoli-Cagliari 2-2
9' pt Hamsik (N), 11' st Lopez (C), 39' st Lavezzi (N), 50' st Conti (C)
HLTS by TVCALCIO


Reggina-Atalanta 3-1
10' pt Cozza (R), 21' pt Corradi (R), 35' st Corradi (R), 49' st Doni (A)
FOTO - PAGELLE

Sampdoria-Catania 3-0
6' Bellucci (S), 17' st Cassano (S), 46' st Cassano (S)
FOTO - PAGELLE

Torino-Milan (ore 20.30)

Giocate ieri

Fiorentina-Udinese 4-2

Inter-Juventus 1-0

MUNTARI STENDE LA JUVE


La cocente sconfitta dello scorso anno è stata vendicata. L'Inter, nell'anticipo della 13.ma giornata, batte la Juventus a San Siro per 1-0 grazie al gol di Muntari, arrivato al 27' del secondo tempo con il centrocampista ghanese bravo a sfruttare una conclusione sbagliata di Ibrahimovic. Mourinho, quindi, grazie a questo successo su Ranieri, vola a +6 sui rivali storici, costretti a fermarsi dopo 7 successi consecutivi.

La sfida a distanza tra i due allenatori, vede lo special one iniziare con due mosse degne di tal nome. Nell'undici titolare c'è Stankovic, con Vieira in panchina. Fuori anche Cruz e dentro Adriano, il ribelle. Ranieri punta sull'usato sicuro, con Marchionni preferito a Camoranesi, altro ribelle. C'è anche Tiago, stanco eppure indispensabile. Dopo due minuti, però, i piani del tecnico romano vanno a pallino: al portoghese si gira il ginocchio sinistro ed è costretto a lasciare il posto. Dentro Marchisio. La strada, appena cominciata, per Del Piero e compagni è già in salita.

Diventa il Mortirolo poco dopo. Giusto il tempo di constatare la maggior freschezza e prepotenza atletica degli avversari. La difesa bianconera (come al solito molto alta) protegge Manninger. Le altre volte ci pensa Ayroldi, che fischia un paio di fuorigioco inesistenti. La Juve si affaccia solo una volta dalle parti di Julio cesar e Muntari rischia grosso con un intervento al limite del regolamento su Marchionni: Rizzoli lascia correre. Poi Legrottaglie 'libera' Ibra, che spreca. Lo svedese si rifà servendo prima Adriano poi Muntari: niente da fare, al riposo è ancora parità.

Nella ripresa la musica non cambia. L'Inter rimane padrona del gioco, la Juve contrasta senza ripartire, tiene botta senza mai ferire. Materazzi e Samuel si beccano due 'gialli', ma non peseranno. Rischia, invece, Legrottaglie, ammonito nel primo tempo e perdonato nel secondo. Ibra continua a dare spettacolo lontano dalla porta, ma si perde con puntualità imbarazzante al momento di concludere. Anche al minuto 27: 'strozza' il pallone che, così, diventa un assist per Muntari. Infallibile (o quasi...). Non cambia più niente. Il risultato non si schioda dall'1-0 per i nerazzurri, la classifica, invece, subisce uno scossone. L'Inter vola a +6 sulla Juve e mantiene saldamente il primato. La Juve, dopo sette vittorie consecutive, si ferma. Bruscamente.

INTER-JUVE CON IL COMMENTO DI M.LESTINGI

MONTO,MUTU & GILA E L'UDINESE E' KO

Prandelli ritrova Mutu, che riprende posto nel tridente con Gilardino e Semioli (non Santana). Nell'Udinese Di Natale parte dalla panchina: in attacco Pepe-Floro Flores-Sanchez.
Buon avvio della Fiorentina: Montolivo va alla conclusione dal limite, Handanovic non trattiene poi Mutu ci prova sulla ribattuta ma l'arbitro fischia un fallo. L'Udinese cresce e con il passare dei minuti diventa assoluta padrona del campo: al 22' Frey si salva su tocco volante sottomisura di Inler, lasciato completamente solo, su cross di D'Agostino. E 7' dopo arriva il vantaggio dei friulani con una grandissima giocata di Floro Flores, che si 'beve' Dainelli e batte Frey con un gran destro da fuori. Gli uomini di Marino potrebbero raddoppiare subito dopo ancora con il napoletano, Frey fa il miracolo respingendo il velenoso esterno da lontano. C'è soltanto l'Udinese: i bianconeri giocano in velocità e si trovano a memoria. Di fronte una Fiorentina disorientata, incapace di contrastare a centrocampo. Al 37' altra occasionissima per gli ospiti, con Coda che lancia per Pepe, palla in mezzo per Sanchez, Comotto libera. Nel finale di tempo fiammata dei viola, che vanno vicino al pari due volte con Mutu e poi con Montolivo. Handanovic si supera.
Nella ripresa Prandelli manda in campo Santana per Semioli e la Fiorentina ha una marcia in più. Al 52' arriva il pareggio: Gilardino viene steso in area da Domizzi, è rigore che Mutu trasforma con uno splendido 'cucchiaio'. I viola sono aggressivi ma l'Udinese c'è e si fa sentire. Al 62' Frey è chiamato a un doppio salvataggio prima su Pasquale (di tacco) e poi su una deviazione ravvicinata di Floro Flores. Passa 1' e la Fiorentina in contropiede trova il gol del 2-1 con Montolivo che batte Handanovic con un perfetto 'colpo da biliardo' sul secondo palo. Lo stesso Montolivo si ripete al 78' con una splendida conclusione di controbalzo. Non è finita: c'è il tempo per il 4-1 di Gilardino perfettamente servito da Mutu e il secondo gol dell'Udinese con Di Natale (entrato nel finale) su rigore concesso per fallo di mano di Comotto (espulso) su conclusione di Floro Flores. Marino manda in campo anche Quagliarella e proprio l'attaccante azzurro sfiora il gol. La Fiorentina ritrova subito la vittoria dopo la sconfitta di Cagliari. Brutto momento per l'Udinese, al terzo ko consecutivo.

FIORENTINA-UDINESE 4-2

sabato 22 novembre 2008

ECCO LE PROBABILI FORMAZIONI DELLA 13^GIORNATA


Fiorentina-Udinese sabato ore 18.00Fiorentina (4-3-3): Frey; Comotto, Gamberini, Dainelli, Vargas; Kuzmanovic, Felipe Melo, Montolivo; Semioli, Gilardino, Mutu. A disposizione: Storari, Zauri, Gobbi, Donadel, Santana, Da Costa, Pazzini. All. Prandelli Indisponibili: Jorgensen, Jovetic, KroldrupUdinese (4-3-3): Handanovic; Ferronetti, Coda, Domizzi, Lukovic; Inler, D'Agostino, Isla; Pepe, Floro Flores, Di Natale. A disposizione: Belardi, Sala, Motta, Felipe, Pasquale, Sanchez, Quagliarella. All. Marino Indisponibili: Tissone, Zapata, Asamoah
LE ULTIME Prandelli recupera Kuzmanovic, ma perde Jovetic, tornato con una botta al polpaccio dal match con la nazionale del Montenegro. Sempre dubbio tra Santana e Semioli per il ruolo di terzo attaccante insieme a Gilardino e Mutu. Marino ritrova Di Natale, cerca di recuperare Quagliarella almeno per la panchina, dove si dovrebbe finalmente sedere anche l'ex-lungodegente Felipe. Sempre fuori, invece, Zapata.Inter-Juventus sabato ore 20.30Inter (4-1-4-1): Julio Cesar; Zanetti, Burdisso, Samuel, Maxwell; Cambiasso; Maicon, Vieira, Muntari, Balotelli; Ibrahimovic. A disposizione: Toldo, Materazzi, Stankovic, Figo, Quaresma, Cruz, Adriano. All. MourinhoIndisponibili: Chivu, Rivas, Cordoba (squalificato, 1)Juventus (4-4-2): Manninger; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Camoranesi, Sissoko, Tiago, Nedved; Amauri, Del Piero. A disposizione: Chimenti, Mellberg, De Ceglie, Marchisio, Marchionni, Giovinco, Iaquinta. All. RanieriIndisponibili: Andrade, Zanetti, Zebina, Trezeguet, Buffon, Salihamidzic, Knezevic, Poulsen
LE ULTIME Tiago è il vero dubbio di Ranieri: se il portoghese va in campo, Camoranesi e Nedved regolarmente sulle rispettive fasce. Se rimane fuori, inserimento di Marchionni a sinistra con Nedved spostato al centro. Nell'Inter, Mourinho potrebbe affidarsi al 4-1-4-1 con Ibra unica punta e Balotelli schierato come esterno sinistro. Zanetti potrebbe essere schierato terzino sinistro con Maicon davanti. Bologna-Palermo domenica ore 15Bologna (4-4-1-1): Antonioli; Zenoni, Terzi, Moras, Lanna; Marchini, Volpi, Mudingayi, Cesar; Bombardini; Di Vaio. A disposizione: Colombo, Castellini, Coelho, Valiani, Mingazzini, Marazzina, Bernacci. All. MihajlovicIndisponibili: LavecchiaPalermo (4-3-1-2): Amelia; Cassani, Carrozzieri, Kjaer, Capuano; Nocerino, Liverani, Bresciano; Simplicio; Miccoli, Cavani. A disposizione: Fontana, Dellafiore, Migliaccio, Guana, Ciaramitaro, Lanzafame, Budan. All. BallardiniIndisponibili: Raggi, Bovo (squalificato, 1), Balzaretti (squalificato, 1)
LE ULTIME Terzi recupera dall'influenza e torna a disposizione di Mihajlovic. Immediato l'inserimento di Cesar a sinistra, con Bombardini che verrà riproposto dopo molto tempo come trequartista alle spalle di Di Vaio. Nocerino si è visto ridurre la squalifica e Ballardini potrà dunque riproporlo: Migliaccio in panchina. Chievo-Siena domenica ore 15Chievo (4-4-2): Sorrentino; Frey, Mandelli, Yepes, Mantovani; Luciano, Italiano, Bentivoglio, Marcolini; Esposito, Pellissier. A disposizione: Squizzi, Malagò, Cesar, Pinzi, Langella, Iunco, Bogdani. All. Di Carlo Indisponibili: KerlonSiena (4-3-1-2): Curci; Rossettini, Moti, Portanova, Del Grosso; Vergassola, Codrea, Galloppa; Kharja; Ghezzal, Maccarone. A disposizione: Manitta, A. Rossi, Zuniga, Jarolim, M. Coppola, Frick, Calaiò. All. Giampaolo Indisponibili: Ficagna, Eleftheropoulos, Del PreteLE ULTIME Di Carlo sta valutando un cambio di modulo, un Chievo schierato col 4-4-2 che preveda Luciano e Marcolini sulle fasce (o Esposito), Italiano e Bentivoglio come centrali (oppure Marcolini se slitta al centro), davanti Bogdani con Pellissier. A rimetterci in tutto questo 'scivolamento' sarebbe Bentivoglio che finirebbe così in panchina. Giampaolo pronto a inserire Moti al centro della difesa con conseguente spostamento di Rossettini a destra. Conferme in centrocampo e in attacco.Lazio-Genoa domenica ore 15Lazio (4-3-3): Carrizo; Lichtsteiner, Cribari, Rozehnal, Kolarov; Mauri, Dabo, Brocchi; Foggia, Rocchi, Zarate. A disposizione: Muslera, De Silvestri, Siviglia, Manfredini, Meghni, Pandev, S. Inzaghi. All. D. Rossi Indisponibili: Firmani, Matuzalem, Ledesma (squalificato, 1), Radu (squalificato, 1)Genoa (3-4-3): Rubinho; Papastathopoulos, Ferrari, Criscito; Mesto, Thiago Motta, Juric, Rossi; Sculli, Milito, Palladino. A disposizione: Scarpi, Biava, Potenza, Vanden Borre, Gasbarroni, Jankovic, Olivera. All. Gasperini.Indisponibili: Paro, Milanetto, ModestoLE ULTIME Pandev è un po' appannato e Delio Rossi medita di concedergli un turno di riposo schierando Foggia nel tridente con Rocchi e Zarate. Cribari favorito su Siviglia al centro della difesa. Gasperini ritrova Mesto e ripropone il tridente Sculli-Milito-Palladino.Lecce-Roma domenica ore 15
Lecce (4-4-2): Benussi; Polenghi, Stendardo, Fabiano, Antunes; Munari, Giacomazzi, Zanchetta, Ariatti; Cacìa, Tiribocchi. A disposizione: Rosati; Diamoutene, Esposito, Ardito, Caserta, Konan, Castillo. All. BerettaIndisponibili: Petrachi, Angelo, MihoubiRoma (4-1-3-2): Doni; Cassetti, Mexes, Juan, Tonetto; De Rossi; Baptista, Brighi, Pizarro; Vucinic, Totti. A disposizione: Artur, Loria, Riise, Cicinho, Aquilani, Menez, Taddei. All. SpallettiIndisponibili: Panucci, Perrotta (squalificato, 1)
LE ULTIME Beretta, nell'amichevole di Nardò, ha provato un centrocampo a 4 con Caserta a sinistra e Ariatti a destra. Ma alla fine potrebbe giocare Munari a destra e Ariatti a sinistra. Ballottaggio Cacia-Castillo. In casa Roma, tengono banco i problemi ai tendini di Christian Panucci che salta la trasferta. Possibile l'inserimento di Taddei con Baptista spostato nel ruolo di punta vicino a Totti al posto di Vucinic.Napoli-Cagliari domenica ore 15
Napoli (3-5-2): Iezzo; Santacroce, Cannavaro, Contini; Maggio, Gargano, Hamsik, Blasi, Mannini; Denis, Lavezzi. A disposizione: Navarro, Aronica, Vitale, Pazienza, Bogliacino, Russotto, Pià. All. Reja Indisponibili: Zalayeta (squalificato, 1)Cagliari (4-3-1-2): Marchetti; Matheu, Lopez, Bianco, Agostini; Fini, Conti, Biondini; Cossu; Jeda, Larrivey. A disposizione: Lupatelli, Astori, Ferri, Lazzari, Acquafresca, Parola, Matri. All. Allegri Indisponibili: Canini, F. Pisano
LE ULTIME Nel Napoli novità... in panchina, dove si dovrebbero risedere Pazienza e Bogliacino. Ancora dubbi per Acquafresca, frenato da problemi muscolari. L'attaccante ha ripreso a correre, ma sulla sua presenza in campo regna la massima incertezza. In caso il forfait del bomber venga confermato, spazio a Larrivey con Jeda. In difesa rientra Bianco.Reggina-Atalanta domenica ore 15
Reggina (4-4-2): Campagnolo; Cirillo, Valdez, Santos, Alvarez; Barreto, Carmona, Barillà, Costa; Cozza, Brienza. A disposizione: Marino, Cosenza, Hallfredsson, Tognozzi, Di Gennaro, Rakic, Corradi. All. Orlandi Indisponibili: Puggioni, Vigiani, Giosa, Lanzaro, CascioneAtalanta (4-4-1-1): F. Coppola; Garics, Talamonti, Manfredini, Bellini; Ferreira Pinto, Guarente, De Ascentis, Padoin; Doni; Floccari. A disposizione: Consigli, Capelli, Rivalta, Cerci, Valdes, Marconi, Vieri. All. Delneri Indisponibili: Cigarini, A. D'Agostino, Costinha
LE ULTIME Il dubbio di Nevio Orlandi si chiama sempre Vigiani: corsa contro il tempo per recuperare il centrocampista, per sostituirlo è pronto Alvarez con Costa alzato sulla linea dei centrocampisti. Conferma per la coppia dei "non-attaccanti" Brienza e Cozza. Nell'Atalanta Vieri ritorna in panchina a causa del rientro di Guarente a centrocampo: Del Neri torna dunque al 4-4-1-1.Sampdoria-Catania domenica ore 15
Sampdoria (3-5-2): Castellazzi; Campagnaro, Gastaldello, Accardi; Stankevicius, Delvecchio, Dessena, Franceschini, Pieri; Cassano, Bellucci. A disposizione: Mirante, Lucchini, Ziegler, Stankevicius, Bonanni, Fornaroli, Bonazzoli. All. Mazzarri Indisponibili: Palombo, Padalino, Sammarco (squalificato, 1)Catania (4-3-3): Bizzarri; Sardo, Silvestre, Stovini, Llama; Carboni, Biagianti, P. Ledesma; Mascara, Paolucci, Izco. A disposizione: Kosicky, Silvestri, Terlizzi, Morimoto, Tedesco, Baiocco, Plasmati. All. Zenga Indisponibili: Martinez
LE ULTIME Padalino sta recuperando, ma Mazzarri tende a non volerlo rischiare: a destra Stankevicius, Dessena al posto dello squalificato Sammarco. "Solito" tourbillon di Zenga nel Catania: a sinistra, in difesa, si candida Llama. A centrocampo Carboni con Ledesma e Biagianti. Davanti, Izco in vantaggio su Morimoto.Torino-Milan domenica ore 20.30
Torino (4-4-2): Sereni; Diana, Natali, Pratali, Pisano; Colombo, Dzemaili, Barone, Rubin; Stellone, Amoruso. A disposizione: Calderoni, Rosina, Ogbonna, Zanetti, Saumel, Abbruscato, Bianchi. All.: De BiasiIndisponibili: Malonga, Abate, Corini, Di Loreto (squalificato, 1)Milan (4-3-2-1): Abbiati; Zambrotta, Bonera, Kaladze, Jankulovski; Flamini, Gattuso, Seedorf; Kakà, Ronaldinho; Pato. A disposizione: Dida; Favalli, Maldini, Pirlo, Emerson, F.Inzaghi, Shevchenko. All.: Ancelotti.Indisponibili: Nesta, BorrielloLE ULTIME Ancelotti ritrova Pirlo, ma il regista rossonero comincerà dalla panchina, pronto a entrare nella ripresa. Tra le riserve si rivede anche Maldini. Ma il nodo è su Kakà: se il tecnico decide di farlo riposare, potrebbe esserci finalmente una chance con Shevchenko. Nel Torino, Natali in difesa e Rosina ancora in panchina. Probabile conferma per la coppia di attacco Stellone-Amoruso.

INTER-JUVE SU TVCALCIO


Una grande copertura per un grande match.Collegati alle 20 sul blog e segui il pre-partita* condotto da M.Lestingi e L.Lupo. All'interno troverete le voci dei protagonisti,clip e le ultimissime da San Siro. Alle 20.30 spazio alle immagini con tutte le emozioni del derby d'Italia. Alle 23 sintesi completa della partita. Una serata così e solo su Tv calcio.
* eventuali variazioni saranno comunicate nel corso delle giornata

POULSEN KO,GIOCA TIAGO

Non c'è Poulsen tra i convocati per l'Inter, oltre al danese rimarranno a Torino anche gli infortunati Buffon, Zebina, Andrade, Knezevic, Zanetti, Salihamidzic e Trezeguet. Tiago si è allenato regolarmente, dovrebbe affiancare Sissoko a centrocampo. A destra Camoranesi è in vantaggio su Marchionni, Nedved a sinistra con Del Piero e Amauri davanti. In difesa coppia centrale Legrottaglie-Chiellini, con Grygera e Molinaro esterni. Ecco la lista dei convocati: Manninger, Chimenti, Nocchi, De Ceglie, Mellberg, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro, Grygera, Camoranesi, Giovinco, Marchisio, Sissoko, Ekdal, Marchionni, Nedved, Tiago, Iaquinta, Del Piero, Amauri.

ADRI C'E' E IL MEAZZA E' TUTTO ESAURITO

Tutto esaurito lo stadio Meazza per Inter-Juventus di sabato sera (20.30). Non sono più disponibili tagliandi e, quindi, anche i botteghini esterni all'impianto resteranno chiusi. L'Inter consiglia a tutti gli spettatori di raggiungere San Siro in largo anticipo al fine di facilitare gli ingressi già a partire dalle 17,30. Nel pomeriggio, dopo la conferenza stampa di Mourinho, si è svolto l'allenamento di rifinitura. Dopo il riscaldamento, esercitazioni di reattività, possesso palla e, per concludere, una serie di partitelle a tema. Lavoro differenziato soltanto per Cristian Chivu (terapie, fisioterapia, potenziamento muscolare di recupero) e Nelson Rivas (lavoro aerobico, corsa specifica di recupero, circuito di potenziamento). Tutti i calciatori disponibili sono stati convocati, compreso Adriano.

giovedì 20 novembre 2008

ADRI VA A SEGNO E LANCIA UN MESSAGGIO A MOU

Il cappotto del Brasile contro il Portogallo fa sorridere non solo Dunga, ma soprattutto Adriano. L'attaccante dell'Inter torna al gol anche se il suo è il sesto della serie. Poi le dichiarazioni e i messaggi al club nerazzurro e a Mourinho: "Voglio giocare con la mia squadra e sperare che la situazione si risolva il prima possibile. L'Inter deve decidere il mio futuro e se non sarà lì sarà altrove. Ma io non ho parlato con il Flamengo".
Su Adri ci sono anche altri club verdeoro: San Paulo, Fluminense e Corinthians. Ma la sua mente ora è tutta rivolta all'Inter e a Mourinho. Difficile il tecnico portoghese torni a "credere" in lui. Da parte sua, però, Adriano ha fatto capire di voler esserci e che a quell'attacco nerazzurro manca la sua prestigiosa firma. "Sono contento di tornare in squadra - ha detto il brasiliano - Sabato c'è una partita importante e la mia intenzione è quella di giocare bene". Riguardo al suo futuro Adriano precisa: "L'Inter deve decidere il mio futuro. E se non sarà là, sarà in un'altra squadra. Ma io non ho parlato con il Flamengo".

MILITO,TENTAZIONE REAL


Sono molto felice al Genoa, è un club dove mi sento amato e molto rispettato". Con queste parole, rilasciata a Efe Radio, Diego Milito giura amore alla maglia rossoblu, ma al tempo stesso l'attaccante argentino strizza l'occhio al Real Madrid che lo ha cercato per sostituire l'infortunato van Nistelrooy: "La corte del Real lusinga sempre - ha ammesso-, è una grossa tentazione. Ma al momento non so niente, penso solo al presente".

Il 'principe' assicura di non saperne nulla. "Davvero, non non poso dire altro perché non so niente di queste voci - ha detto Milito-, penso all'oggi, il futuro si vedrà. Il Real Madrid, comunque, è una squadra che seduce qualsiasi giocatore".
Milito ha parlato anche di altro, a cominciare dal Pallomne d'Oro. "Per quello che ha fatto lo merita Cristiano Ronaldo, ha vinto la Champions League e ha fatto tantissimi gol facendo cose straordinarie, ma io lo darei a Messi. Conosco Leo e mi piace tantissimo, oggi non c'è nessun altro giocatore che come Leo può risolvere le partite da solo, nessuno può fare in campo le cose che sa fare lui, è il migliore del mondo, ma Cristiano Ronaldo meriterebbe il Pallone d'oro per tutto quello che ha vinto e fatto nella scorsa stagione".
Milito ha parlato anche del Barcellona e di suo fratello Gabriel: "E' una squadra incredibile che sta facendo un campionato straordinario" e di Maradona: "Ha iniziato bene, non scopriamo adesso cosa significa Maradona per la nostra nazionale e la nostra gente, è un idolo per tutti gli argentini. Sicuramente darà tanta carica alla Seleccion, darà quell'entusiasmo necessario per affrontare al meglio le qualificazioni ai Mondiali del 2010. Io spero di fare bene nel Genoa per meritarmi la nazionale che è il sogno e l'obiettivo di ciascun giocatore".
Il 'principe' torna anche sul suo trasferimento di quest'estate al Genoa. "Il mio addio al Saragozza è stato difficile, avevo qualche offerta concreta, soprattutto una di una squadra inglese, ma all'ultimo il Genoa mi ha fatto un'ottima porposta, io già conoscevo la città, la gente che mi ha sempre trattato bene e non hi avuto dubbi nel dire di sì perché sapevo che non avrei avuto il problema di dovermi ambientare".

AMAURI:"NOI GIOCHIAMO MEGLIO"


Si avvicina Inter-Juventus, il primo derby d'Italia per Amauri con la maglia bianconera: "E' una partita molto importante - commenta il brasiliano - ma non darà verdetti definitivi per la stagione. Noi giochiamo un po' meglio dell'Inter, che però a Palermo ha fatto un gran secondo tempo". Amauri preferirebbe vincere il Campionato o la Champions League? "L'importante è raggiungere uno dei due traguardi. La doppietta sarebbe fantastica".

Sabato sera la Juventus troverà come avversario Josè Mourinho: "E' un allenatore che mi piace - prosegue l'attaccante - perchè dice sempre quello che pensa. A qualcuno questo può dare fastidio, ma io ritengo che sia una bella cosa se una persona si comporta in questo modo". Sulla panchina bianconera siede invece Claudio Ranieri: "Sino a questa estate conoscevo solo la sua storia. Ora mi ritrovo a lavorare con lui e devo dire che mi ha dato una grandissima mano".
L'avversario più pericoloso per Amauri e compagni sarà con ogni probabilità Zlatan Ibrahimovic, reduce dalla doppietta di Palermo: "E' difficile che vinca il Pallone d'Oro quest'anno viste le cose eccezionali che ha fatto Cristiano Ronaldo, ma gli auguro di farcela nelle prossime stagioni perchè è davvero un grande giocatore".
L'Inter dovrà invece guardarsi da Alex Del Piero: "All'inizio eravamo un po' in difficoltà a giocare insieme perchè lui doveva trovare la condizione, ma ora andiamo alla grande. Non è per nulla egoista sul campo". E quando tornerà Trezeguet?: "Il rientro di David può essere solo un beneficio perchè lui garantisce sempre dei gol. Lo aspettiamo a braccia aperte".

mercoledì 19 novembre 2008

LIPPI, CON GRECIA TEST IMPORTANTE


"E' prima nel suo girone di qualificazione ai Mondiali, non aveva mai subito gol prima della partita con la Svizzera ed ha un tecnico di livello internazionale. Sarà un test molto probante". Queste le parole di Marcello Lippi, a poche ore dalla sfida che vedrà impegnata la Nazionale contro la Grecia, e che vedrà Giuseppe Rossi dal primo minuto.

Il ct risponde poi a Josè Mourinho, che aveva definito la Serie A un pò scarica di appeal a livello internazionale: "Il campionato italiano potrà anche non essere il piu' bello sotto il punto di vista spettacolare, ma è certamente il più difficile in assoluto".

MILITO AL REAL? PREZIOSI NON CI STA


Che Diego Milito fosse un centravanti nel mirino di importanti società europee era cosa risaputa da tempo, ora però la conferma dell'interessamento all'acquisto del Principe da parte di un top club arriva direttamente dal presidente del Genoa Enrico Preziosi. "Il Real Madrid me l'ha chiesto. C'è stato un contatto tramite alcuni emissari, ma io ho semplicemente risposto che lui è il nostro attaccante e che non si muove da Genova".


"Egoisticamente - prosegue il numero uno rossoblu - mi fa piacere che Milito non sia stato convocato nella nazionale argentina da Maradona. Diego è l'unico centravanti che abbiamo ed è un bene che resti con noi, anche se credo che meriti ampiamente di giocare con la Selecciòn".

In passato era trapelata sulla stampa inglese la notizia di un Genoa sulle piste di Michael Owen, ma Preziosi smentisce categoricamente: "Non ci siamo mai mossi in quella direzione. Al massimo potremo tornare sul mercato per acquistare un attaccante giovane e di prospettiva".


19 novembre 2008

INTER, THIAGO SILVA E' REALTA'


MILANO, 19 novembre - Moratti ha le idee chiare e per gennaio (o giugno) ha intenzione di regalare a Mourinho un centrale di qualità. Thiago Silva del Fluminense è il nome giusto e potrebbe arrivare grazie ad Adriano. Pare, infatti, che l'Imperatore si sia già accordato con il club di Rio de Janeiro per fare il suo ritorno in Brasile fino alla fine della stagione. L'affare si può chiudere solo se il Fluminense metterà sul piatto anche Silva, giocatore che lo Special One vorrebbe fortemente all'Inter. Nella trattativa, però, c'è anche da considerare il Milan. Galliani ieri ha ammesso candidamente che «Thiago Silva potrebbe interessare il nostro club ma non a gennaio». Parole chiare che potrebbero far partire un derby di mercato tutto da seguire con l’agente del giocatore Paulo Tonietto, peral­tro legato alla Gestifute di Jorge Mendes (procuratore di Mourinho...), nelle vesti di possibile ago della bilancia.

AZZURRINI, SCONFITTA DI MISURA

Una bella Italia parte con personalita’, ma si spegne alla distanza. Ad inizio secondo tempo la nostra difesa lascia troppo spazio al gioiellino del Bayern Kroos, che trova l’incrocio dal limite. I nostri accusano, barcollano, ma hanno una reazione nel finale (forse tardiva) ma il pareggio non arriva.

In campo – Orfano di Giuseppe Rossi, l’attacco azzurrino si affida ancora a SuperBalotelli centrale e Giovinco-Lanzafame ad assisterlo. Nella Germania tanti tedeschi ‘acquisiti’, oltre a Boateng ed Aogo, anche l’attaccante di origine iraniana Dejagah, lo spagnolo Castro e il turco Ozil: praticamente una nazionale multietnica.

Si gioca – L’Italia, come detto, parte meglio, mettendo in difficolta’ gli avversari con la velocita’ di Giovinco e l’intraprendenza di Lanzafame. Balotelli e’ un po’ in ombra e nel primo tempo rischia anche l’espulsione per un fallo di reazione non andato fortunatamente a segno (solo giallo per lui). Nonostante la predominanza (sterile) nel gioco, e’ la Germania a sfiorare il goal su conclusione di Kroos deviata sulla traversa.

La chiave - Gli Azzurri continuano a tessere la manovra, ma appena ricominciato il secondo tempo, un’altra dormita di una arrendevole difesa lascia al talentino teutonico lo spazio per un esterno destro al volo da applausi che accarezza e s’insacca all’incrocio. La reazione e’ col diesel, i ragazzi di Casiraghi stentano e vanno in confusione, forse anche disturbati dalle numerosissime sostituzioni: bene Cerci al rientro sulla fascia, che sfonda con relativa tranquillita’, ma non riesce a trovare la via della rete.

La chicca – Al 32’ l’incredibile occasione capita sul piede destro di Santacroce, ma il difensore, dopo una punizione di Balotelli respinta male dal portiere avversario, si mangia il goal a due passi dalla porta sguarnita cogliendo il palo. Quasi non ci crede neanche lui, avesse a disposizione una vanga probabilmente scaverebbe una fossa per nascondersi. Gli Azzurrini ci proveranno fino alla fine, spesso intestardendosi troppo in azioni personali, e Giovinco proprio nel recupero sfiora il pari con conclusione da fuori area che sfiora il palo.

Top&Flop – Giovinco croce e delizia: colpi da fuoriclasse, atteggiamento eccessivamente egoista. Nella Germania brilla luminescente la stellina di Kroos. Balotelli in ombra.

Ivan Costa


IL TABELLINO

GERMANIA Under 21-ITALIA Under 21 1-0

Marcatori: 48’ Kroos

GERMANIA Under 21 (4-4-1-1): Farhmann, Beck, Schwaab, Howedes, Aogo, Steinhofer (46’ Johnson), Castro, Boateng (78’ Adlung), Ozil (67’ Ede), Kroos, Dejagah (19’ Wagner). Allenatore: Hrubesch

ITALIA Under 21 (4-3-3): Sirigu, Motta (46’ De Silvestri), Andreolli (59’ Bocchetti), Santacroce, Criscito (46’ Candreva), Dessena (80’ Di Gennaro), Bolzoni (64’ Bottone), De Ceglie, Lanzafame (46’ Cerci), Balotelli (80’ Paloschi), Giovinco. Allenatore: Casiraghi

Arbitro: Collum (Sco)

Ammoniti: Boateng (Ger), Kroos (Ger), Balotelli (Ita)

Espulsi: nessuno

martedì 18 novembre 2008

LIPPI LANCIA ROSSI


FIRENZE - Gol e soprattutto maturità, a soli 21 anni. Questi i numeri di Giuseppe Rossi, capaci di "stregare" anche un tecnico esigente e rispettoso dei ruoli come Marcello Lippi. L'attaccante del Villareal è pronto per il suo debutto nella nazionale maggiore campione del mondo, domani sera, ad Atene contro la Grecia.

Il tecnico azzurro fuga ogni dubbio residuo al termine dell'ultimo allenamento mattutino, a Coverciano. E spende parole più che lusinghiere sul giovane talento. "Rossi è uno dei nostri giovani più interessanti - attacca Lippi - Ha già giocato in tre campionati europei tra Italia, Germania e Spagna, è maturo, più di quanto dicano i suoi 21 anni. Insomma, è pronto. E' l'unico giocatore che ho preso dall'under 21, gli altri è giusto che rimangano a disposizione di Casiraghi per i prossimi Europei".

Una scelta ancor più gratificante, per Giuseppe Rossi, in considerazione dello spessore tecnico dell'avversario e dell'obiettivo personale del tecnico azzurro, che domani, non perdendo, potrebbe allungare a 31 la striscia di risultati utili consecutivi sulla panchina dell'Italia, superando il mitico Vittorio Pozzo, con il quale ad oggi condivide il record di 30 match sulla panchina della nazionale senza sconfitte. "Quello di Atene è un test attendibile, soffriremo,
l'avversario è importante e noi dovremo comportarci di conseguenza - spiega Lippi - Allo stadio ci saranno 50-60 mila spettatori, sarà una partita impegnativa che ci darà la dimensione giusta della nostra squadra".

"In questi giorni - continua Lippi - ho fatto tre prove e tutte contro un avversario schierato sempre col 3-4-3, perché credo che così loro giocheranno domani. In questi due anni abbiamo la possibilità di ritrovare una squadra vera. Cosa mi aspetto? Che i ragazzi mettano in mostra altri progressi dal punto di vista tecnico, tattico e della compattezza. Abbiamo lavorato con serietà e serenità. E se il gruppo è anche capace di scherzare, vuol dire che sta benone".

Lui, l'oggetto di tante aspettative si schermisce. "Giocare al fianco di Toni è un sogno che si realizza, come quello di indossare la maglia della Nazionale A" - racconta. "Se dovessi esordire da titolare direi un grazie in particolare alla mia famiglia, che ha sempre creduto in me. La posizione in campo è identica a quella che ricopro nel Villarreal, però non fate paragoni con Del Piero: lui ha fatto la storia del calcio italiano, è un giocatore decisivo, solleva la squadra nei momenti importanti, sa segnare in tutti i modi possibili e immaginabili. Un grandissimo. Eppoi - conclude neanche a livello di punizioni possiamo essere simili, il suo livello è nettamente superiore".

Accanto a Rossi, dovrebbe esserci Luca Toni, il cui digiuno in maglia azzurra attende veloci smentite. "Luca con il Bayern non ha perso la confidenza con il gol - dice il ct - In Germania entra e segna. Quando un giocatore ha una tale familiarità con il gol, non c'è da preoccuparsi. Bisogna avere pazienza, l'ho visto pieno di fiducia. Non è un giocatore da accantonare, semmai da recuperare".

Oltre a saggiare le qualità di Rossi, Lippi vuole vedere altri giovani all'opera. In particolare, saggerà l'incidenza di uomini come Legrottaglie, Montolivo e D'Agostino. Il centrocampista viola dovrebbe partire subito in formazione, gli altri entrare cammin facendo. Insomma, Lippi vuol creare una base di lavoro per formare il gruppo dei 30 per i Mondiali del 2010. Il fatto che in D'Agostino sia stato individuato il "vice Pirlo" è un segnale importante. Il centrocampista del Milan si fa mancare parecchio: Lippi spera di poterlo schierare di nuovo contro il Brasile a Londra il 10 febbraio. Intanto per la sfida con gli ex campioni europei della Grecia non ci saranno altre novità il che significa che si vedrà De Sanctis in porta; in difesa Bonera, Cannavaro, Chiellini e Grosso (al rientro dopo essere stato sostituito da Dossena); a centrocampo - salvo sorprese - De Rossi, Gattuso e Montolivo mentre davanti Camoranesi sosterrà Toni e Rossi. Nel corso della gara ci saranno tanti cambi e ci sarà spazio forse anche per D'Agostino, l'ultimo arrivato.

La Grecia presenterà due o tre novità importanti. Tra i convocati non ci sono il portiere Chalkias (dovrebbe andare in campo Tzorvas), i difensori Seitaridis e Kyrgiakos, l'esterno Samaras e l'attaccante Charisteas. Potrebbero giocare il genoano Papastathopoulos o Torosidis sulla sinistra in difesa, l'ex interista Karagounis in mezzo e Liberopoulos o Salpingidis davanti. Ma Rehhagel è una sfinge: lui cerca un'affermazione di prestigio e questa è un'occasione ghiotta per far bella figura. Sarà certamente una parita "tosta" perchè il calcio ellenico è in progresso. Inserita nel gruppo 2 delle qualificazioni mondiali (con Israele, Svizzera, Lettonia, Lussemburgo e Moldavia), la Grecia ne comanda la classifica, con 9 punti, frutto di tre vittorie e una sconfitta (contro la Svizzera).

I precedenti con la Grecia sono a nostro favore. Su otto match, 5 vittorie azzurre e una sola sconfitta, che risale al 4 marzo 1972, ad Atene, in amichevole. Le due squadre non si affrontano da ben 22 anni, (8 ottobre 1986, amichevole, Bologna, 2-0 per noi). Sedici a cinque la differenza reti in favore dell'Italia. Numeri che sembrano parlare nettamente a favore di Lippi e dei suoi, ma se si guarda soltanto alle partite disputate in Grecia, il discorso cambia e il fattore campo dice la sua: su tre match, una vittoria per parte e un pari.

MARADONA, L'EMOZIONE DELL'ESORDIO


Emozionato, ma sicuro della sua Argentina: alla vigilia del debutto sulla panchina della Seleccion Diego Maradona dispensa pochi sorrisi. Quando un giornalista inglese gli ricorda il gol di mano ai Tre Leoni e le dichiarazioni di Terry Butcher che non intende perdonarlo, Maradona ritrova il piglio dialettico di un tempo. "Non mi interessa dare la mano a Butcher, dormirò ugualmente anche senza la sua stretta di mano".


Corsi e ricorsi della vita: come già nel 1979 quando segnò proprio a Hampden Park il suo primo gol con la maglia dell'Albiceleste, è ancora Glasgow a tenere a battesimo il Maradona-bis, la sua nuova avventura da commissario tecnico. Subentrato ad Alfio Basile dopo una striscia di otto gare con una sola vittoria, Maradona è atteso da un compito tutt'altro che semplice, soprattutto per un debuttante: rilanciare le ambizioni mondiali dell'Argentina. In Sudafrica, se si qualificherà (attualmente è terza a pari punti con il Cile nel girone sudamericano), la Seleccion è chiamata a centrare almeno le semifinali dopo quattro tentativi a vuoto. Questo almeno l'obiettivo della federcalcio presieduta da sempre da Julio Grondona.

Traguardo che però non sembra bastare a Maradona. "Il nostro unico obiettivo è vincere la Coppa del Mondo, non mi interessa arrivare tra le prime quattro - le parole dell'ex Pibe de Oro -. Ci sono molti cambiamenti da fare, non solo a livello tattico o di giocatori. E' soprattutto l'approccio alla nazionale che voglio sia diverso. Voglio che i giocatori tornino a esere felici di indossare la maglia dell'Argentina e di fare parte di questa squadra. Voglio riportare l'orgoglio che è mancato ultimamente". La sua nomina, pochi giorni prima del suo 48° compleanno, ha destato più di una perplessità, sia per il suo passato turbolento sia per la sua limitata (eufemismo) esperienza da allenatore.

"Ma io sono tranquillissimo e questa notte dormirò senza problemi - la replica orgogliosa di Diego -. Non sento assolutamente nessuna pressione. Se non avessi accettato questa sfida sarei stato un codardo. So che il cammino sarà duro, ma l'Argentina in questo momento ha bisogno di una guida. E voglio mettere a disposizione la mia esperienza". Di anticipazioni tecnico-tattiche non ne concede ("Prima voglio parlare con la squadra"), ma fa un'eccezione per Lionel Messi, che - come d'altronde Juan Roman Riquelme - sarà assente contro la Scozia.

"Voglio che in campo Lionel si senta libero di inventare. E' un grande giocatore, conosciamo le sue qualità di realizzatore ma mi aspetto che costruisca di più per la squadra". Una conferenza stampa all'insegna della pacatezza, durante la quale non raccoglie la provocazione di chi gli chiede conto della sua tossicodipendenza ("Mi sveglo tutte le mattine, mi basta questo") e addirittura arriva a promettere la fine di ogni polemica con il presidente della Fifa, il suo grande nemico Joseph Blatter ("Ricopro un ruolo adesso e preferisco pensare solo all'Argentina"). Un nuovo Maradona, pieno di entusiasmo ("Il primo allenamento è stato fantastico"), impaziente di cominciare. Solo il tempo, e il campo, potranno rispondere all'ultima domanda rimasta in sospeso: il più grande calciatore di sempre saprà tradurre in panchina il suo genio calcistico?

domenica 16 novembre 2008

SERIE A: IL MILAN RISPONDE A INTER E JUVE. MASCARA SHOW, CADONO UDINESE, NAPOLI, FIORENTINA


I tonfi del Napoli, battuto 3 a 1 a Bergamo dall'Atalanta, e dell'Udinese, sconfitta in casa dalla Reggina, lanciano il solo Milan, vittorioso per 1 a 0 con il Chievo, come inseguitrice dell'Inter al vertice. I rossoneri sono a un punto di distanza. E intanto resta una domenica nella quale hanno fatto molto discutere diverse scelte arbitrali, soprattutto sui campi di Bergamo, Milano, Cagliari, Siena e Genoa. Questa sera, chiude il programma il derby capitolino, all'Olimpico alle 20,30.
NAPOLI A PICCO IN 7 MINUTI - Clima caldissimo in Atalanta-Napoli, tra proteste contro l'arbitro Brighi ed espulsioni. Al 38' del secondo tempo, col risultato sull'1-1, l'allenatore dei lombardi Gigi Del Neri è stato allontanato dal direttore di gara Brighi di Cesena. Il tecnico dei padroni di casa aveva protestato energicamente per la mancata concessione di un rigore per la propria squadra, dopo che un fallo su Valdes in area napoletana non era stato sanzionato. Poco prima, l'atalantino Doni aveva protestato vivacemente con il quarto uomo e con Reja per il rigore concesso al Napoli per intervento di Manfredini su Lavezzi, da cui è arrivato poi l'1-1. Il Napoli, in 10 per l'espulsione di Zalayeta, è poi stato sopraffatto dall'Atalanta che ha vinto 3-1 con reti di Manfredini e Floccari nel pirotecnico finale.
MILAN RINGRAZIA KAKA'. E L'ARBITRO - Nuovo sorpasso alla Juve e Inter sempre in scia. È un Milan meno brillante del solito a conquistare i tre punti con il Chievo che servono a dare un profumo di derby alla lotta per lo scudetto. E fa tutto (o quasi) Kakà dopo un quarto d'ora, mettendo dentro un rigore dubbio (il presunto fallo sarebbe iniziato fuori area) che vale ai rossoneri il 14esimo risultato utile e ai gialloblù una classifica sempre più allarmante. È il Milan, ovviamente, a fare la partita, a cercare di scardinare un Chievo sempre ordinato e pronto a ripartire. I palloni lavorati da Ronaldinho sono sempre una delizia, Kakà è mobile e Inzaghi si apposta, come suo solito, sul filo dell'off-side. A sbloccare il match, però, non è un colpo dei tanti solisti rossoneri ma un rigore, molto dubbio, per un contatto al 15' tra Bentivoglio e Kakà che nasce fuori area. De Marco invece non ci pensa su due volte e indica il dischetto, mandando su tutte le furie il Chievo, colpito al cuore dal dischetto dallo stesso Kakà. Il Milan torna in campo dall'intervallo con l'intento di chiudere i conti ma non ci riesce perchè il Chievo sa far blocco quando è il momento e Sorrentino si esalta al 4' sul colpo da biliardo di Dinho. Gli uomini di Di Carlo, passato il pericolo, si portano costantemente nella metà campo rossonera, creando più di un grattacapo ad Abbiati, bravo soprattutto al 14' quando si stende per deviare in corner una rasoiata dalla distanza di Bentivoglio. Pato (per Inzaghi) ed Esposito (per Langella) sono i primi cambi ed il Milan, con il Ka-Pa-Ro, sembra potersi finalmente accendere. E così è nel finale, quando Sorrentino si guadagna il voto alto in pagella chiudendo le gambe sulla conclusione ravvicinata di Pato (che assist di Ronaldinho) e volando per smanacciare in corner una gran punizione di Jankulovski. Sulla polemica per il rigore è intervenuto anche Galliani: «Dobbiamo abbassare toni. Gli arbitri alle volte ci prendono e altre no. Si sbaglia tutti, in una classifica degli errori tra arbitri e dirigenti i primi non vincerebbero oro, argento e bronzo...». Adriano Galliani non accetta tutte le critiche all'arbitro De Marco per il rigore accordato a Kakà che ha deciso Milan-Chievo.
DOCCIA FREDDA PER L'UDINESE - La Reggina si è imposta per 1-0 sul campo dell’Udinese. La formazione calabrese ha trovato il gol vittoria al 60’ con Franco Brienza. In classifica la Reggina sale a otto punti e abbandona l’ultimo posto, mentre l’Udinese rimane ferma a quota 21. «Abbiamo usato tutte le armi che avevamo a disposizione, sapevamo che l'Udinese era più forte di noi. Alla fine abbiamo meritato la vittoria». Dopo aver deciso la partita del Friuli, Franco Brienza commenta così la seconda vittoria stagionale della Reggina.
IL CAGLIARI GELA LA FIORENTINA - Il Cagliari batte di misura la Fiorentina nella dodicesima giornata del campionato di Serie A. Allo stadio Sant’Elia di Cagliari la formazione rossoblù ha avuto la meglio dell’undici viola grazie al penalty (contestato dalla sponda fiorentina) realizzato da Robert Acquafresca al 31’. Gli ospiti hanno protestato a lungo, nella ripresa, per una spinta da tergo ricevuta da Gilardino in piena area di rigore. Ma stavolta l'arbitro ha preferito sorvolare. Con questo successo i sardi fanno un bel balzo in avanti in classifica superando Lecce e Torino, entrambe sconfitte, e attestandosi a quota 13 punti. I viola di Cesare Prandelli, invece, rimangono fermi a quota 20 punti all’ottavo posto al pari del Genoa. «Lamentarsi degli arbitri è facile, stiamo attraversando un momento di transizione, dobbiamo farli crescere, come facciamo crescere i nostri giocatori nei vivai» ha detto il presidente del Cagliari Massimo Cellino.
IL TORINO LOTTA A CATANIA, MA SOCCOMBE - Il Catania batte in casa con un rocambolesco 3-2 un coriaceo Torino nella dodicesima giornata del campionato di Serie A. Allo stadio ’Angelo Massimino’ di Catania sono i granata a passare in vantaggio dopo 6’ con Riccardo Colombo. Passano due minuti e Giuseeppe Mascara pareggia per gli etnei e sempre l’attaccante rossoblu al 39’ firma il sorpasso. Al 50’ il Torino riesce a pareggiare con un calcio di rigore firmato da Nicola Amoruso. All’80’ ancora Giuseppe Mascara realizza il definitivo 3-2. I tre punti permettono al Catania di raggiungere l’Udinese al sesto posto con 21 punti, mentre il Torino rimane quint’ultimo con soli 11 punti.
BENE LA SAMP, RIMPIANTI PER IL BOLOGNA - La Sampdoria a Marassi ha avuto la meglio sul Lecce. I blucerchiati sembrano aver chiuso il discorso dopo un quarto d'ora con l'uno-due Delvecchio-Cassano ma alla fine c'è stato anche bisogno del gol di Stankevicius per piegare i pugliesi dove Tiribocchi (doppietta) è stato l'ultimo ad arrendersi. Ancora un pari per Sinisa Mihajlovic sulla panchina del Bologna: dopo la Roma, i felsinei strappano un punto anche al Siena pareggiando la rete di Ghezzal con un rigore di Di Vaio. Per i toscani più di un rimpianto con Calaiò che nel finale spedisce fuori il rigore della possibile vittoria.
I VIDEO DELLA GIORNATA
Milan-Chievo 1-0



Atalanta-Napoli 3-1


Udinese-Reggina 0-1


Sampdporia-Lecce 3-2


Cagliari-Fiorentina 1-0

DOPPIO IBRA, PALERMO KO

LA PARTITA
Dunque sabato a San Siro si ripartirà dalla situazione che Mourinho aveva già dato per certa - com'è nel suo stile - alla vigilia di questo Palermo-Inter. Nerazzurri davanti, da soli. E Juve dietro, a inseguire. Tanto per ribadire le gerarchie. Certo è lecito pronosticare che fra sette giorni non basterà un giocatore solo allo Special One per mettere al tappeto il nemico bianconero. Sì perché, diciamolo, al Barbera è stato così.
Infierire sul primo tempo giocato da entrambe le squadre in questo secondo anticipo della 12esima giornata pare quasi superfluo, salvo menzionare almeno un accenno di vivacità rosanero nei dieci minuti iniziali. Tutto il resto è Ibra. Lo spettacolo comincia al primo minuto della ripresa e termina solo nel recupero, quando Fontana azzecca l'intervento sul terzo missile di marca svedese, sganciato più o meno dalla stessa posizione dalla quale era arrivata la prima bordata.
In mezzo, un Palermo (4 sconfitte nelle ultime 6 partite) che nel secondo tempo ha fatto davvero poco per reagire alle cannonate e un'Inter che ha quasi approfittato della serata speciale di Ibra per lasciar fare tutto a lui. In attesa, si augurano i tifosi nerazzurri, di mettere insieme qualcosina di più, a livello di gruppo, fra una settimana.
IL TABELLINO
Palermo (4-3-1-2): Fontana 6; Cassani 5 (34' st Ciaramitaro sv), Carrozzieri 6, Bovo 6, Balzaretti 5; Migliaccio 6,5, Liverani 5,5 (19' st Lanzafame 5,5), Bresciano 5 (12' st Budan 5,5); Simplicio 6,5; Miccoli 5,5, Cavani 4,5. A disp. Ujkani, Dellafiore, Kjaer, Guana. All. Ballardini
Inter (4-4-2): Julio Cesar 6,5; Maicon 6, Cordoba 6, Samuel 6, Maxwell 6; Cambiasso 6, Vieira 6 (42' st Burdisso sv), Muntari 5 (20' st Stankovic 6), J. Zanetti 6,5; Cruz 6 (32' st Mancini 6), Ibrahimovic 8,5. A disp. Toldo, Materazzi, Obinna, Balotelli. All. Mourinho
Arbitro: Tagliavento
Marcatori: 1' st Ibrahimovic (I), 17' st Ibrahimovic (I)
Ammoniti: Bovo (P), Cordoba (I), Simplicio (P), Balzaretti (P)

IL VIDEO DEL MATCH

mercoledì 12 novembre 2008

COPPA ITALIA, UDINESE VITTORIOSA DAL DISCHETTO


Un match denso di cartellini gialli, ben otto, e di rossi, due solo per l'Udinese, che parrebbero evidenziare una partita nervosa e cattiva, cosa che invece non è stata.

UDINESE-REGGINA 8-7 (dopo i calci di rigore)

Udinese (4-2-3-1): Belardi 5,5 (41' Koprivec 6,5); Sala 6, Zapata 6,5 (19' Lukovic 6), Felipe 6, Pasquale 6; Nef 6, Obodo 6,5, Asamoah 6,5; Motta 5,5, Sanchez 7; Floro Flores 6 (1'st Quagliarella 5). A disposizione: Lukovic, Moreno, Mazzarani, Vujadinovic, Ighalo. All: Marino
Reggina (4-4-2): Marino 7,5; Alvarez 6(4' Ceravolo 6,5), Cosenza 5,5 , Basso 5, Costa 5 ; Sestu 5, Viola 6,5, Tognozzi 6, Halfredsson 5; Di Gennaro 6 (34' Rakic 6), Stuani 5 (13' Barillà 6). A disposizione: Campagnolo, Khoris, Cozza. All: Orlandi
Arbitro: Giannoccaro di Lecce
Marcatori:
Ammoniti: Cosenza, Basso, Alvarez, Barillà, Costa, Tognozzi (R); Obodo (U)
Espulsi: Belardi, Quagliarella (U)

martedì 11 novembre 2008

ARSHAVIN:DESTINAZIONE REAL

Il Real Madrid è in pole position per avere a gennaio Andrei Arshavin. La rivelazione dell'ultimo Europeo ha detto chiaramente di voler lasciare lo Zenit. L'attaccante russo ha lanciato l'ultimatum al suo club e pretende che lo Zenit fissi un prezzo ragionevole. La società ha fatto sapere che tratterà la cessione solo con i club interessati, non con l'agente del giocatore. Calderon, presidente del Real, ha già messo al lavoro i suoi uomini-mercato.

"Il prossimo anno non intendo giocare qui e non lo farò. Se invece sarò costretto a rimanere, sarò un giocatore dello Zenit solo sulla carta". Questa la dichiarazione di Arshavin, che lascia ben poche speranze al club russo riguardo ad un suo possibile ripensamento. Del resto, lo stesso allenatore dello Zenit, Dick Advocaat, sembra rassegnato: "Con Andrei abbiamo passato grandi momenti, ma ora sembra giunto il momento di separarsi".

In estate, dopo l'Europeo, il caso-Arshavin aveva tenuto banco a lungo, con l'assalto di numerosi club inglesi e spagnoli al talento dello Zenit. Ora il Real sembra avere bruciato la concorrenza di tutti, a cominciare dal Tottenham, mentre il Barcellona si era già defilato da tempo.

BOOM TIAGO E ADESSO DILEMMA


Tiago Cardoso Mendes rimane alla Juventus. L'ha ribadito, chiaramente, anche Claudio Ranieri, confortato -come tutto l'ambiente bianconero- dalle prestazioni finalmente all'altezza del portoghese. Ma la conferma ha un prezzo salato, vale a dire la rinuncia, o perlomeno l'allontanamento, dell'obbiettivo-Diego: i 20 milioni necessari all'acquisto comprendevano anche il ricavo dell'eventuale cessione del portoghese. La Juve troverà altre risorse?

BARRETO FERMA IL PARMA

Si è chiuso sull'1-1 il posticipo della 13.ma giornata di serie B tra Parma e Bari. Ducali in vantaggio al 9': Falcone prolunga di testa un angolo e Pisanu dalla corta distanza insacca. I pugliesi pareggiano al 34' grazie ad un rigore trasformato da Barreto. Al 22' della ripresa annullata una rete a Lucarelli per fuorigioco. Con questo pareggio esterno il Bari si porta in quinta posizione a quota 21 punti, due in più del Parma che sale a 19.

PARMA-BARI 1-1 (Pisanu,Barreto rig.)

IL CITY MARCA STRETTO MOU


Il Manchester City dalle voci passa ai fatti. La proprietà araba avrebbe pronta un'offerta da 15 milioni di sterline (circa 18,5 milioni di euro) all'anno per strappare Josè Mourinho all'Inter. Il portoghese è la prima scelta per sostituire l'attuale tecnico Mark Hughes. Il 'Sun' riporta la notizia che un rappresentante dell'allenatore nerazzurro avrebbe incontrato un dirigente dei Citizens per parlare dell'affare.

Tutto è cominciato cinque settimane fa. Quando è iniziata a emergere la sua insofferenza nei confronti della stampa italiana e, forse, dell'intero 'modus vivendi' all'italiana. Mourinho non ha mai nascosto il suo desiderio, prima o poi, di fare ritorno in Inghilterra. Gli accordi con il Chelsea gli permetterebbero di rientrare nel Regno Unito.

E' ovvio che le possibilità di portare Josè a Manchester a gennaio siano praticamente nulle. Bisognerà attendere almeno la fine di questa stagione e quindi sette mesi abbondanti. Khaldoon Al Mubarak, il proprietario del City, ha rinnovato la fiducia a Hughes nonostante i risultati non soddisfacenti. Ma è una fiducia a tempo. Il numero uno, infatti, non si è sbilanciato circa il futuro del suo attuale allenatore.

lunedì 10 novembre 2008

THE SPECIAL SEASON

di M.Lestingi

Un campionato così imprevedibile e avvincente mancava da tanti anni in Italia.Ribaltoni dell'ultimo secondo e vere e proprie beffe rendono ancora più interessante un torneo,che almeno adesso,premia la squadra che merita meno sul piano del gioco e condanna quella che regala più spettacolo e più allegria.
Ieri il Milan al Via del Mare,avrebbe meritato sicuramente più di un pari in virtù di quel gioco espresso e dalle azioni che ne sono derivate.Borriello è l'ariete che i rossoneri cercavano:bravo di testa e nel scardinare la difesa con la sua enorme forza fisica,risulta tuttavia troppo "impacciato"sotto rete.La nota positiva della serata è Ronaldinho.Il brasiliano alterna dei momenti di pausa a momenti di grande calcio e risulta sempre decisivo.E'lui l'arma in più di questo Milan.Da rivedere la coppia centrale di difesa :Bonera e Favalli non sono garanzia di sicurezza(ammoniti entrambi in 5'min) e sono sempre in balia di giocatori dinamici. Si aspettano segnali di vita sulla terra da parte di Nesta e Senderos.

L'11^giornata è anche e soprattutto il sorpasso dell'Inter ai danni del Milan.Infatti,la squadra allenata da Josè Mourinho ha battuto con il risultato di 1-0l'Udinese,cortesia al 47' del secondo tempo del "cattivo"Cruz. L'evidente mancanza di identità e i limiti sul piano del gioco caratterizzano la domenica nerazzurra.Al termine della gara,ai microfoni della Rai e di Sky,Mourinho fugge via davanti alle domande su Mancini e risulta nervoso davanti ai critici.
Si ha l'impressione che qualcosa stia cambiando nel progetto del ct:a Serie A live confessa ad Arrigo Sacchi di non sapere se riuscirà a mettere in atto il "suo" pensiero calcistico ed inoltre boccia Quaresma,sempre più oggetto misterioso,e richiama Adri.
Qualcosa bolle in pentola.Qual'è la vera Inter?Lo sapremo al termine del terribile ciclo Palermo-Juventus-Napoli.
Del Piero è la Juve.La Juve è Del Piero. Il bianconero è sempre più inarrestabile e questo suo stato di grazia si riflette sulla squadra(6 vittorie consecutive e qualificazione in Champions). Gli scienzati di tutto il mondo stanno cercando di interpretare il "genio" delle sue punizioni:quella palla non gira semplicemente su sè stessa,ma regge la traiettoria e resta bassa.
Bella Napoli!Vittoria di prestigio sulla Sampdoria che riporta i partenopei al secondo posto in classifica,gomito a gomito con i rivali rossoneri.
Gila e Milito trascinano rispettivamente Fiorentina e Genoa e il miracolo di Zenga prosegue. Grande Lazio.Zarate diventa sempre più un mito per la curva nord ed inoltre ritorna Rocchi(2 gol). Il 3-0 sul Siena non fa effetto quanto i 14 punti di differenza tra biancocelesti e giallorossi e siamo appena entrati nella settimana del derby,la partita che a Roma vale una stagione.


LECCE-MILAN 1-1 (Ronaldinho-Esposito)

domenica 9 novembre 2008

PAZZA INTER IN TESTA...ASPETTANDO IL MILAN


Mourinho torna al 4-3-3. La grande novità dell'undici nerazzurro è il ritorno in difesa di Samuel, fuori dal derby del 23 dicembre 2007 in seguito a un grave infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. L'argentino fa coppia con Cordoba al centro della difesa. A centrocampo Vieira, Cambiasso e Zanetti; nel tridente con Ibrahimovic ci sono Balotelli e Quaresma, con Mancini in panchina. Sul fronte dell'Udinese Marino, che deve fare a meno di Di Natale, opta per Pepe-Quagliarella-Floro Flores. Capitan D'Agostino torna dal 1' dopo aver giocato soltanto l'ultima mezz'ora in Coppa con lo Spartak.

Ritmo di gara basso, gran tatticismo da entrambe le parti con i due portieri che non rischiano nulla nei primi 45'. L'Inter fa buon pressing offensivo ma il vizio è sempre lo stesso: quello nerazzurro è un finto tridente perché quando, e lo fa spesso, Ibrahimovic agisce sugli esterni, in area poi non c'è nessuno raccogliere il pallone. Disperso Balotelli, che si fa vedere soltanto a battere gli angoli (insidioso quello al 5', Handanovic respinge coi pugni) e le punizioni (41', tiro 'telefonato'); irritante Quaresma, che insiste con le conclusioni personali quando c'è Ibra posizionato meglio. L'Udinese tiene bene il campo, ci prova coi lanci lunghi a scavalcare il centrocampo dell'Inter o in contropiede: insidioso quello al 13', quando Floro Flores con un tocco strepitoso si libera di Cordoba, la palla viene intercettata da Samuel prima di raggiungere Quagliarella. I friulani protestano per un 'tocco' proibito. I tre bianconeri là davanti fanno comunque grande movimento.

A inizio ripresa Mourinho manda in campo Cruz per Quaresma. E' l'Udinese si rende pericolosa per due volte nel giro di qualche minuto, prima con Floro Flores (salva Julio Cesar) e poi con un colpo di testa di Domizzi (alto sulla traversa). Al 59' l'Inter risponde con una doppia opportunità ma Handanovic è bravo a opporsi a Ibrahimovic e Balotelli. Gli uomini di Marino accusano la fatica e non riescono più a uscire dalla propria metà campo palla al piede, con l'Inter che attua un forcing ininterrotto ma anche disordinato. All'88' capitan Zanetti colpisce il palo. Quando tutto sembra indirizzato sullo 0-0, ecco il solito Cruz che batte di testa Handanovic e regala i tre punti a Mourinho. Chissà se prima o poi si convince a metterlo dentro subito...
Vittorie per Juventus,Fiorentina,Lazio e Napoli.Uno strepitoso Milito fa volare il Genoa.

INTER-UDINESE (Cruz)


CHIEVO-JUVENTUS 0-2 (Del Piero,Iaquinta)


LAZIO-SIENA 3-0 (Zarate,2 Rocchi)


FIORENTINA-ATALANTA 2-1 (Melo,Gilardino,Floccari)


GENOA-REGGINA 4-0(3 Milito,Sculli)


NAPOLI-SAMPDORIA 2-0 (Mannini,Zalayeta)


CATANIA-CAGLIARI 2-1 (Jeda,Mascara,Sabato)

SAUMEL E IL TORINO VA

Per il primo quarto d'ora la partita regala ben poche emozioni, con le due squadre fin troppo attente a non prenderle più che a darle. Al 16', però, l'Olimpico si ammutolisce quando Miccoli parte palla al piede dalla trequarti e scarica una sassata che va a centrare la traversa. Il pallone torna in campo, ma Cavani, tra due difensori, non riesce a spingere in rete. Giusto il tempo di rivedere il replay, che arriva immediata la risposta del Torino: Diana crossa al centro e Dzemaili ci mette il piede, ma coglie il palo esterno. Poi, però, ricala la noia e a tenere sveglio il pubblico sono solo i puntualissimi fischi per l'odiato Balzaretti. Ai punti meriterebbero di più i padroni di casa che al 40' e al 42' ci provano con due destri dal limite: quello di Barone scheggia la traversa, quello di Dzemaili costringe Fontana alla respinta in angolo. E il primo tempo finisce qui.

Nella ripresa, De Biasi, complici anche le non perfette condizioni di Colombo, dà spazio a Rosina con la speranza di rianimare i suoi. Poi è costretto a sostituire Zanetti con Saumel, sempre per infortunio. Mossa che sarà poi decisiva. La fortuna non è di sicuro dalla parte del Toro e lo si capisce al 10' quando Dzemaili (ancora lui) colpisce il palo alla destra di Fontana. Sulla respinta Amoruso insacca, ma Rizzoli annulla per un fuorigioco non certo chiarissimo. E la partita si ravviva. Il Palermo risponde subito con Miccoli, ma è bravo Calderoni a respingere. Sul fronte opposto ci provano Rosina, Stellone e Amoruso, ma il risultato non si sblocca.

Nel finale, però, ecco i due episodi decisivi. Prima Nocerino si fa espellere per una gomitata inutile a Dzemaili, quindi arriva il rasoterra di Saumel, che fulmina Fontana con un gran tiro al volo da fuori area.

Il Torino ringrazia l'austriaco e si porta a casa tre punti pesantissimi per allontanare le zone calde della classifica. Punizione forse troppo severa per il Palermo, che però ha fatto poco per meritare altro esito. Che sia già esaurita la cura Ballardini?

TORINO-PALERMO 1-O (Saumel)

SINISA FERMA TOTTI

Bisognerebbe strisciare per riuscire a raccontare meglio questa partita. Strisciare negli spogliatoi. Perché è nel covo di ansie, paure, rimbrotti, sfoghi e sospiri che si spiffera in modo migliore rispetto a qualsivoglia disamina. Fuori, sotto i riflettori, è uscita una partita elementare. Con Mihajlovic che ha fatto in tempo a sistemare qualcosa dietro, ma che ha lasciato allo spirito dei suoi la matassa offensiva. E con Spalletti che dopo un mese di turbolenze da 'alive' ha riproposto uomini e modulo che hanno sfracellato il Chelsea. Squadre corte, difese con le tagliole al posto dei tacchetti e un imbuto dal quale nemmeno una goccia sarebbe passata. Quelle di Totti e Cicinho, infatti, vanno ad annullarsi vicendevolmente.

BOLOGNA-ROMA 1-1 (Totti,Aut.Cicinho)

sabato 8 novembre 2008

ANCELLOTTI SOGNA UN GRANDE DINHO A LECCE


"Speriamo sia la volta buona". Questo l'augurio che si fa Ancelotti, che con il Milan allo stadio Via del Mare ha vinto solo il 5 gennaio del 2002, quasi sette anni fa, grazie a un gol di Josè Mari. Una statistica da cancellare, un altro piccolo tabù da sfatare. Anche se il tecnico rossonero, a sentire parlare di un eventuale pareggio, non si scompone più di tanto. "Un pareggio non si può disprezzare in questo momento del campionato. E' chiaro, però, che uno vorrebbe vincere tutte le partite. E noi andremo a Lecce per vincere. Poi dipenderà dalla gara".
Perché quella di Beretta "è una squadra da temere: ha entusiasmo, voglia di fare e credo che come tante piccole stia facendo un buon calcio. Ha una grande organizzazione". Mentre il Milan in trasferta ultimamente magari ha vinto, ma certo non ha convinto. "Penso che possiamo giocare meglio di quanto fatto nelle ultime partite fuori casa. Mantenendo però la stessa concentrazione".
Per quanto riguarda la formazione, Ancelotti dovrà fare a meno anche di Ambrosini (problema a un polpaccio, "rientrerà in settimana"), Maldini ("Tra una settimana ci sarà anche lui"), Senderos ("Gli serve solo un po' di riposo dopo lo sforzo fatto contro il Braga"), Pirlo e ovviamente Nesta, volato negli Stati Uniti. A centrocampo, con Gattuso e Seedorf, "giocherà Flamini".
Prima di scendere in campo, però, tutti davanti alla tv. A seguire Inter-Udinese. "La guarderò per interesse, nel senso che mi piace il calcio. Fortunatamente dipende da noi, se vinciamo a Lecce restiamo davanti. E se le vinciamo tutte vinciamo il campionato. Ma l'Inter lotterà con noi fino alla fine".

Juve, Ranieri: resto un deficiente


Inevitabile un commento su capitan Del Piero dopo la prova superlativa al Bernabeu:"Sta facendo cose eccezionali e lo ringrazio. Ormai sono tre anni che sta andando bene". Poi sottolinea: "Ho scoperto che Alex è il giocatore che ho utilizzato di più in stagione, non pensavo". A chi gli chiede un paragone con Di Stefano il tecnico risponde con una battuta: "Qualcuno se la prenderà a male, ma Del Piero è più giovane".
Un'altro argomento che continua a tenere banco in casa bianconera è la rinascita di Tiago: "Si è liberato di un peso, di un fardello. E' stato condizionato dal fatto di essere stato l'acquisto più caro della Juve, ma ora gioca bene e ci sta prendendo gusto. Penso che rimarrà con noi fino al termine della stagione".
Ranieri ha parlato anche della sfida di domenica al Bentegodi contro il Chievo: "Dovremo mantenere la stessa concentrazione, la stessa voglia di fare, la stessa umiltà che abbiamo mostrato a Madrid. Questa deve essere la nostra missione". Del momento difficile degli avversari il tecnico romano preferisce non fidarsi: "Ci aspetta una squadra che ha cambiato allenatore, vorrà dare il massimo e sarà decisa a combattere al 100%".